Via alla “rivoluzione verde”: a Dalla Pozza superassessorato con ecologia e mobilità
A Cangini il patrimonio, a Moretti il decentramento, a Lago i rapporti con Aim & C.
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Un anticipo dei botti di fine anno. Achille Variati ridisegna la sua giunta e serve il rimpasto di fine anno, come promesso. «Nessuna rivoluzione, nessuna bocciatura», assicura il sindaco, che da tempo covava una ricalibratura dei ruoli nella sua squadra di governo. Ha atteso di digerire il piatto forte del 2009, quel Pat adottato a metà dicembre, per misurare la tenuta della maggioranza. Scalata la montagna urbanistica in consiglio comunale, ha dato il via alle danze, ritmando un valzer di deleghe a lungo meditato. «Chiusa la fase della progettazione, dobbiamo occuparci della realizzazione», avverte il sindaco.
I NOVE. Non ci sono new entry, come ampiamente anticipato: il modulo di gioco continuerà a far conto su nove interpreti più l'allenatore. La novità principale è la creazione di un superassessorato affidato all'assessore Antonio Marco Dalla Pozza, che d'ora in poi coordinerà trasporti, mobilità, ambiente e sicurezza. Viene così creata la cabina di regia che dovrà attuare quella "rivoluzione verde" a base di autobus ecologici, sensi unici, piste ciclabili e quartieri a velocità ridotta che Variati pone in testa alle priorità del 2010.
DAL MOLIN E TAV. La prima necessità del sindaco era di liberarsi di alcuni referati che aveva conservato in seguito al doppio addio di Matteo Quero e Gianni Giglioli nel settembre 2008. Lo sviluppo economico viene quindi assegnato a Tommaso Ruggeri, che lo abbinerà alle politiche del lavoro, ai rapporti con le associazioni e categorie economiche e alla tutela dei diritti dei consumatori, in aggiunta all'organizzazione interna e al personale. Il decentramento imbocca una nuova strada: dell'esplorazione si farà carico il vicesindaco Alessandra Moretti, chiamata a dare forma e sostanza all'idea variatiana di partecipazione dei quartieri alla gestione della cosa pubblica, attivando nuovi servizi come l'anagrafe e i servizi sociali periferici. Uno spicchio di decentramento viene incamerato da Umberto Nicolai, che da assessore allo sport tesserà anche i rapporti con le associazioni sportive cittadine e circoscrizionali, con particolare riguardo per la gestione degli impianti e delle strutture. Il sindaco continuerà invece a occuparsi del turismo e delle relazioni tra palazzo Trissino e il governo, in particolare sui fronti dell'Alta velocità e del Dal Molin.
LAVORI PUBBLICI. Viene alleggerito il fardello di Ennio Tosetto, che resterà l'assessore del "fare", occupandosi però d'ora innanzi solo dei lavori pubblici, dalle grandi opere alle infrastrutture stradali. Tosetto, che accentrerà l'organizzazione del verde pubblico, dai parchi gioco ai parchi monumentali, perde le politiche della mobilità e i trasporti, che vengono girati a Dalla Pozza, il quale a sua volta cede affari legali e istituzionali a beneficio di Moretti, e patrimonio, assegnato a Pierangelo Cangini, già assessore all'Edilizia privata. Dopo la faticaccia del Pat, Francesca Lazzari si vede confermata alla guida dell'urbanistica e della cultura, una combinazione su cui Variati continua a giocare le sue carte.
LE AZIENDE COMUNALI. Due sono le deleghe che hanno compiuto il maggior numero di traslochi dalla nascita del Variati bis. Sono lo sviluppo economico e i rapporti con le aziende partecipate. L'uno e l'altro referato sono transitati dalle parti di Ruggeri, che ritrova lo sviluppo economico, ma smarrisce Aim, Amcps, Fiera e compagnia. Delle società partecipate dal Comune d'ora in poi si farà carico Umberto Lago, che conserva anche bilancio e finanze. Nessuna novità, infine, per Giovanni Giuliari, confermato assessore alla famiglia e alla pace.
NUOVI EQUILIBRI. «Lascio - osserva Variati - alcuni dei miei incarichi, riequilibrio le forze per la nuova fase della realizzazione che ci aspetta nel 2010, rendo più compatibili le deleghe rispetto alla riorganizzazione dei settori. Non si tratta di una rivoluzione, ma del frutto di un ragionamento collettivo, di squadra. Non ci sono bocciature, altrimenti avrei tranquillamente mandato a casa qualcuno, ma di modifiche funzionali al grande lavoro che ci aspetta».
Gian Marco Mancassola
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