domenica 31 ottobre 2010

Vicenza, tornano le polveri sottili, arrivano nuovi blocchi al traffico

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Da "Il Giornale di Vicenza" del 30/10/2010, di Gian Marco Mancassola

LOTTA ALL'INQUINAMENTO. Delineato il pacchetto di misure per contrastare i livelli di pm10 che negli ultimi giorni di ottobre sono tornati a sforare i limiti di legge. L'ordinanza dovrebbe vietare anche i motori Euro 2 diesel. La novità riguarderà soprattutto furgoni e mezzi commerciali Vicenza.

Non c'è autunno senza polveri sottili, non c'è inverno senza pm10 fuori controllo. Si ripete sulla scena vicentina un copione già visto. Lo schema è il seguente: calano le temperature, entrano in funzione gli impianti di riscaldamento, evapora la tregua estiva e i livelli di pm10 tornano ad arrampicarsi oltre la fatidica soglia dei 50 microgrammi per metro cubo d'aria, fissata dalla normativa per la protezione della salute umana. Pronta la reazione a palazzo Trissino, dove sta lievitando l'ordinanza che introduce le nuove misure per contrastare l'inquinamento atmosferico. La principale novità, se sarà ratificata nella prossima riunione di giunta, è l'estensione del divieto di circolazione ai mezzi alimentati da motori Euro 2 diesel.

LA MAL'ARIA. I primi segnali del ritorno in grande stile delle micropolveri sono stati registrati dalla centralina Arpav di San Felice il 23 e il 24 ottobre, quando i valori si sono attestati a 62 e a 69 microgrammi. I giorni fuori legge dall'inizio del 2010 sono quindi 61: in base alla normativa non sarebbero dovuti essere più di 35. È un'ulteriore conferma di quello stato di salute dell'aria vicentina già denunciato dallo stesso sindaco Achille Variati, che sollecita quanto prima interventi strutturali, a partire dalla linea del filobus elettrico, inserito nell'elenco delle compensazioni governative per il caso Dal Molin.
LE LIMITAZIONI. Mercoledì la giunta ha iniziato a esaminare il documento presentato dall'assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza. La linea impostata dovrebbe ricalcare i provvedimenti della passata stagione fredda: stop alla circolazione dei mezzi più vecchi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 nell'ormai consolidata area dei blocchi, che oltre al centro storico comprende anche i quartieri più popolosi. Dovrebbero essere ribadite le deroghe, comprese quelle che interessano gli over 65 e le mamme che trasportano i propri figli nel tragitto casa-scuola. Allo studio agevolazioni per viaggiare sui bus Aim dedicate ai possessori delle auto inquinanti.

LA NOVITÀ. I mezzi fermati dall'ordinanza saranno gli Euro 0 e gli Euro 1, con la novità dello stop agli Euro 2 diesel almeno dell'area centrale del capoluogo. Sarebbe una novità non trascurabile, dal momento che nella rete dei blocchi finirebbero per restare impigliati molti furgoni e mezzi commerciali oggi in circolazione. L'assessore Dalla Pozza non conferma né smentisce. Al "no comment" si limita ad aggiungere: «È una delle ipotesi allo studio, ma la giunta non ha ancora deciso». La bozza di ordinanza è al vaglio dei diversi settori coinvolti, a partire dalla mobilità, delega che fa riferimento al sindaco Variati e al consigliere Claudio Cicero, da sempre critico rispetto alle limitazioni al traffico.

DOMENICHE ECOLOGICHE. Per ora non viene inserito un meccanismo che faccia scattare il blocco totale del traffico nella prima domenica utile dopo un certo numero di sforamenti dei limiti di legge. Non è escluso che, come nell'inverno scorso, di fronte a una situazione via via più critica, si decida di passare alle maniere forti con una domenica a piedi. Servirà però almeno una iniezione di nuovi fondi. La sola organizzazione delle limitazioni ai vecchi veicoli costringe l'assessorato all'ecologia a raschiare il fondo del barile. Se non entreranno in cassa nuovi fondi con il bilancio 2011, al momento non ci sono euro nemmeno per la tradizionale giornata ecologica di fine marzo in coincidenza con la StraVicenza. Dalla Regione nessuna novità: nessuna assegnazione di finanziamenti, né prescrizioni ai Comuni perché assumano provvedimenti simili. Il Comune sta tentando di muovere almeno le acque locali: per questo Dalla Pozza ha scritto all'assessore provinciale all'ecologia Antonio Mondardo perché convochi il tavolo zonale. Anche questo un copione già visto.

