Parte domani, venerdì primo maggio, il progetto “Notti tranquille”, elaborato dall’amministrazione comunale per fronteggiare il problema sicurezza nella delicata zona che comprende Campo Marzo, via Torino, via Napoli, via Firenze, piazzale De Gasperi, corso San Felice e Fortunato, viale Verona, viale San Lazzaro, località Ponte Alto e le rispettive laterali. Questa mattina l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza ha annunciato ufficialmente l’avvio sul campo dell’importante progetto.Per 11 mesi gli agenti della polizia locale saranno impegnati in quasi 2500 ore di servizio aggiuntivo destinato proprio a questa zona, di cui 300 in orario notturno fino alle 4 del mattino. Gli agenti coinvolti sono 40 e aderiscono su base volontaria.Il progetto ha avuto uno slittamento nell’avvio dovuto alla necessità di raggiungere un accordo sindacale con gli agenti di polizia locale.Il lavoro che si svolgerà nell’ambito del progetto “Notti tranquille” andrà ad intensificare quello normalmente effettuato dalla polizia locale. Gli obiettivi che gli agenti si sono dati sono specifici per le determinate parti del giorno: nella mattinata si concentreranno sul controllo anagrafico e delle residenze, al pomeriggio sorvegliati speciali saranno i parchi e gli spazi verdi, con particolare attenzione a Campo Marzo e Giardini Salvi; mentre nelle fasce serali e notturne gli agenti della polizia locale punteranno al contrasto dei reati legati alla prostituzione e al traffico, oltre che al rumore molesto.Per intervenire in modo capillare in quest’area il Comune ha destinato una spesa di 349.600 euro, di cui 154.000 a carico della Regione, che ha assegnato contributi a iniziative finalizzate alla sicurezza e in particolare per situazioni che vedano interessate singole aree o quartieri cittadini. Prostituzione lungo le strade, locali notturni, edifici composti da miniappartamenti oramai diventati residence di prostitute, hanno indubbiamente creato una serie di effetti collaterali anche in termini di segnalazioni per disturbo, petizioni di residenti esasperati che non si sentono più sicuri, incidenti stradali, sanzioni per guida in stato di ebbrezza.Fin dal suo insediamento l’amministrazione Variati sta contrastando tale degrado generale, intervenendo sulle leggi di mercato, impedendo cioè ai clienti di fermarsi e disturbando sul campo i lavoratori e le lavoratrici del sesso. Il progetto “Notti tranquille” si inserisce in questo percorso iniziato lo scorso agosto con una specifica ordinanza antiprostituzione che ha tra l’altro dato ottimi risultati, dal momento che si è assistito ad un drastico calo del numero delle prostitute nella zona in questione. “Prosegue l’impegno dell’amministrazione per la sicurezza - afferma a questo proposito Dalla Pozza che seguirà gli agenti durante la prima notte dei controlli - Questo è evidente non solo dai provvedimenti varati lo scorso anno, ma anche dai nuovi progetti ideati e che saranno portati avanti nei prossimi mesi. Oltre a “Notti tranquille”, che durerà un anno, il nostro sforzo per garantire maggiore controllo sulle zone a rischio della città si concretizzerà con un corso-concorso tramite il quale verranno assunti nuovi agenti e con l’apertura della rinnovata centrale operativa della polizia locale. Al comando e agli agenti che hanno aderito al progetto va il riconoscimento dell’amministrazione comunale per l’impegno e la dedizione che stanno dimostrando”. Gli sforzi dell’amministrazione Variati indirizzati al contrasto della criminalità e al controllo capillare del territorio hanno già avuto conseguenze positive. Dai dati forniti dalla polizia locale emerge che per quanto riguarda l’ordinanza anti prostituzione in vigore dall’agosto dello scorso anno si sono avute 126 sanzioni e delle quali 101 raccolte dai vigili e 25 dalle altre forze dell’ordine. Le ordinanze contro l’alcool e anti-accattonaggio emesse dalla passata amministrazione hanno fatto registrare rispettivamente 148 e 130 verbali elevati; mentre la nuova ordinanza del sindaco Variati sui mendicanti dello scorso aprile ha avuto 29 infrazioni. Le norme contro i bivacchi nomadi e l’occupazione di suolo pubblico con roulotte, decise dall’attuale giunta, hanno registrato 22 sanzioni. Ulteriori dati forniti dagli agenti della polizia locale sono quelli relativi ai comportamenti scorretti tenuti in aree verdi, in questo caso sono 4 le infrazioni registrate. A questo proposito l’assessore Dalla Pozza annuncia che finalmente sono pronte le etichette da affiggere alle panchine dei parchi della città per gli anziani, donne incinte, donne con figli e disabili: “Le etichette - precisa l’assessore - saranno messe soltanto su panchine modello, situate in posti particolarmente adatti agli utenti a cui esse sono destinate”. “Notti tranquille” prevede anche l’acquisto di veicoli, tra cui un’auto allestita per trasporto fermati e un’altra con sistema di registrazione video-audio sul tettuccio, di tre nuove telecamere per la videosorveglianza, di strumentazioni tra cui misuratori di velocità, alcool e sostanze stupefacenti, cartellonistica informativa, dissuasori stradali e punti di illuminazione, ma anche vestiario operativo, radio e telecamere portatili. In particolare le tre nuove telecamere saranno posizionate a San Felice, S. Lazzaro e viale Verona, solitamente luoghi caratterizzati da episodi di prostituzione. In particolare la telecamera collocata vicino all’hotel Tiepolo trasmetterà le immagini non solo alla centrale operativa della polizia locale, ma anche alla questura. Aspetto significativo è infatti la sinergia creata da polizia locale, prefettura, guardia di finanza e questura. L’assessore Dalla Pozza ha infatti annunciato la prossima creazione di un ulteriore tavolo di lavoro tra le varie forze dell’ordine coordinato dalla prefettura per cercare di offrire ai cittadini un controllo maggiore. E’ stata inoltre comunicata l’adesione del Comune al progetto sicurezza della Provincia.
