...Un blog per parlare di Politica a Vicenza, per condividere idee, per dare un contributo alla costruzione del Partito Democratico, per progettare il futuro della nostra città, per discutere dei temi più importanti...
domenica 31 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Saldi di fine stagione, controlli in corso della polizia locale: 14 finora le sanzioni e una segnalazione all’Autorità garante per sconti ingannevoli.
Fa credere ai clienti che tutte le scarpe e le borse in vetrina siano in saldo con sconti anche superiori al 30%, ma in realtà il prezzo è quello originario. Il trucco di un negozio di calzature del centro storico non è però sfuggito all’occhio attento della polizia locale. Armati di fotocamera digitale, gli agenti dell’ufficio commercio di contrà Soccorso Soccorsetto avevano infatti scattato in borghese oltre 1000 foto a più di 70 vetrine della città prima dell’inizio dei saldi di fine stagione, per verificare l’effettiva applicazione di sconti o ribassi a partire dal 2 luglio, quando in tutta Italia è scattata la corsa agli sconti. Come un anno fa, quindi, quando un episodio analogo fu smascherato dagli agenti, il comando della polizia locale ha provveduto a trasmettere tutta la documentazione raccolta alla Direzione generale per la tutela dei consumatori dell’Autorità garante della concorrenza di mercato perché valuti come procedere contro il negoziante. “L’anno scorso – spiega l’assessore alla sicurezza, Antonio Dalla Pozza – la sanzione, che può arrivare fino a 500 mila euro, fu di 20 mila, portata a 5 mila euro dopo gli approfondimenti dell’Autorità. In quel caso, peraltro, l’Autorità nazionale ci inviò un elogio formale per aver interpretato correttamente, per primi in Italia, il codice del consumo. Ciò dimostra che abbiamo agenti preparati e capaci”. La polizia locale effettua controlli non solo in centro storico, ma anche nei negozi dei quartieri periferici e dei centri commerciali. In tutto sono state finora elevate 14 sanzioni amministrative da 1.032 euro, di cui nove per vendita straordinaria di abbigliamento in un periodo non consentito, cioè 30 giorni prima dell’inizio delle vendite di fine stagione; due perché non è stato indicato il prezzo di vendita dei prodotti esposti sia in vetrina che all’interno del negozio; una per aver avviato una vendita di liquidazione senza aver presentato comunicazione al Comune; e un’altra, infine, per vendita di fine stagione senza le indicazioni sul prezzo previste dalla legge: prezzo iniziale, percentuale di sconto applicata e prezzo finale scontato. “Sono dati in linea con quelli degli altri anni – rileva Dalla Pozza -, per cui significa che i consumatori vicentini possono rivolgersi tranquillamente al commercio cittadino senza timore di essere truffati, perché la correttezza è di fatto la cifra più riscontrata. Però noi continuiamo a stare attenti: va tutelato il consumatore, ma anche gli altri commercianti di calzature e abbigliamento che si comportano correttamente, a dimostrazione che in tempi di crisi il loro sforzo non è vano”. Gli agenti dell’ufficio commercio continueranno a controllare le vetrine fino alla fine dei saldi estivi sia in centro storico che in periferia, compresa la ventina di negozi che hanno comunicato al Comune di procedere alla vendita di liquidazione a giugno e a luglio per verificare poi se chiuderanno effettivamente per almeno una settimana.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
giovedì 21 luglio 2011
Parco della Pace al Dal Molin, oggi i primi rilievi dei tecnici nella vasta area verde. L’assessore Dalla Pozza: “Momento emozionante”
Dal Molin, l'area di circa 620 mila metri quadrati dove sorgerà il parco
della Pace. Una ventina di tecnici del Comune di Vicenza e dell'Arpav
stanno infatti verificando lo stato degli edifici esistenti, delle
recinzioni, degli accessi, dei sottoservizi e delle valenze
naturalistico-ambientali per fare una prima mappatura di cosa può essere
riutilizzato, cosa invece richiede un intervento e cos'altro va valorizzato
nell'area dove un tempo c'era l'aeroporto.