Gian Marco Mancassola

Ordinanza anti-alcol, venti maxi multe impossibili da incassare

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/196608_ordinanza_anti-alcol_venti_maxi_multe_impossibili_da_incassare/

Da "Il Giornale di Vicenza" del 31 Ottobre 2010, di Roberta Bassan

ORDINE PUBBLICO. Primo bilancio dalla nuova norma di assessore e comandante dei vigili
350 euro di sanzione a stranieri senza lavoro. Pagano? «No, ma è un deterrente. A San Lorenzo i ragazzini ci ridevano in faccia»

Con la bottiglia in mano, gli occhi lucidi, l'alito puzzolente in giro per la città c'è una multa che pende come una mannaia: 350 euro. Il comandante della polizia municipale, Cristiano Rosini, dice che i vigili hanno sanzionato una ventina di persone dal 18 ottobre, giorno in cui è scattata l'ordinanza del sindaco Achille Variati, multa che si è inasprita di 200 euro (era di 150) per chi consuma «alcol nelle aree verdi e nelle strade della città». Si tratta, in diversi casi, di ubriachi senza un soldo in tasca, quasi tutti stranieri in situazioni di disagio, beccati soprattutto nelle ore del pomeriggio con in mano il cartone di vino o la lattina di birra. Spesso poveri cristi, senza casa, soldi, lavoro. Pagheranno mai la multa? L'iter amministrativo parte come un rullo compressore, per molti si sa già come andrà a finire: «Non mi meraviglia se alla fine non pagheranno - sostiene l'avvocato Rosini - la sanzione però ha un carattere dissuasivo e opera da deterrente sia nei confronti di chi la riceve, sia per tutti gli altri». Anche per i giovani, aggiunge l'assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza: «Basti pensare alla zona di San Lorenzo quando la multa era di 50 euro: c'erano ragazzi-bulli in strada con la lattina in mano che rispondevano al vigile e-chi-se-ne-frega. Poi il verbale è salito a 150 euro, ora con 350 euro c'è di che riflettere».
L'ITER. Cosa accade dunque quando i vigili s'imbattono in una persona che detiene e consuma alcol per strada? Innanzitutto scatta l'identificazione e se non salta fuori un documento il malcapitato viene portato al comando. Blocchetto, verbale di 350 euro, il vigile lo allunga. Due le situazioni: il malcapitato se lo mette in tasca o lo appallottola e lo getta a terra. In questo caso altra multa, di 46 euro, per imbrattamento del suolo pubblico. Con la multa scatta la cosiddetta sanzione accessoria: la bottiglia viene subito confiscata.
INGIUNZIONE. Poi parte la "macchina" prevista per legge. Trascorsi 60 giorni senza che sia avvenuto il pagamento, il verbale diventa titolo esecutivo e si passerà, per il recupero delle somme, alla fase coattiva con l'emissione della cartella esattoriale e l'ingiunzione di pagamento. Sempre tutto con la possibilità di ricorso. Se anche in questi casi non avviene il pagamento comincia l'attività di recupero crediti che consiste nel fermo amministrativo del veicolo e il pignoramenti sui redditi da lavoro dipendente (un quinto dello stipendio). Tutte operazioni da manuale, per chi appunto un'auto e un lavoro ce l'ha.
SENZA SOLDI. Ma se, appunto, il malcapitato non ha risorse, vale la pena per l'ente pubblico spendere tempi e denari per portare avanti il recupero del credito? «Se la persona sanzionata non ha i soldi per pagare lo si vedrà al termine dell'iter - dice il comandante Rosini - che è previsto dalla legge. Non mi scandalizzo se, alla fine, c'è chi non riuscirà a pagare. In ogni caso, la multa anche se non va a buon fine è un fastidio, una scocciatura perché implica identificazione e controlli, oltre al fatto che la bottiglia viene portata via. È una lezione che serve senz'altro da forma di dissuasine».
BULLI AVVISATI. Aspetto questo sul quale punta anche l'assessore alla Sicurezza Dalla Pozza ricordando appunto gli atteggiamenti dei "bulli" a San Lorenzo, «quando alla multa di 50 euro rispondevano agli agenti e-chi-se-ne-frega». Ora, almeno sul fronte del portafoglio, c'è di che riflettere.

