"Da Occhetto e dalla 'Bolognina' dobbiamo prendere il coraggio per cambiare.Non bisogna farsi intimidire e avere paura di osare troppo".
Venti anni fa qui alla 'Bolognina' si consumò uno dei passaggi più importanti della storia politica del Dopoguerra. Io quel giorno ascoltando parlare il segretario del Pci ebbi la sensazione che stava accadendo qualcosa di veramente importante. Ecco perchè è ingiusta quella attribuzione secondo cui quella di Occhetto alla 'Bolognina' è stata una improvvisazione.
No, è stato il frutto di una scelta politica intelligente e lungimirante.
Nella svolta di Occhetto ci fu un grande coraggio, in particolare nelle modalità e nei tempi in cui venne operata. La storia correva (la caduta del muro di Berlino), le ore contavano come se fossero decenni e Occhetto ebbe il coraggio di venire nel luogo più importante della Resistenza italiana.
Il suo messaggio ai partigiani fu: 'quello che avete fatto deve consentirci di guardare avanti'. Una scelta politica lungimirante di cui gli va dato atto. Una scelta fatta senza rinnegare nulla della storia precedente. Anzi.
Credo che gli si debba scrollare di dosso molti pregiudizi. Il Pci e i comunisti sono stati protagonisti con altre forze democratiche della storia di questo paese. Furono importanti nella costruzione del paese, ma anche dopo.
Quelle classi dirigenti sapevano esattamente quando fermare lo scontro e mettersi insieme. D'altra parte insieme avevano fatto la Resistenza e scritto la Costituzione.
Le scelte di allora vennero fatte costruendo un'intesa. Noi giovani non sapevamo quando e come, ma sapevamo che a un certo punto ci saremmo trovati dalla stessa parte.
Senza la scelta coraggiosa della 'Bolognina' non sarebbero nati l'Ulivo e il Pd. Quindi bisogna ridare a Occhetto il ruolo che gli spetta nella storia politica del Paese.
Oggi dobbiamo guardare avanti, sapendo che il Pd nasce da tante storie che si sono incontrate in una storia comune. Anche il Pd ha fatto così, determinando un cambiamento politico in Italia, anche dall'altra parte.
Ora dobbiamo costruire una storia comune ed è quello che stiamo facendo con ricchezza e generosità al congresso.
Il Pd è nato come incontro di storie al plurale e noi dobbiamo proseguire su questa strada con l'orgoglio di queste storie. Ma adesso dobbiamo costruire una storia comune, discutere su come stare insieme e come confrontarci non sulla base delle provenienze ma sulla base di cosa dobbiamo fare per il futuro ed è quello che sta avvenendo in questo congresso.
Il Pd è nato come approdo delle nostre tradizioni, ma per cambiare il Paese, per portare avanti un progetto di cambiamento per cui serve molto coraggio. Non dobbiamo aver paura di poteri forti che non vogliono cambiare il Paese."
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