Vicenza, 30 aprile 2009
...Un blog per parlare di Politica a Vicenza, per condividere idee, per dare un contributo alla costruzione del Partito Democratico, per progettare il futuro della nostra città, per discutere dei temi più importanti...
giovedì 30 aprile 2009
domenica 26 aprile 2009
Controlli agli attraversamenti pedonali: un’occasione per verificare anche il rispetto di altre norme
Prosegue l’attività di controllo degli agenti di polizia locale nelle vicinanze degli attraversamenti pedonali. Si tratta di un’iniziativa voluta dall’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza per porre un freno ai numerosi e a volte drammatici investimenti di pedoni sulle strisce.
Nelle prime due settimane di controlli sono state nove le multe date ad automobilisti che non hanno rispettato la precedenza del pedone all’attraversamento pedonale. Ma questa campagna puntuale condotta dalla polizia locale in numerosi punti nevralgici della città ha fatto sì che la polizia locale abbia potuto verificare anche altri comportamenti scorretti, dalle cinture di sicurezza non allacciate all’utilizzo del cellulare durante la guida, dalle soste vietate allo stato di ebbrezza: su un totale di 109 controlli, oltre alle 9 contravvenzioni elevate a chi non ha rispettato i pedoni sono state inflitte altre 80 multe per altrettante violazioni del codice della strada.
Tra le zone dove sono risultate maggiori le irregolarità alla guida c’erano via Legione Gallieno, piazza Marconi e viale Mazzini.
“Penso che il controllo capillare della viabilità – commenta l’assessore Dalla Pozza – sia un ottimo servizio che la polizia locale offre a tutti i vicentini, nel nome della sicurezza stradale e del rispetto dell’altro, sia esso automobilista, motociclista, ciclista o pedone. Pertanto proseguiremo in questo senso, nella speranza che l’iniziativa sia soprattutto un deterrente per chi si ostina a tenere comportamenti scorretti e pericolosi sulla strada”.
Vicenza, 23 aprile 2009
Nelle prime due settimane di controlli sono state nove le multe date ad automobilisti che non hanno rispettato la precedenza del pedone all’attraversamento pedonale. Ma questa campagna puntuale condotta dalla polizia locale in numerosi punti nevralgici della città ha fatto sì che la polizia locale abbia potuto verificare anche altri comportamenti scorretti, dalle cinture di sicurezza non allacciate all’utilizzo del cellulare durante la guida, dalle soste vietate allo stato di ebbrezza: su un totale di 109 controlli, oltre alle 9 contravvenzioni elevate a chi non ha rispettato i pedoni sono state inflitte altre 80 multe per altrettante violazioni del codice della strada.
Tra le zone dove sono risultate maggiori le irregolarità alla guida c’erano via Legione Gallieno, piazza Marconi e viale Mazzini.
“Penso che il controllo capillare della viabilità – commenta l’assessore Dalla Pozza – sia un ottimo servizio che la polizia locale offre a tutti i vicentini, nel nome della sicurezza stradale e del rispetto dell’altro, sia esso automobilista, motociclista, ciclista o pedone. Pertanto proseguiremo in questo senso, nella speranza che l’iniziativa sia soprattutto un deterrente per chi si ostina a tenere comportamenti scorretti e pericolosi sulla strada”.
Vicenza, 23 aprile 2009
Due fiumi sono inquinati. Scatta il divieto di pesca
Sabato 25 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 25
IL CASO/1. Arpav e Provincia hanno individuato il punto in cui ignoti hanno scaricato il gasolio che si è diffuso lungo Astichello e BacchiglioneDue fiumi sono inquinati. Scatta il divieto di pesca
Per 15 giorni il sindaco ha imposto l’alt. Dalla Pozza: «È stato un atto criminale»
Per 15 giorni non si potrà pescare nell’Astichello e nel Bacchiglione a Vicenza. Lo ha disposto ieri il sindaco Variati in relazione all’inquinamento da idrocarburi avvenuto nella giornata di giovedì. «Un atto criminale», ha commentato l’assessore Dalla Pozza, poichè è stato confermato che si tratta di un’azione volontaria. Nel concreto, ignoti hanno gettato nelle condotte nella zona dell’ex depuratore di Laghetto, in zona Marosticana, una quantità di gasolio impossibile da quantificare nel dettaglio. Dalle fognature gli idrocarburi sono finiti prima nell’Astichello e poi nel Bacchiglione, provocando vaste chiazze oleose e un forte odore in centro città. Il Comune ha anche sospeso la manifestazione “Vicenza pesca” in programma per oggi, perché la gara si doveva svolgere da ponte Pusterla allo stadio, cioè lungo un tratto inquinato per il quale vige il divieto. «I partecipanti conservino il biglietto di iscrizione che sarà valido per quanto la manifestazione sarà riproposta».
L’allarme era stato dato alle 13.15 di giovedì. Da allora, fino in serata, i tecnici avevano lavorato con Aim e vigili urbani per sistemare le barriere oleoassorbenti nelle zone di via Cricoli, di via Fratelli Bandiera e, con l’ausilio dei vigili del fuoco, ai ponti di Debba sul Bacchiglione.
Ieri i tecnici hanno proseguito con l’attività, accertando che lo sversamento doloso è avvenuto direttamente in fognatura a Laghetto.
Con gli operatori dell’Aim, squadra antinquinamento e Arpav hanno compiuto una videoispezione lungo le condotte e hanno già allertato una ditta specializzata per aspirare i tubi e ripulirli completamente. L’obiettivo è quello di evitare il dilavamento e quindi nuovi allarmi nei prossimi giorni.
Casi analoghi non sono purtroppo infrequenti in città, anche se generalmente l’inquinamento era causato da vecchi serbatoi interrati vicino ai corsi d’acqua. D.N.