Roberta Bassan

venerdì 29 ottobre 2010

«A Vicenza coprifuoco e Verona ci scippa i poliziotti: una beffa»

Da "Il Giornale di Vicenza" di Venerdì 29 Ottobre 2010

SICUREZZA. Sindacati e assessori denunciano il "prestito" di due agenti alla questura scaligera. Pecori: «I divieti non bastano. Servono risorse per i controlli».
Dalla Pozza: «Forse è una forma di federalismo della sicurezza»

C'è chi lo ha già battezzato "federalismo della sicurezza". Vicenza non solo resta a mani vuote e non ottiene rinforzi dal Viminale, ma addirittura si vede "scippare" due agenti da Verona, che in sei mesi è stata potenziata con 60 nuovi poliziotti. «Oltre al danno, la beffa», commentano Roberto Meridio e Fabio Facchinello, il primo segretario provinciale del Siulp e il secondo segretario provinciale del Coisp, due sindacati di polizia. Rincara la dose Massimo Pecori, assessore al Turismo: «Le ordinanze non bastano, perché gli accoltellamenti sono reati da codice penale, che vanno perseguiti dalle forze dell'ordine. A Vicenza, non solo non viene potenziata la questura, ma addirittura perdiamo due agenti per un mese, prestati a Verona». «Un altro regalo del ministro dell'Interno Roberto Maroni», attacca Antonio Marco Dalla Pozza, assessore alla Sicurezza.

IL PRESTITO. «I giornali che riportano le proteste dei sindacati di Polizia per la mancata assegnazione di agenti alla provincia di Vicenza non sono ancora stati archiviati - osservano Meridio e Facchinello - e già si scopre che il ministero dell'Interno dal 1 al 30 novembre invia due agenti della questura di Vicenza in aggregazione alla questura di Verona, per il servizio "pattuglie miste" con i militari dell'esercito. La scelta del ministero appare ai nostri occhi "punitiva": prima toglie a Vicenza i 20 agenti aggregati per la vigilanza al "Dal Molin", poi non assegna alla questura berica nessun poliziotto, ora addirittura ordina che due uomini di Vicenza vadano a lavorare a Verona».

LA POLEMICA. «Ma a Roma - proseguono i sindacati di polizia - nessuno si rende conto del bisogno di sicurezza del territorio vicentino? Visti anche gli ultimi avvenimenti riguardanti i fatti di cronaca di Campo Marzo che hanno portato ad un ulteriore gravoso impegno delle volanti. La questione assume i toni dell'assurdità quando si guardano i numeri delle assegnazioni della questura di Verona, dove in sei mesi sono arrivati 60 nuovi agenti ed in aggiunta i militari dell'esercito. Bisogna essere amici del ministro Maroni, come il sindaco Flavio Tosi, per avere tanti agenti di polizia sulle strade della propria città?».

CAMPO MARZO. La polemica si avvita nei giorni caldi delle polemiche che hanno avuto per terreno di scontro l'area della stazione e di Campo Marzo. Pdl e Lega nord hanno sferrato duri attacchi alla giunta Variati, che ha emanato in corsa una severa ordinanza che di fatto blinda la zona del degrado e introduce una forma di coprifuoco. «Da assessore al turismo - analizza Pecori - sottolineo che questo accanimento polemico procura un danno di immagine alla città, che proprio in Campo Marzo ha il primo biglietto da visita per chi arriva in treno. La ricostruzione di chi vorrebbe far credere che tutta la colpa debba ricadere sul presunto lassismo dell'amministrazione è semplicemente ridicola. Vale la pena di ricordare che gli accoltellamenti e le aggressioni sono episodi da codice penale, non possono essere normati da una ordinanza sindacale di carattere amministrativo. Anch'io guardo con ammirazione all'esempio di Verona, che ha ottenuto 60 nuovi agenti in sei mesi e mi chiedo quale sia la ragione che ha spinto il ministero a distaccare due agenti vicentini a Verona per tutto novembre. Così Vicenza continua a perdere risorse». La questura berica era stata ignorata a settembre dall'ultimo giro di assegnazioni. L'assessore Dalla Pozza ricorda che «nel 2009 tutto il Vicentino è rimasto a secco dal giro di contributi per progetti legati alla sicurezza, nonostante ci fossero in palio 100 milioni per tutta Italia e nonostante la Lombardia abbia ottenuto 27 milioni di euro, 2 milioni solo Varese. Non si guarda ai problemi oggettivi, ma al colore politico di chi governa le città».