"È un momento importante – dichiara l'assessore all'ambiente Antonio Dalla Pozza, che questa mattina ha partecipato alle prime operazioni -, perché dopo la firma dell'accordo per gli interventi di compensazione per l'insediamento della nuova base Usa, quella di stamattina è stata la prima entrata del Comune nel parco che diventerà patrimonio dei vicentini dopo la sdemanializzazione e il passaggio della proprietà al Comune. E' stato molto emozionante –aggiunge l'assessore – entrare in un'area così vasta, con così tanti pregi naturali e ambientali, al punto che abbiamo incrociato fagiani, lepri e sembra che ci siano anche caprioli. A dimostrazione poi che l'area è già nel cuore dei vicentini – rivela Dalla Pozza -, ho già ricevuto tre proposte, anche se informali, di possibili attività che potrebbero essere sviluppate nel parco".
Le operazioni in corso si stanno occupando prevalentemente di effettuare le prime indagini preliminari alle bonifiche belliche. I prelievi di terreno verranno quindi portati in laboratorio per verificare la presenza di idrocarburi o di metalli. Il terreno infatti potrebbe nascondere problemi di inquinamento dovuti ad esempio a cisterne interrate di carburante.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
venerdì 8 luglio 2011
Il testo del Protocollo d'intesa sulle compensazioni per il Dal Molin
PROTOCOLLO D’INTESA
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Articolo 4
Articolo 6
Fatto, letto e sottoscritto alla data del 07 luglio 2011
giovedì 7 luglio 2011
Porta Santa Croce, abbattuti alcuni alberi ammalati per rialzare l’argine verso parco Uccelli
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
La polizia locale multa pesantemente tre centri benessere e massaggi gestiti da cinesi
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
Variati ha firmato a Roma l’accordo sul Dal Molin: “Giornata storica: Vicenza ottiene la tangenziale e il parco sul lato est”
mercoledì 6 luglio 2011
L'errore del PD sull'abolizione delle Province
Ma lo sbaglio rischia di diventare incomprensibile, ed imperdonabile, se
non viene spiegato adeguatamente.
Francamente, le motivazioni con cui il PD, il mio partito, sta
giustificando l'astensione sulla proposta dell'IdV di abolire le Province
(certo, nel modo sempre un po' legislativamente rozzo di quella forza
politica, che demolisce a colpi di clava le norme senza mai prevedere il
passo successivo, e cioè come gestire il vuoto normativo che si crea: e
questo non e' un grande indice di cultura di governo) appaiono poco
credibili, tanto più se viste alla luce della lunghissima discussione
(quattro ore) che ha preceduto, all'interno del gruppo parlamentare, il
voto.
Un'astensione data per "non spaccare" il gruppo ed il Partito,
paradossalmente spacca ancor di più che non un voto contrario.
E, lasciando perplessi gran parte degli iscritti e degli elettori, rischia
ancora una volta di allontanare "la base" dai vertici.
Non e' necessario lisciare il pelo alla demagogia, ne' lasciarsi guidare da
istinti iconoclastici nei confronti di tutto cio' che "puzza" di pubblico.
Ma oggi credo che nessuno sappia esattamente a cosa servono le Province, se
non a duplicare competenze e passaggi burocratici. Alzi la mano chi mai e'
andato in Provincia per qualche pratica, o chi non pensi che quella stessa
pratica avrebbe potuto essere svolta dal proprio Comune.
E se non bastasse, credo sarebbe sufficiente guardare a cio' che avviene
nella nostra, boccheggiante, Provincia.
Prenda dunque il PD il coraggio a due mani, emendando l'errore compiuto
ieri con un'iniezione di cultura di Governo.
Proponga l'abolizione delle Province (senza ricorrere alle formule usate
per la riduzione dei compensi parlamentari..tipo "a partire dal rinnovo
amministrativo del 2020.."), e contestualmente ne preveda la
redistribuzione di funzioni, risorse e personale, rimodulando -
strutturalmente e non con uno spot - una parte della spesa pubblica.
Faccia un atto di quelli che si chiedono a chi si candida a governare un
Paese: decida, si o no, ma non si astenga pilatescamente.
Non lasci il PD, a livello nazionale, che "la base" proceda autonomamente,
slegata dal vertice, autoorganizzandosi per chiedere cio' che il buon
senso, e soprattutto l'attuale situazione economica, consigliano
caldamente.
Solo cosi' il PD riguadagnera' velocemente consenso, fugando le perplessità
che oggi pervadono molti di noi (anche quelli più propensi a capire e
giustificare), e dimostrando di essere pronto a tornare alla guida di
questo Paese.
Antonio M. Dalla Pozza
Componente direzione regionale del Partito Democratico