«Acqua: piano da rifare. Così bollette troppo care»
Sabato 25 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 20
ATO BACCHIGLIONE. Il presidente dell’Autorità d’ambito illustra ai sindaci le prospettive, tra acquedotti da migliorare e rincari da contenere«Acqua: piano da rifare. Così bollette troppo care»
Bosetti: «Gli investimenti previsti fanno raddoppiare le tariffe in 20 anni: va ripensato il sistema, senza tabù». Dalla Pozza: «No a capitali privati»
Acqua salata. Troppo. Sarà pure un dono del cielo, ma gestirla sta diventando sempre più problematico. E costoso. C’è un deficit infrastrutturale da colmare: acquedotti da sistemare, fognature da esterdere, depuratori da avviare, e per questo c’è un piano d’investimenti da 1,3 miliardi di euro fino al 2026. D’altronde, ci sono tariffe che, per coprire questi investimenti, devono cresce al ritmo del 3-4% all’anno. Come dire: in vent’anni, bollette raddoppiate. E non è proprio il periodo migliore. Che fare, allora? Privilegiare gli investimenti? O sollevare le famiglie?
IL QUADRO DELL’ATO. Non è il gioco della torre, ma la dimostrazione che il sistema idrico vicentino e padovano si sta avvicinando il momento della resa dei conti. In privato, lo dicono molti sindaci e gestori del servizio idrico: occorre ridiscutere il piano. A microfoni aperti, lo dice Lorenzo Bosetti, presidente dell’Ato Bacchiglione, l’autorità che raduna 141 comuni vicentini e padovani: «Continuare per altri 17 anni così, con un piano di investimenti da 1,3 miliardi di euro fino al 2026 che un incremento delle tariffe del 3-4% all’anno ci sembra irrealistico. Sarà opportuno che il territorio ripensi ai suoi obiettivi e ricalibri le sue politiche».
Ieri a Rubano, all’assemblea dell’Ato riunitasi per approvare il consuntivo 2008, Bosetti illustrato la sua relazione mettendo alcuni di questi temi sul tavolo. «Li avevamo prefigurati a luglio 2008», ricorda. Allora erano timori. Oggi, sono problemi da affrontare.
RISCRIVERE IL PIANO. «Le proiezioni - prosegue Bosetti - ci dicono che gli aumenti tariffari vadano a consumare reddito, ovvero siano maggiori degli aumenti salariali». D’altra parte «gli acquedotti invecchiano e c’è bisogno di aumentare la copertura delle reti fognarie e gli impianti di depurazione». Si profila un bivio. Oppure, come suggerisce Bosetti, «servono nuove forme organizzative e di finanziamento». Da un lato, si augura «aggregazioni tra i gestori per aumentare l’efficienza». Dall’altro, suggerisce «nuove forme societarie, società miste pubblico-private, per reperire capitali». Ed esorta: «Non poniamoci tabù».
Non tutti, però, la pensano così: «È chiaro che per uscire dallo stallo servono capitali - osserva Antonio Marco Dalla Pozza, assessore all’Ambiente del Comune di Vicenza -. La sfida è trovarli senza ricaricare le tariffe. Ma all’ingresso di capitali privati sono contrario. Faccio un discorso politico a titolo personale: solo il pubblico è garanzia di gestione dell’acqua indirizzata agli interessi collettivi. Perciò ritengo che i capitali vadano cercati nel pubblico: Regione e Europa in primis». E spiega: «Vorremmo dismettere il depuratore di S. Agostino e puntare su Casale, ma servono 20 milioni».
Su un punto Bosetti e Dalla Pozza concordano: «Dopo le elezioni, i sindaci dovranno decidere che fare». La revisione del piano è necessaria, anche perché sta scadendo il triennio di regolazione 2007- 2009 e serve aggiornare costi gestionali, investimenti e tariffe.
NO AI RIMBORSI. Ieri, intanto, è stato bocciato dall’assemblea dell’Ato l’emendamento proposto dal Comune di Vicenza che chiedeva all’Autorità di riconoscere il rimborso di 1,7 milioni di euro relativi ai mutui di opere del servizio idrico realizzate in passato. Dalla Pozza, comunque, spiega di avere avuto un incontro con i vertici dell’Ato e di essere «fiducioso che la questione si possa risolvere trattando il tema con loro».
Il Comune batte cassa «L’Ato deve rimborsarci»
Martedì 21 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 20
ACQUA. L’amministrazione Variati torna alla carica all’assemblea dell’autorità e punta il dito contro la vecchia GiuntaIl Comune batte cassa «L’Ato deve rimborsarci»
In ballo le rate dei mutui per vecchie opere
Dalla Pozza: «Un credito di 1,7 milioni» L’Autorità: «Il rimborso? Spetta al gestore»
Il Comune di Vicenza torna a batter cassa all’Ato Bacchiglione, chiedendo il rimborso dei mutui per le opere di acquedotto e fognatura realizzate in passato. In ballo ci sono 1 milione 715 mila euro, una somma che la Giunta Variati ritiene di vantare come credito dall’Autorità d’ambito presieduta da Lorenzo Bosetti, la quale, al contrario afferma di non avere alcun obbligo e che, semmai, il rimborso tocca al gestore, ovvero ad Acque Vicentine.
Il braccio di ferro finirà all’assemblea dell’Ato, che si riunirà venerdì per approvare il rendiconto 2008 e le variazioni al bilancio 2009. La questione potrebbe avere ricadute sulle bollette dei cittadini dei 29 Comuni di Acque Vicentine, «in quanto l’Ato - ipotizza il direttore Paolo Rocca -, se passasse la tesi di Vicenza, potrebbe dover spalmare in tariffa gli oneri del rimborso».