Gian Marco Mancassola

lunedì 25 ottobre 2010

Polizia locale, l’attività dell’ultimo fine settimana

Sono 61 le persone identificate e 9 le sanzioni elevate dalla polizia locale durante l’ultimo fine settimana. Nella giornata di sabato 23 ottobre, oltre ad una sanzione per violazione dell’ordinanza anti-accattonaggio contestata all’ingresso del cimitero di via Ragazzi del ’99, gli agenti hanno staccato altri 6 verbali in Campo Marzo: uno da 350 euro per detenzione e consumo di alcol, due da 50 euro ad altrettanti proprietari di cani condotti senza guinzaglio e museruola, altre due da 50 euro elevate a persone che urinavano in area pubblica, una delle quale multata anche per ubriachezza manifesta (102 euro). Per ubriachezza manifesta sono state infine sanzionate altre due persone nella giornata di ieri in via Cul de Ola.


A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

giovedì 21 ottobre 2010

Ex area Domenichelli, questa mattina il sopralluogo in vista dell’imminente demolizione

Sopralluogo in vista della demolizione del fabbricato questa mattina nell’ex area Domenichelli. C’erano il rappresentante della società proprietaria, l'architetto Sergio Carta, e l’assessore all’ambiente e alla sicurezza, Antonio Dalla Pozza, accompagnato dai tecnici comunali. “Abbiamo fatto il punto della situazione – dichiara Dalla Pozza - a seguito della presentazione del progetto di demolizione dei manufatti esistenti, al fine di tutelare i residenti nel modo migliore possibile durante le operazioni del cantiere, che partirà comunque con un’opera di pulizia dell’area. Al progettista abbiamo ribadito che l’amministrazione comunale auspica che l’esito finale del cantiere permetta di avere un’area salvaguardata dagli episodi di degrado di cui finora è stata oggetto, aumentandone la visibilità e le possibilità di controllo”.

A cura dell'Ufficio Stampa del Comune

mercoledì 20 ottobre 2010

Bonifica delle prime aree industriali, Dalla Pozza “Partiamo con il parcheggio sterrato del Cattaneo

"Ed entro il 2016 sistemeremo anche tutta la zona intorno al teatro”

