Martedì 21 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 20
ACQUA. L’amministrazione Variati torna alla carica all’assemblea dell’autorità e punta il dito contro la vecchia GiuntaIl Comune batte cassa «L’Ato deve rimborsarci»
In ballo le rate dei mutui per vecchie opere
Dalla Pozza: «Un credito di 1,7 milioni» L’Autorità: «Il rimborso? Spetta al gestore»
Il Comune di Vicenza torna a batter cassa all’Ato Bacchiglione, chiedendo il rimborso dei mutui per le opere di acquedotto e fognatura realizzate in passato. In ballo ci sono 1 milione 715 mila euro, una somma che la Giunta Variati ritiene di vantare come credito dall’Autorità d’ambito presieduta da Lorenzo Bosetti, la quale, al contrario afferma di non avere alcun obbligo e che, semmai, il rimborso tocca al gestore, ovvero ad Acque Vicentine.
Il braccio di ferro finirà all’assemblea dell’Ato, che si riunirà venerdì per approvare il rendiconto 2008 e le variazioni al bilancio 2009. La questione potrebbe avere ricadute sulle bollette dei cittadini dei 29 Comuni di Acque Vicentine, «in quanto l’Ato - ipotizza il direttore Paolo Rocca -, se passasse la tesi di Vicenza, potrebbe dover spalmare in tariffa gli oneri del rimborso».
VICENZA ALLA CARICA. L’amministrazione Variati ha depositato un emendamento che chiede, appunto, il rimborso delle «rate di ammortamento dei mutui sul servizio idrico integrato» dal 2003 in poi: in tutto, 1 milione 715 mila euro.
«Sono crediti che ci spettano di diritto», afferma Antonio Marco Dalla Pozza, assessore comunale all’Ambiente e delegato ai rapporti con l’Autorità d’ambito. «Riteniamo che sia l’Ato a doverci rimborsare, visto che le spettano tutte le decisioni in materia tariffaria. Ci sono sentenze della giustizia amministrativa che vanno in tale direzione».
L’ATO DICE NO. L’Autorità d’ambito, però, alza un muro: il direttore Rocca, nonché i revisori dei conti, hanno firmato due pareri negativi all’emendamento. L’Ato ha sempre contestato al Comune di avere chiesto un rimborso “lordo” del mutuo, senza scontare la quota di contributi statali. «L’Ato - spiega Rocca - ha invece riconosciuto al Comune, in tariffa, un rimborso al netto dei trasferimenti erariali, sulla base dei nostri conteggi». Cioè pari ad un quinto di quello chiesto oggi.
Ora, nel suo parere negativo, l’Ato sostiene che il rimborso, al netto dei contributi, tocchi al gestore. Lo fa richiamando, da un lato, la legge del 2006 che «stabilisce che il gestore subentri al Comune e si faccia carico dei mutui»; dall’altro, citando il disciplinare di regolazione tra Ato e Acque Vicentine che stabilisce che «l’obbligo di rimborsare le rate agli enti locali spetta al gestore». Non solo: l’Ato sottolinea che l’assemblea dei sindaci, con voto favorevole anche di Vicenza, l’8 febbraio 2008 «ha indicato che le passività devono essere annualmente rimborsate al netto dei trasferimenti erariali».
«DOV’ERA MAGADDINO?». Ma è proprio questo che l’amministrazione Variati contesta: «Noi chiediamo ciò che Pietro Magaddino si era dimenticato di chiedere», è la stoccata di Dalla Pozza rivolta all’ex assessore. «Con il suo voto in assemblea ha rinunciato a pretendere il rimborso. Vorrei chiedergli perché lo ha fatto, con quale mandato, visto che la ragioneria del Comune faceva e fa ben altre considerazioni. Con questo emendamento ripariamo il vulnus creato da Magaddino: non vorrei che la Corte dei conti ci chiedesse spiegazioni». Difficile che la delibera possa trovare l’appoggio di molti altri Comuni (anche se Vicenza non è l’unico in questa situazione). Probabile che possa essere la base per potere agire in altra sede, magari al Tar. Ma Dalla Pozza non ne parla: «Il Comune - si limita a dire - cerca di trovare una soluzione con l’Ato».
Nessun commento:
Posta un commento