VICENZA ALLA CARICA. L’amministrazione Variati ha depositato un emendamento che chiede, appunto, il rimborso delle «rate di ammortamento dei mutui sul servizio idrico integrato» dal 2003 in poi: in tutto, 1 milione 715 mila euro.
«Sono crediti che ci spettano di diritto», afferma Antonio Marco Dalla Pozza, assessore comunale all’Ambiente e delegato ai rapporti con l’Autorità d’ambito. «Riteniamo che sia l’Ato a doverci rimborsare, visto che le spettano tutte le decisioni in materia tariffaria. Ci sono sentenze della giustizia amministrativa che vanno in tale direzione».
L’ATO DICE NO. L’Autorità d’ambito, però, alza un muro: il direttore Rocca, nonché i revisori dei conti, hanno firmato due pareri negativi all’emendamento. L’Ato ha sempre contestato al Comune di avere chiesto un rimborso “lordo” del mutuo, senza scontare la quota di contributi statali. «L’Ato - spiega Rocca - ha invece riconosciuto al Comune, in tariffa, un rimborso al netto dei trasferimenti erariali, sulla base dei nostri conteggi». Cioè pari ad un quinto di quello chiesto oggi.
Ora, nel suo parere negativo, l’Ato sostiene che il rimborso, al netto dei contributi, tocchi al gestore. Lo fa richiamando, da un lato, la legge del 2006 che «stabilisce che il gestore subentri al Comune e si faccia carico dei mutui»; dall’altro, citando il disciplinare di regolazione tra Ato e Acque Vicentine che stabilisce che «l’obbligo di rimborsare le rate agli enti locali spetta al gestore». Non solo: l’Ato sottolinea che l’assemblea dei sindaci, con voto favorevole anche di Vicenza, l’8 febbraio 2008 «ha indicato che le passività devono essere annualmente rimborsate al netto dei trasferimenti erariali».
«DOV’ERA MAGADDINO?». Ma è proprio questo che l’amministrazione Variati contesta: «Noi chiediamo ciò che Pietro Magaddino si era dimenticato di chiedere», è la stoccata di Dalla Pozza rivolta all’ex assessore. «Con il suo voto in assemblea ha rinunciato a pretendere il rimborso. Vorrei chiedergli perché lo ha fatto, con quale mandato, visto che la ragioneria del Comune faceva e fa ben altre considerazioni. Con questo emendamento ripariamo il vulnus creato da Magaddino: non vorrei che la Corte dei conti ci chiedesse spiegazioni». Difficile che la delibera possa trovare l’appoggio di molti altri Comuni (anche se Vicenza non è l’unico in questa situazione). Probabile che possa essere la base per potere agire in altra sede, magari al Tar. Ma Dalla Pozza non ne parla: «Il Comune - si limita a dire - cerca di trovare una soluzione con l’Ato».
Alla "Da Feltre" un'interessante iniziativa sull'ambiente
Martedì 21 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 18
SCUOLA. All’elementare della Piarda un importante riconoscimento per il lavoro svolto in aula. Se ne parlerà anche in una tesi di laurea “Da Feltre”, la prima in Italia ad ottenere il certificato Emas
Materie di studio? Risparmiare acqua, leggere bollette e pensare al risparmio energetico I ragazzi: «Abbiamo scritto un vademecum per evitare qualunque spreco ambientale»
“Meglio prevenire che curare”.
Se il detto andava bene per la medicina figuriamoci per l’ambiente e per tutto quello che compone un mondo che sta creando non pochi problemi: scarsità d’acqua, scarichi nocivi, consumi energetici alle stelle, rifiuti sparsi dappertutto.
Se poi la prevenzione parte dalle scuole elementari, forse la possibilità di raccogliere i frutti di un lavoro ragionato, pensato, voluto, realizzato e concretizzato non può che portare a buoni risultati in un futuro nemmeno tanto lontano.
Un risultato l’elementare “Vittorino Da Feltre” l’ha ottenuto: è l’unica scuola di primo grado, a livello nazionale, ad avere guadagnato il certificato Emas che punta al miglioramento delle prestazioni ambientali che può avvenire in un’azienda, in una fabbrica e anche in una scuola...
Una conquista “celebrata” ieri mattina con gli artefici del lavoro: gli alunni in primis, le insegnanti e gli assessori all’Ambiente della Provincia, Antonio Mondardo, e del Comune, Antonio Dalla Pozza, con i rispettivi responsabili tecnici Andrea Baldisseri (Agenzia Giada della Provincia) e Gianfranco Menarin (ufficio ecologia del Comune).
«I ragazzi sono molto più sensibili di quanto crediamo a queste problematiche - ha sottolineato la dirigente Paola Bortolon - . Per questo il lavoro che è stato svolto nelle classi IV e V, con la prof. Teresina Peretti, ha portato ad una sorta di coscienza collettiva in cui determinati argomenti sono stati sviscerati al punto tale che la discussione è continuata anche in famiglia...».
Nell’aula grandi cartelli con il ciclo dell’acqua, con le fonti alternative di energia.
Articoli di giornali, un vademecum sugli atteggiamenti corretti o scorretti da tenere per diventare più ecocompatibili.
E in un angolo, una sorta di isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti che una classe può produrre.
I ragazzi emozionati, ma con le idee chiare, come Nicolò: «Ho imparato a farmi la doccia chiudendo l’acqua, quando mi metto lo shampoo. Oppure usandone solo un bicchiere quando mi lavo i denti. Vengo a scuola con la bicicletta così evito di inquinare...».
Piccoli esempi che messi assieme possono produrre quella coscienza collettiva di cui l’assessore Mondardo ha parlato. «Ci rivolgiamo alle aziende, perché non fare prevenzione anche in un altro modo? Che può essere esportato alle famiglie, per cui con indicazioni che possono raggiungere più persone».
I ragazzi hanno imparato a leggere le bollette sui consumi energetici, sulla tassa dei rifiuti in modo da poter risparmiare dove possibile.
