Dalla Pozza: “Sono dati in linea con il passato: i consumatori vicentini possono stare tranquilli”
Fa credere ai clienti che tutte le scarpe e le borse in vetrina siano in saldo con sconti anche superiori al 30%, ma in realtà il prezzo è quello originario. Il trucco di un negozio di calzature del centro storico non è però sfuggito all’occhio attento della polizia locale. Armati di fotocamera digitale, gli agenti dell’ufficio commercio di contrà Soccorso Soccorsetto avevano infatti scattato in borghese oltre 1000 foto a più di 70 vetrine della città prima dell’inizio dei saldi di fine stagione, per verificare l’effettiva applicazione di sconti o ribassi a partire dal 2 luglio, quando in tutta Italia è scattata la corsa agli sconti. Come un anno fa, quindi, quando un episodio analogo fu smascherato dagli agenti, il comando della polizia locale ha provveduto a trasmettere tutta la documentazione raccolta alla Direzione generale per la tutela dei consumatori dell’Autorità garante della concorrenza di mercato perché valuti come procedere contro il negoziante. “L’anno scorso – spiega l’assessore alla sicurezza, Antonio Dalla Pozza – la sanzione, che può arrivare fino a 500 mila euro, fu di 20 mila, portata a 5 mila euro dopo gli approfondimenti dell’Autorità. In quel caso, peraltro, l’Autorità nazionale ci inviò un elogio formale per aver interpretato correttamente, per primi in Italia, il codice del consumo. Ciò dimostra che abbiamo agenti preparati e capaci”. La polizia locale effettua controlli non solo in centro storico, ma anche nei negozi dei quartieri periferici e dei centri commerciali. In tutto sono state finora elevate 14 sanzioni amministrative da 1.032 euro, di cui nove per vendita straordinaria di abbigliamento in un periodo non consentito, cioè 30 giorni prima dell’inizio delle vendite di fine stagione; due perché non è stato indicato il prezzo di vendita dei prodotti esposti sia in vetrina che all’interno del negozio; una per aver avviato una vendita di liquidazione senza aver presentato comunicazione al Comune; e un’altra, infine, per vendita di fine stagione senza le indicazioni sul prezzo previste dalla legge: prezzo iniziale, percentuale di sconto applicata e prezzo finale scontato. “Sono dati in linea con quelli degli altri anni – rileva Dalla Pozza -, per cui significa che i consumatori vicentini possono rivolgersi tranquillamente al commercio cittadino senza timore di essere truffati, perché la correttezza è di fatto la cifra più riscontrata. Però noi continuiamo a stare attenti: va tutelato il consumatore, ma anche gli altri commercianti di calzature e abbigliamento che si comportano correttamente, a dimostrazione che in tempi di crisi il loro sforzo non è vano”. Gli agenti dell’ufficio commercio continueranno a controllare le vetrine fino alla fine dei saldi estivi sia in centro storico che in periferia, compresa la ventina di negozi che hanno comunicato al Comune di procedere alla vendita di liquidazione a giugno e a luglio per verificare poi se chiuderanno effettivamente per almeno una settimana.
Fa credere ai clienti che tutte le scarpe e le borse in vetrina siano in saldo con sconti anche superiori al 30%, ma in realtà il prezzo è quello originario. Il trucco di un negozio di calzature del centro storico non è però sfuggito all’occhio attento della polizia locale. Armati di fotocamera digitale, gli agenti dell’ufficio commercio di contrà Soccorso Soccorsetto avevano infatti scattato in borghese oltre 1000 foto a più di 70 vetrine della città prima dell’inizio dei saldi di fine stagione, per verificare l’effettiva applicazione di sconti o ribassi a partire dal 2 luglio, quando in tutta Italia è scattata la corsa agli sconti. Come un anno fa, quindi, quando un episodio analogo fu smascherato dagli agenti, il comando della polizia locale ha provveduto a trasmettere tutta la documentazione raccolta alla Direzione generale per la tutela dei consumatori dell’Autorità garante della concorrenza di mercato perché valuti come procedere contro il negoziante. “L’anno scorso – spiega l’assessore alla sicurezza, Antonio Dalla Pozza – la sanzione, che può arrivare fino a 500 mila euro, fu di 20 mila, portata a 5 mila euro dopo gli approfondimenti dell’Autorità. In quel caso, peraltro, l’Autorità nazionale ci inviò un elogio formale per aver interpretato correttamente, per primi in Italia, il codice del consumo. Ciò dimostra che abbiamo agenti preparati e capaci”. La polizia locale effettua controlli non solo in centro storico, ma anche nei negozi dei quartieri periferici e dei centri commerciali. In tutto sono state finora elevate 14 sanzioni amministrative da 1.032 euro, di cui nove per vendita straordinaria di abbigliamento in un periodo non consentito, cioè 30 giorni prima dell’inizio delle vendite di fine stagione; due perché non è stato indicato il prezzo di vendita dei prodotti esposti sia in vetrina che all’interno del negozio; una per aver avviato una vendita di liquidazione senza aver presentato comunicazione al Comune; e un’altra, infine, per vendita di fine stagione senza le indicazioni sul prezzo previste dalla legge: prezzo iniziale, percentuale di sconto applicata e prezzo finale scontato. “Sono dati in linea con quelli degli altri anni – rileva Dalla Pozza -, per cui significa che i consumatori vicentini possono rivolgersi tranquillamente al commercio cittadino senza timore di essere truffati, perché la correttezza è di fatto la cifra più riscontrata. Però noi continuiamo a stare attenti: va tutelato il consumatore, ma anche gli altri commercianti di calzature e abbigliamento che si comportano correttamente, a dimostrazione che in tempi di crisi il loro sforzo non è vano”. Gli agenti dell’ufficio commercio continueranno a controllare le vetrine fino alla fine dei saldi estivi sia in centro storico che in periferia, compresa la ventina di negozi che hanno comunicato al Comune di procedere alla vendita di liquidazione a giugno e a luglio per verificare poi se chiuderanno effettivamente per almeno una settimana.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
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