“In cinque, sei anni al massimo bonificheremo definitivamente due delle prime aree industriali della città”. L’annuncio è dell’assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza che, con la collega all’urbanistica Francesca Lazzari, ha ottenuto dalla giunta comunale il via libera per chiedere la “rateizzazione” del finanziamento regionale di 4 milioni di euro – di fatto un mutuo a interessi zero – per la bonifica dell’area del parcheggio Cattaneo, ex acciaierie Beltrame (PP7), e dell’area del teatro, ex acciaierie Valbruna (PP6).
Dei 31 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Veneto come “fondo di rotazione per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati” ben 4 sono stati infatti assegnati al Comune di Vicenza per intervenire sulle due aree in questione, il cui inquinamento da metalli risale addirittura all’800. Introitare in un’unica tranche il finanziamento avrebbe però volto dire condizionare pesantemente il bilancio comunale alla voce mutui, cioè finanziamenti per gli investimenti. Di qui la decisione, già concordata con la Regione, di scaglionare il prestito secondo un preciso piano di interventi: “Prima di tutto – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza – ci occuperemo della bonifica del Cattaneo, a partire dall’area sterrata che è la più inquinata. In seconda battuta, spostate le auto su questa zona finalmente disinquinata, procederemo a bonificare i terreni sotto al parcheggio asfaltato. Questo tipo di programmazione, con apertura del cantiere alla fine dell’anno prossimo, ci consentirà di procedere senza perdere nemmeno un posto auto durante i lavori”.
Completamente aperto il futuro dell’area: “Poiché nella zona sterrata si dovrà scavare fino a tre metri di profondità, se ci sarà un partner interessato potrebbe risultare conveniente pensare ad un parking interrato, raddoppiando i posti auto e destinando ad altri scopi l’attuale parcheggio asfaltato. Oppure si potrebbe pensare a qualcosa di diverso, dal momento che non ci sono ancora destinazioni urbanistiche definitive. Quel che è sicuro è con quest’operazione, entro il 2013, restituiremo a Vicenza un’area del centro completamente bonificata”.
Per questo intervento i soldi prestati dalla Regione a interessi zero, con obbligo di restituzione in 15 anni e versamento della prima rata a partire dal terzo anno, sono 2 milioni e 160 mila euro. Il Comune chiede di riceverne 200 mila quest’anno e altri 650 mila in ognuna delle tre annate successive.
Dal 2014 l’operazione di bonifica si sposterà nei terreni del PP6, cioè nell’area del teatro, per la quale è previsto un prestito regionale di 1 milione e 920 mila euro suddiviso in due annualità. “Per la bonifica della zona del teatro – ha spiegato Dalla Pozza – abbiamo chiesto il posticipo del finanziamento regionale al 2014, tempo utile perché nel frattempo si perfezionino gli accordi già siglati con alcuni privati in sede di PAT per la permuta in cambio di altre aree di interesse dell’amministrazione comunale. Entro il 2016, in ogni caso, anche il PP6 sarà bonificato e la nostra amministrazione potrà dire di aver chiuso i conti con un inquinamento che risale ai primi insediamenti industriali della città”.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

martedì 19 ottobre 2010

Abbattuti quattro pini marittimi in via Rossini, l’assessore Dalla Pozza: “L’intervento era indispensabile e fa parte di un più generale piano"

La mattina del 12 Ottobre in via Rossini si è svolto l’intervento di abbattimento di quattro pini marittimi collocati all’inizio della via, verso viale San Lazzaro. Le quattro piante, da tempo, creavano diversi problemi. Lo sviluppo dell’apparato radicale aveva compromesso in maniera irreversibile gli accessi ad alcuni passi carrai di aziende e cittadini, che da tempo lamentavano il problema rivolgendosi agli uffici comunali, ed aveva deteriorato quindi anche il marciapiede, oramai impraticabile. Le piante, inoltre, erano visibilmente inclinate e la notevole altezza oscurava l’illuminazione pubblica, situazione che non agevolava certo la sicurezza della zona. Inoltre le radici si erano insinuate all’interno delle caditoie rendendo difficoltoso il deflusso dell’acqua piovana. Il Comune di Vicenza si impegna a sostituire i pini marittimi abbattuti, poco adeguati all’utilizzo lungo i marciapiedi cittadini, con piante più adatte al contesto stradale. Il marciapiede, appena possibile e comunque successivamente al tempo d’attesa indispensabile per consentire l’assestamento dopo l’eliminazione delle radici delle piante, sarà ripristinato e reso percorribile in tutta sicurezza.Tutta via Rossini è affiancata da decine di pini marittimi che l’amministrazione dovrà abbattere a mano a mano che si presenteranno evidenti problemi come quelli causati dalle quattro piante all’inizio della via.
L’intervento era indispensabile e fa parte di un più generale ed organico piano di manutenzione delle alberature – spiega l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza -. Intenzione dell’amministrazione è quella non solo di provvedere alla sostituzione e al reimpianto di tutti gli alberi abbattuti, ma di incrementare, ove possibile, il numero delle piante messe a dimora. Ricordo, a tal fine, che a poche centinaia di metri di distanza nei pressi della piastra polivalente dei “Pomari” è stato effettuato recentemente un intervento straordinario di messa a dimora di 700 piante che daranno nuovo respiro a questi quartieri.