Questo lavoro diventerà anche una tesi di laurea che verrà discussa a luglio a Ca’ Foscari (Università di Venezia) per il corso in scienze ambientali, diventando così un modello da esportare e far conoscere.
«Partendo da quest’esperienza - ha detto l’assessore Dalla Pozza - il Comune s’impegna a riqualificare la scuola in modo da adeguarla agli standard consoni ad una sostenibilità ambientale, puntando al risparmio e alla riqualificazione energetica. Temi sui quali quest’Amministrazione ha puntato fin dall’inizio».
martedì 14 aprile 2009
Dalla Pozza sulla richiesta del consigliere Sorrentino di ordinanze contro i call center
L’assessore Antonio Marco Dalla Pozza risponde alla richiesta del consigliere comunale Valerio Sorrentino di chiudere con ordinanza i call center: “Dopo che in dieci anni il suo progetto di sicurezza ha prodotto solo un’ordinanza respinta dal Tar, adesso Sorrentino vuole insegnarci cosa dobbiamo fare. Ne prendo atto e poiché, a differenza sua, noi evitiamo la sterile polemica, ricordo soltanto che da mesi ci stiamo impegnando, all'interno dei limiti che le leggi statali e regionali ci danno, per risolvere strutturalmente e non con ordinanze ad effetto i problemi della zona, attraverso incontri con i comitati dei residenti e tramite un rapporto con polizia e carabinieri che con questa amministrazione è diventato molto più stretto. Sorrentino se la metta via e smetta di piagnucolare perché siamo più bravi di lui e stiamo provando a risolvere definitivamente i problemi in quella zona."
“Fra due settimane - prosegue Dalla Pozza - partirà il progetto “Notti tranquille”, costato all'amministrazione comunale 195.000 euro con un contributo aggiuntivo della Regione di altri 155.000 euro, e che prevede 15 mesi e 2500 ore di servizio aggiuntivo della polizia locale proprio nella zona di viale Milano, via Firenze e via Torino. Una buona parte della nuova attività sarà svolta, tra l’altro, in orario diurno, ad esempio per i controlli nelle case occupate dagli extracomunitari e per quelli relativi al rispetto delle prescrizioni di legge per call center e kebab, che continuano ad avvenire”.
“Inoltre - annuncia l’assessore - con i settori dell’edilizia privata, dei lavori pubblici e dello sviluppo economico stiamo studiando e predisponendo alcuni nuovi provvedimenti che verranno preventivamente sottoposti alle altre autorità in modo che siano il meno possibile soggetti a ricorsi. Si tratta di provvedimenti che avranno lo scopo di diminuire il disagio dei cittadini laddove emergano segnalazioni di insicurezza”.“Nello specifico dei call center - conclude Dalla Pozza - rammento che sono regolamentati da una legge regionale e che quindi il distratto consigliere Sorrentino avrebbe dovuto appellarsi non a Vicenza, ma direttamente a Venezia. Ricordo infine al consigliere che non serve generalizzare, ma va colpito solo chi non sta alle regole della convivenza civile: a differenza del suo ex presidente nazionale, l'on. Fini, che correttamente parla di integrazione, distinguendo tra chi delinque e chi invece vive in Italia onestamente, Sorrentino scivola nella chiacchiera da bar piena di luoghi comuni. Noi invece, che abbiamo fatto della serietà e della prontezza d'intervento il nostro modo tipico di essere amministratori, interveniamo dove serve e quando serve. La presenza delle pattuglie della polizia locale, a cui va il ringraziamento per la costante attenzione verso i cittadini, e l'arresto dei due tunisini, lo stanno a dimostrare."
Vicenza, 14 aprile 2009
“Fra due settimane - prosegue Dalla Pozza - partirà il progetto “Notti tranquille”, costato all'amministrazione comunale 195.000 euro con un contributo aggiuntivo della Regione di altri 155.000 euro, e che prevede 15 mesi e 2500 ore di servizio aggiuntivo della polizia locale proprio nella zona di viale Milano, via Firenze e via Torino. Una buona parte della nuova attività sarà svolta, tra l’altro, in orario diurno, ad esempio per i controlli nelle case occupate dagli extracomunitari e per quelli relativi al rispetto delle prescrizioni di legge per call center e kebab, che continuano ad avvenire”.
“Inoltre - annuncia l’assessore - con i settori dell’edilizia privata, dei lavori pubblici e dello sviluppo economico stiamo studiando e predisponendo alcuni nuovi provvedimenti che verranno preventivamente sottoposti alle altre autorità in modo che siano il meno possibile soggetti a ricorsi. Si tratta di provvedimenti che avranno lo scopo di diminuire il disagio dei cittadini laddove emergano segnalazioni di insicurezza”.“Nello specifico dei call center - conclude Dalla Pozza - rammento che sono regolamentati da una legge regionale e che quindi il distratto consigliere Sorrentino avrebbe dovuto appellarsi non a Vicenza, ma direttamente a Venezia. Ricordo infine al consigliere che non serve generalizzare, ma va colpito solo chi non sta alle regole della convivenza civile: a differenza del suo ex presidente nazionale, l'on. Fini, che correttamente parla di integrazione, distinguendo tra chi delinque e chi invece vive in Italia onestamente, Sorrentino scivola nella chiacchiera da bar piena di luoghi comuni. Noi invece, che abbiamo fatto della serietà e della prontezza d'intervento il nostro modo tipico di essere amministratori, interveniamo dove serve e quando serve. La presenza delle pattuglie della polizia locale, a cui va il ringraziamento per la costante attenzione verso i cittadini, e l'arresto dei due tunisini, lo stanno a dimostrare."
Vicenza, 14 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
Piano di Classificazione Acustica del Comune di Vicenza, presentato stamane in Giunta il “Piano Regolatore del rumore”
Questa mattina l’Assessore all’Ambiente Antonio Marco Dalla Pozza ha presentato alla Giunta Comunale la proposta di Piano di Classificazione Acustica del Comune di Vicenza elaborato in collaborazione con l’Arpav dal settore comunale "Ambiente e Tutela del Territorio", e che si avvarrà successivamente - per l'ulteriore affinamento - della collaborazione dei settori comunali della mobilità e lavori pubblici, dell’urbanistica, dello sviluppo economico e dell’edilizia privata.“È un piano che riveste un’importanza fondamentale, in quanto rappresenta un vero e proprio strumento di pianificazione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale della città – ha dichiarato l’assessore –. Non a caso viene comunemente chiamato ‘Piano Regolatore del rumore’ e non a caso l’iter che porta all’adozione da parte del Consiglio Comunale è molto simile a quello previsto per un Pat. Ci siamo posti come obiettivo di assumerlo entro 12 mesi – ha annunciato -, dopo che saranno state raccolte tutte le osservazioni per l’adozione finale del Regolamento. Quella presentata in Giunta Comunale stamane, infatti, è una bozza avanzata che potrà essere modificata in base ai rilievi che verranno avanzati”. Il territorio comunale è stato classificato dal piano in sei tipi di aree sulla base di parametri come la densità della popolazione, il volume e la tipologia di traffico, e le attività commerciali, artigianali e industriali presenti. Si va quindi dalle aree particolarmente protette (classe I) a quelle esclusivamente industriali (classe VI), passando per le aree prevalentemente residenziali (classe II), aree di tipo misto (classe III), aree di intensa attività umana (classe IV) e aree prevalentemente industriali (classe V). Per ciascuna di queste aree sono stabiliti limiti di rumore che dovranno essere rispettati, pena delle sanzioni che saranno stabilite dal Regolamento finale. A titolo esemplificativo, l’ospedale e l’Oasi di Casale sono classificate in classe I, la zona delle acciaierie in classe VI e il centro storico insieme alla prima periferia, a ridosso degli assi viari più importanti, in classe IV. L’Assessore Dalla Pozza ha inoltre evidenziato un altro aspetto della classificazione acustica: “Il piano prevede una serie di interventi di risanamento per quelle zone che, pur essendo inserite all’interno di aree classificate in un certo modo, registrano in realtà livelli di rumorosità più alti dei limiti previsti. Nelle zone a forte traffico, dove il rumore è particolarmente alto – ha esemplificato -, bisognerà allora studiare tutta una serie di accorgimenti, che possono andare dal rifacimento del manto stradale con materiali fonoassorbenti, a manufatti per la riduzione della velocità, sino alla posa di barriere anti-rumore. Ancora, il piano potrebbe avere implicazioni anche sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, se si trovano in aree che vanno maggiormente tutelate. È evidente, in definitiva, che si tratta di un lavoro molto complesso, ma che va portato a compimento per contribuire al benessere pubblico”.
Il sindaco firma l’ordinanza che disciplina la mendicità: “Non combattiamo contro i poveri, ma contro lo sfruttamento della povertà”
Un’ordinanza contro chi sfrutta la povertà. Su questo atto ha messo oggi la firma il sindaco di Vicenza Achille Variati per dire basta ai sempre più frequenti episodi di accattonaggio molesto, soprattutto in centro storico e nella zona del santuario di Monte Berico. Il via del primo cittadino all’ordinanza arriva dopo una riflessione e un approfondimento sui servizi che il Comune ha approntato per chi si trova in condizioni di povertà estrema: “Una città è civile – premette il sindaco – se ogni cittadino residente e non residente che si trovi in una condizione di povertà estrema (mancanza di cibo, di un letto, dei vestiti…) non sia costretto a farvi fronte tendendo la mano, cioè chiedendo l’elemosina per strada. E’ una questione di dignità della persona a cui ogni città deve saper far fronte. Prima di firmare l’ordinanza che vieta l’accattonaggio ho voluto verificare l’effettiva qualità dei servizi che offriamo e sono tranquillo: la rete tesa dai servizi comunali e da associazioni come la Caritas è tale da consentirmi di affermare che Vicenza non lascia nessuno da solo”.Il sindaco ha quindi firmato l’ordinanza che, abrogando l’atto dell’amministrazione Hüllweck di più ristretta e difficile applicazione, disciplina la mendicità e la richiesta di denaro in centro storico. “L’ordinanza vieta – spiega l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza - la richiesta di elemosina, la raccolta di fondi e le richieste di firme, di denaro e di offerte sulla pubblica via e in particolare nelle aree pedonali, nelle zone a traffico limitato, lungo tutto corso Fogazzaro, dall’inizio di viale X Giugno sino all’ingresso del parco del museo del Risorgimento, compreso piazzale della Vittoria, davanti e nelle vicinanze di ospedale, cimiteri, aree monumentali, luoghi di pregio storico e turistico, musei e palazzi, davanti agli edifici pubblici e alle scuole, nei parchi e nelle aree verdi, davanti ai negozi”. Il provvedimento precisa inoltre che è vietato chiedere l’elemosina con la presenza di minori o lo sfruttamento di animali, l’accattonaggio molesto, insistente, che ostenta piaghe o mutilazioni.In caso di violazione, l’agente chiederà di cessare immediatamente il comportamento vietato, perché l’obiettivo non è certo vessare i mendicanti: in caso di inottemperanza è tuttavia possibile l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Sarà applicata subito la confisca del denaro. Quanto alla sanzione pecuniaria, sarà di 50 euro. I nominativi delle persone che chiedono l’elemosina saranno inoltre segnalati ai servizi sociali per i dovuti e tempestivi interventi assistenziali.“E’ evidente – conclude il sindaco – che quest’ordinanza come tutte quelle che la mia amministrazione ha emanato sarà puntualmente applicata: non è un documento politico, ma uno strumento perché termini l’indegno sfruttamento della povertà. Saremo fermi, ma tutti sappiano che presentandosi alle 21 all’albergo cittadino troveranno sempre un posto dove dormire e rivolgendosi alla mensa cittadina non sarà mai negato a nessuno un pasto caldo, in una logica non solo assistenziale, ma anche progettuale, di aiuto e recupero della dignità della persona. Anche in questa circostanza, insomma, alla mano della fermezza era doveroso accompagnare la mano della solidarietà”.Sono ovviamente escluse dall’ordinanza le raccolte di denaro o di firme fatte dai partiti e movimenti politici, dai comitati di cittadini, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni su iniziative pubblicizzate, patrocinate, autorizzate.
