L’assessore Antonio Marco Dalla Pozza risponde alla richiesta del consigliere comunale Valerio Sorrentino di chiudere con ordinanza i call center: “Dopo che in dieci anni il suo progetto di sicurezza ha prodotto solo un’ordinanza respinta dal Tar, adesso Sorrentino vuole insegnarci cosa dobbiamo fare. Ne prendo atto e poiché, a differenza sua, noi evitiamo la sterile polemica, ricordo soltanto che da mesi ci stiamo impegnando, all'interno dei limiti che le leggi statali e regionali ci danno, per risolvere strutturalmente e non con ordinanze ad effetto i problemi della zona, attraverso incontri con i comitati dei residenti e tramite un rapporto con polizia e carabinieri che con questa amministrazione è diventato molto più stretto. Sorrentino se la metta via e smetta di piagnucolare perché siamo più bravi di lui e stiamo provando a risolvere definitivamente i problemi in quella zona."
“Fra due settimane - prosegue Dalla Pozza - partirà il progetto “Notti tranquille”, costato all'amministrazione comunale 195.000 euro con un contributo aggiuntivo della Regione di altri 155.000 euro, e che prevede 15 mesi e 2500 ore di servizio aggiuntivo della polizia locale proprio nella zona di viale Milano, via Firenze e via Torino. Una buona parte della nuova attività sarà svolta, tra l’altro, in orario diurno, ad esempio per i controlli nelle case occupate dagli extracomunitari e per quelli relativi al rispetto delle prescrizioni di legge per call center e kebab, che continuano ad avvenire”.
“Inoltre - annuncia l’assessore - con i settori dell’edilizia privata, dei lavori pubblici e dello sviluppo economico stiamo studiando e predisponendo alcuni nuovi provvedimenti che verranno preventivamente sottoposti alle altre autorità in modo che siano il meno possibile soggetti a ricorsi. Si tratta di provvedimenti che avranno lo scopo di diminuire il disagio dei cittadini laddove emergano segnalazioni di insicurezza”.“Nello specifico dei call center - conclude Dalla Pozza - rammento che sono regolamentati da una legge regionale e che quindi il distratto consigliere Sorrentino avrebbe dovuto appellarsi non a Vicenza, ma direttamente a Venezia. Ricordo infine al consigliere che non serve generalizzare, ma va colpito solo chi non sta alle regole della convivenza civile: a differenza del suo ex presidente nazionale, l'on. Fini, che correttamente parla di integrazione, distinguendo tra chi delinque e chi invece vive in Italia onestamente, Sorrentino scivola nella chiacchiera da bar piena di luoghi comuni. Noi invece, che abbiamo fatto della serietà e della prontezza d'intervento il nostro modo tipico di essere amministratori, interveniamo dove serve e quando serve. La presenza delle pattuglie della polizia locale, a cui va il ringraziamento per la costante attenzione verso i cittadini, e l'arresto dei due tunisini, lo stanno a dimostrare."
Vicenza, 14 aprile 2009
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