A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

Domenica si è concluso il Progetto Sicurezza

Dalla Pozza: “I nostri agenti presidiano con grande professionalità il territorio, confido in nuovi sostegni di Provincia e Regione”.
Ieri prima maxisanzione a Campo Marzo

Campo Marzo: proseguono i controlli della polizia locale che presidia in modo sistematico l’area. Nel fine settimana sono state 53 le persone identificate; una sola quella sanzionata, perché sorpresa a urinare in area pubblica. Ieri mattina alle 11.30 c’è stata invece la prima applicazione dell’ordinanza contro il consumo di bevande alcoliche con sanzione inasprita: sul lato del parco verso viale Ippodromo un ventiduenne vicentino sorpreso a consumare bevande alcoliche ha ricevuto una sanzione di 350 euro.

Nell’ambito dell’ultima uscita finanziata con il Progetto Sicurezza, inoltre, gli agenti hanno pattugliato le zone più calde della città fino alle 4 di domenica mattina, accompagnati dall’assessore Antonio Marco Dalla Pozza (la foto che vedete è stata da me scattata in Contrà del Monte verso le 3 del mattino) : 14 le persone controllate, 2 le sanzioni per guida in stato di ebbrezza, 4 quelle per violazione dell’ordinanza antiprostituzione, 6 i controlli in pubblici esercizi, uno dei quali aperto oltre l’orario consentito. “Ho voluto essere presente al fianco degli agenti sino all’alba – ha dichiarato Dalla Pozza - per condividere con loro la fatica di una notte di pioggia, e per verificare di persona la situazione della città nelle ore seguenti l'emanazione dell'ordinanza su Campo Marzo e nella settimana successiva alla sparatoria di viale S. Lazzaro. Ne ho tratto l'impressione di una zona della città, quella ovest, molto ben controllata sia dalla polizia locale sia dalle altre forze dell'ordine, con una sporadica presenza di prostitute lungo i viali cittadini”. “La professionalità dei nostri agenti – ha proseguito l’assessore alla sicurezza - è stata, come al solito, ineccepibile e volta alla massima collaborazione con cittadini. Le sanzioni prodotte dimostrano la poliedricità delle competenze che oggi qualificano la polizia locale: controlli al codice della strada, controlli amministrativi sui pubblici esercizi, sicurezza urbana in contrasto alla prostituzione ed alla microcriminalità. L'impegno dell'amministrazione comunale e della polizia locale non è mai venuto meno in questi mesi, anche grazie al sostegno della Regione, col progetto Notti tranquille, e della Provincia, col Progetto provinciale Sicurezza, ed ha permesso riscontri positivi in termini di controllo del territorio. La speranza è che Regione e Provincia possano proseguire a sostenere le positive azioni del Comune, di cui gli agenti di polizia locale conoscono bene il territorio e le problematicità, e sono in grado di agire efficacemente a tutela e protezione dei cittadini.
Incidenti stradali
Ma per i vigili urbani lo scorso fine settimana è stato particolarmente intenso anche sul fronte degli incidenti stradali: 13 quelli rilevati, di cui 5 con feriti non gravi e la fuga, in due occasioni, dei protagonisti. Il primo caso è avvenuto sabato mattina in viale della Serenissima verso le 9, poco prima del bivio per il Villaggio della Pace, ed ha causato qualche rallentamento alle auto dirette verso Padova. Una Jaguar ha violentemente tamponato una Volvo ed entrambe sono finite nella scarpata che costeggia la strada. Il responsabile dell’incidente è stato visto fuggire in probabile stato di ebbrezza. Accertamenti sul mezzo hanno permesso di verificare che apparteneva ad un quarantunenne di Torri di Quartesolo sul quale stanno svolgendo verifiche i carabinieri, competenti per territorio. Il guidatore della Volvo ha dovuto rinunciare al viaggio aereo programmato dall’aeroporto di Venezia per recarsi in ospedale a farsi medicare.Il secondo episodio risale a venerdì sera verso le 19.30 all’incrocio tra viale Dal Verme e via Sant’Antonino: una delle tre auto coinvolte in un tamponamento si è allontanata prima dell’arrivo della polizia locale, ma grazie alle indicazioni di un passante è stata rintracciata ed il conducente, un cittadino extracomunitario, è stato identificato e denunciato, anche perché il mezzo era senza l’assicurazione obbligatoria. Altri incidenti con feriti si sono verificati in viale Trieste dove un Suv ha investito due persone sulle strisce pedonali: di 30 e 40 giorni la prognosi per i due pedoni. Più lievi le ferite riportate da automobilisti coinvolti in un tamponamento tra quattro veicoli in viale Diaz; in un frontale in strada di Lobbia e in via Cairoli per una mancata precedenza.