Vicenza, 7 aprile 2009
Vicenza, 7 aprile 2009
Attraversamenti pedonali non rispettati: già 4 le sanzioni
Sono già quattro le sanzioni fatte dalla polizia locale del Comune di Vicenza ad automobilisti che non hanno dato la precedenza ai pedoni sugli attraversamenti pedonali. Da lunedì, su esplicita richiesta dell’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza, gli agenti stanno pattugliando in modo puntuale le zone vicino agli attraversamenti pedonali. Nel primo giorno di controllo le sette pattuglie impegnate non hanno riscontrato infrazioni, ma oggi (martedì) sono stati quattro gli automobilisti multati per non aver dato la precedenza ad un pedone che tentava di attraversare sulle strisce: di 150 euro e 5 punti della patente la sanzione per ognuno di loro.“Riscontro con soddisfazione – commenta l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza – l’attività della polizia locale e del suo comandante ai quali va il mio plauso per la prontezza con cui hanno saputo tradurre gli intendimenti dell’amministrazione comunale. E’ la riprova che agli annunci seguono anche i fatti: molti cittadini, del resto, in questi giorni hanno manifestato soddisfazione per la nostra linea di rigore e di attenzione nei confronti dei pedoni, dopo i gravissimi incidenti dei giorni scorsi”.“Invito ancora una volta gli automobilisti - prosegue l’assessore Dalla Pozza - a questo piccolo segno di civiltà che, a volte, può anche salvare la vita di una persona. Le quattro sanzioni comminate in soli due giorni di servizio dimostrano che il problema esiste e che era necessario un intervento rigoroso e puntuale”.Le infrazioni sono state registrate in via Rodolfi, via Legione Gallieno, viale Verona e via Grappa.
Vicenza, 7 aprile 2009
Vicenza, 7 aprile 2009
venerdì 3 aprile 2009
Sicurezza stradale: più controlli agli attraversamenti pedonali. L'Assessore Dalla Pozza: ”E’ una mattanza che deve finire”
Parte nei prossimi giorni la nuova campagna dell’amministrazione comunale per la sicurezza stradale agli attraversamenti pedonali. L’iniziativa, che prevede una presenza costante di agenti della polizia locale in prossimità delle strisce pedonali, è stata presentata questa mattina dall’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza.“Dopo l’ennesimo drammatico investimento a Ponte degli Angeli – dichiara l’assessore – che è costato la vita a un’anziana vicentina e dopo quello di via Fratelli Bandiera, dove sono stati feriti nonna, mamma e bambini, ho voluto analizzare i dati relativi agli incidenti che negli ultimi anni hanno coinvolto i pedoni: una vera mattanza che non possiamo più tollerare. Dal 2000 ad oggi sono stati 246 gli incidenti sugli attraversamenti pedonali, 5 i mortali di cui 2 nei primi mesi del 2009”.Nel dettaglio, fino al 2008 sono stati 40 i pedoni investiti ad un passaggio addirittura protetto da semaforo o vigile e rispettando le segnalazioni, 13 quelli feriti mentre attraversavano sulle strisce, ma senza rispettare le segnalazioni, 184 i coinvolti in un incidente avvenuto ad un passaggio pedonale senza semaforo e senza agente. Nei primi tre mesi del 2009, ancora, i dati parlano di altri 10 investimenti sugli attraversamenti, due dei quali mortali. Per cercare di invertire la tendenza l’assessore alla sicurezza ha dato ordine alla polizia locale di presidiare in modo puntuale alcuni attraversamenti pedonali della città. La presenza del vigile nelle vicinanze dovrebbe servire da deterrente per gli automobilisti indisciplinati, che per questa infrazione rischiano 37 euro di sanzione e fino al ritiro della patente. “Più che reprimere – spiega Dalla Pozza – ci interessa però prevenire l’incidente e produrre un cambiamento culturale attraverso la sensibilizzazione degli automobilisti al rispetto della norma che impone la precedenza al pedone sulle strisce. Proprio per questo accanto all’azione della polizia locale studieremo una campagna di comunicazione con affissioni lungo le strade e specifici interventi di educazione stradale nelle scuole. Ancora, con l’assessore alla mobilità Ennio Tosetto stiamo mettendo a punto alcuni accorgimenti per ridurre la velocità dei veicoli in prossimità degli attraversamenti e procederemo a una nuova tinteggiatura delle strisce pedonali, manutenzione che avevamo fatto appena insediati, ma che è già ora di ripetere”.Sempre su sollecitazione dell’assessore alla sicurezza, nei prossimi giorni le pattuglie della polizia locale impegnate sul territorio si concentreranno in modo particolare anche sul controllo della guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti: “La frequenza e la gravità degli incidenti provocati da automobilisti che poi risultano ubriachi o drogati – conclude Dalla Pozza – ci impone di intervenire con determinazione anche su questo fronte. Anche qui serve un cambiamento culturale che l’amministrazione ha il dovere di promuovere”.
All’oratorio di Santa Bertilla arrivano gli alpini per scoraggiare il bullismo
31 marzo 2009
Il Comune di Vicenza è vicino alla parrocchia di Santa Bertilla per dare una risposta concreta al problema del bullismo nel quartiere.Questa mattina l’assessore alla sicurezza e al patrimonio Antonio Marco Dalla Pozza ha presentato il progetto di assistenza alle attività ricreative dell’oratorio, che partirà in via sperimentale domani mercoledì 1 aprile e proseguirà per sei mesi fino al 31 ottobre (ad agosto il servizio sarà sospeso perché l’oratorio è chiuso). Presenti anche il parroco di Santa Bertilla don Luigi Simioni, il presidente provinciale ANA Giuseppe Galvanin e Gianfranco Zampieri del Gruppo Alpini San Lazzaro “Salviati”.L’iniziativa nasce dalla sinergia messa in atto da Comune, parrocchia e gruppo alpini per far fronte agli atti di bullismo e vandalismo che si sono verificati l’anno scorso sia all’interno e nei pressi dell’oratorio parrocchiale, sia nei parchi gioco e nelle aree verdi del quartiere quando in estate l’oratorio è rimasto parzialmente chiuso per qualche settimana.Amministrazione comunale e parrocchia, verificata la difficoltà di quest’ultima di garantire un’adeguata azione di sorveglianza, hanno deciso di coinvolgere il gruppo alpini nell’organizzare un’attività di assistenza alle iniziative proposte in oratorio dalle associazioni del territorio.“La risposta che l’amministrazione comunale intende dare è di due tipi – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza –: la prima, immediata, di prevenzione ed eventualmente di repressione dei fenomeni di bullismo; la seconda, più organica e che verrà seguita dall’assessorato alla famiglia e alla pace, di analisi e intervento sociale nei confronti del disagio giovanile, per evitare di spegnere un focolaio da una parte mentre si sviluppa un incendio dall’altra”. Da domani 1 aprile, quindi, negli orari di apertura dell’oratorio (dal lunedì al giovedì indicativamente dalle 15 alle 19) ci saranno sempre uno o due alpini che avranno il compito di vigilare all’esterno dei locali parrocchiali, in modo da scoraggiare visite sgradite, comportamenti scorretti e atti di vandalismo. In caso di emergenza, gli alpini chiameranno la polizia locale, che interverrà con una sua pattuglia.“Il servizio che svolgeranno gli alpini non va confuso con le cosiddette ronde – ha precisato Dalla Pozza -: gli alpini svolgono un servizio alla collettività con compiti di facilitazione e non in sostituzione alle forze dell’ordine. L’auspicio del Comune è anzi quello che, dopo questa sperimentazione di sei mesi, il volontariato attivo in parrocchia riesca ad organizzarsi autonomamente con una sua specifica presenza in grado di promuovere un utilizzo sereno e corretto degli spazi parrocchiali da parte dei giovani della zona”. L’amministrazione comunale, che ha studiato l’iniziativa con la parrocchia, contribuirà al progetto sperimentale anche con uno stanziamento di 2 mila euro assegnato al Gruppo Alpini per far fronte a costi di materiale.
Il Comune di Vicenza è vicino alla parrocchia di Santa Bertilla per dare una risposta concreta al problema del bullismo nel quartiere.Questa mattina l’assessore alla sicurezza e al patrimonio Antonio Marco Dalla Pozza ha presentato il progetto di assistenza alle attività ricreative dell’oratorio, che partirà in via sperimentale domani mercoledì 1 aprile e proseguirà per sei mesi fino al 31 ottobre (ad agosto il servizio sarà sospeso perché l’oratorio è chiuso). Presenti anche il parroco di Santa Bertilla don Luigi Simioni, il presidente provinciale ANA Giuseppe Galvanin e Gianfranco Zampieri del Gruppo Alpini San Lazzaro “Salviati”.L’iniziativa nasce dalla sinergia messa in atto da Comune, parrocchia e gruppo alpini per far fronte agli atti di bullismo e vandalismo che si sono verificati l’anno scorso sia all’interno e nei pressi dell’oratorio parrocchiale, sia nei parchi gioco e nelle aree verdi del quartiere quando in estate l’oratorio è rimasto parzialmente chiuso per qualche settimana.Amministrazione comunale e parrocchia, verificata la difficoltà di quest’ultima di garantire un’adeguata azione di sorveglianza, hanno deciso di coinvolgere il gruppo alpini nell’organizzare un’attività di assistenza alle iniziative proposte in oratorio dalle associazioni del territorio.“La risposta che l’amministrazione comunale intende dare è di due tipi – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza –: la prima, immediata, di prevenzione ed eventualmente di repressione dei fenomeni di bullismo; la seconda, più organica e che verrà seguita dall’assessorato alla famiglia e alla pace, di analisi e intervento sociale nei confronti del disagio giovanile, per evitare di spegnere un focolaio da una parte mentre si sviluppa un incendio dall’altra”. Da domani 1 aprile, quindi, negli orari di apertura dell’oratorio (dal lunedì al giovedì indicativamente dalle 15 alle 19) ci saranno sempre uno o due alpini che avranno il compito di vigilare all’esterno dei locali parrocchiali, in modo da scoraggiare visite sgradite, comportamenti scorretti e atti di vandalismo. In caso di emergenza, gli alpini chiameranno la polizia locale, che interverrà con una sua pattuglia.“Il servizio che svolgeranno gli alpini non va confuso con le cosiddette ronde – ha precisato Dalla Pozza -: gli alpini svolgono un servizio alla collettività con compiti di facilitazione e non in sostituzione alle forze dell’ordine. L’auspicio del Comune è anzi quello che, dopo questa sperimentazione di sei mesi, il volontariato attivo in parrocchia riesca ad organizzarsi autonomamente con una sua specifica presenza in grado di promuovere un utilizzo sereno e corretto degli spazi parrocchiali da parte dei giovani della zona”. L’amministrazione comunale, che ha studiato l’iniziativa con la parrocchia, contribuirà al progetto sperimentale anche con uno stanziamento di 2 mila euro assegnato al Gruppo Alpini per far fronte a costi di materiale.
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