A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

Lotta al degrado in città: oggi l’abbattimento dell’ex cabina elettrica al parcheggio Cattaneo

E nei giorni scorsi pulizia e sgombero dello stabile abbandonato in via dei Montecchi
È stata una pinza idraulica questa mattina a sgretolare la cabina elettrica in disuso e ancora presente in un angolo dell’area sterrata dove un tempo sorgevano le acciaierie Beltrame (Pp7). La torretta alta un paio di piani, di 3 metri per 8 di base, andava infatti demolita in previsione delle operazioni di bonifica dell’area dall’inquinamento da metalli dovuto ai primi insediamenti industriali della città. La prima parte della bonifica inizierà nel 2011, grazie ad un finanziamento regionale di 2.160.000 euro, ma, approfittando dell’arrivo della stagione invernale, il settore Ambiente del Comune ha programmato per questi giorni una generale pulizia dell’area, che copre una superficie di quasi 10 mila metri quadrati tra via dei Mille e via Cattaneo. Al suo interno era compresa anche la cabina elettrica demolita, dove, peraltro, era stata notata in più occasioni la presenza di persone, che hanno forzato la recinzione e, col tempo, contribuito a degradare la zona. Non a caso le operazioni di pulizia iniziate ieri in collaborazione con Aim Vicenza hanno rimosso rifiuti e siringhe in quantità. “Era un luogo di grande degrado – sottolinea l’assessore all’ambiente, Antonio Dalla Pozza -, utilizzato da sbandati per drogarsi e dimorare. Con grande pericolo, peraltro, perché al primo colpo di benna, questa mattina, tutta la cabina, fatta di soli mattoni, è implosa su se stessa. Per questo aggiungo che non accetto lezioni di alcun genere da chi in passato non ha fatto nulla per risolvere situazioni come questa. I soldi li abbiamo trovati noi, pur in un periodo economicamente difficile come questo. Un tassello alla volta stiamo anzi restituendo alla città pezzi importanti e ormai dimenticati – ha evidenziato Dalla Pozza -. Proprio in questa zona abbiamo iniziato in primavera con l’abbattimento dei capannoni abbandonati della corte ex Pellizzari, oggi ci occupiamo dell’area Pp7 e a breve partiranno le demolizioni anche all’ex Domenichelli, dove sorgerà la nuova sede del Comune e spazi dedicati alla cultura”. Per un costo complessivo di circa 20 mila euro i lavori nell’area ex acciaierie Beltrame, che si concluderanno già domani, comprendono inoltre la rimozione di rampicanti e sterpaglie lungo la muratura, lo sfalcio dell’erba, il taglio dei cespugli in tutta l’area, lo smaltimento del materiale, il livellamento del terreno e la sistemazione delle recinzioni in modo da impedire altri accessi non autorizzati.
Il Comune nei giorni scorsi è anche intervenuto in un altro sito degradato della città: all’angolo tra via dei Montecchi e via Frescobaldi, in zona Ponte Alto, nello stabile ad uso direzionale della Union Tex Spa. La ditta infatti è attualmente soggetta a procedura fallimentare e l’edificio è divenuto nel tempo rifugio abusivo di persone senza tetto. “Dopo alcune segnalazioni da parte della polizia locale e ad un sopralluogo del settore Ambiente coi tecnici dell’Ulss, abbiamo contattato il curatore fallimentare per invitarlo a provvedere alla sistemazione dell’area – spiega Dalla Pozza -. È fondamentale infatti la collaborazione dei privati, perché laddove si lasciano edifici abbandonati attecchisce il degrado”. A Ponte Alto gli interventi di pulizia da rifiuti, alberi e arbusti incolti, di sanificazione e chiusura di tutte le aperture dello stabile per impedire altre occupazioni non autorizzate sono iniziate l’11 ottobre ad opera di una ditta locale specializzata e dureranno una decina di giorni in tutto. L’enorme quantità di rifiuti e materiali di vario genere rinvenuti, circa 10 metri cubi, è stata rimossa con la collaborazione di Aim -Valore Ambiente per un costo di circa 8-10 mila euro.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza