Sono in arrivo anche cartelloni fluorescenti e colonnine Sos
Spostati i bidoni e potati gli alberi per poter migliorare la visuale
Telecamere anti-lucciole. Gli occhi elettronici per spiare le trattative tra le signore della notte vicentina e i loro clienti sono l’ultima frontiera della tecnologia applicata al controllo del territorio e alle politiche della sicurezza. Tredici “videoguardiani” entreranno in azione nei prossimi giorni per pattugliare i due chilometri del quartiere a luci rosse di Vicenza ovest. L’appalto è stato assegnato, si attende soltanto l’installazione.
IL CAMPIELLO. Il primo gruppo ottico entrerà in funzione davanti al residence del sesso, quel condominio Campiello nel quartiere di San Lazzaro spesso finito al centro di proteste e blitz delle forze dell’ordine. Non bastasse quanto va in scena nelle alcove degli appartamenti-bordello presi in affitto da prostitute e papponi, sui marciapiedi si consumano i tacchi a spillo spericolati di africane e romene alla caccia di clienti. Uno spettacolo che tormenta i residenti e i commercianti, a partire dai gestori dell’hotel Tiepolo, con i quali si è rapportata a più riprese l’amministrazione comunale.
L’ISOLA ROSSA. Il secondo gruppo ottico sarà puntato sulla zona dell’ex bowling di corso Ss. Felice e Fortunato, cul de sac dove trovano riparo non solo tossici e disperati, ma anche chi sfrutta la prostituzione delle ragazze. Infine, una telecamera sarà collocata in piazzale De Gasperi, tra i giardini Salvi, viale Roma, la stazione e Campo Marzo. «In questo modo - analizza l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza - riusciamo a chiudere l’anello dell’area più critica dal punto di vista della gestione della sicurezza». Le tre nuove telecamere, infatti, andranno a sommarsi alla dozzina di occhi elettronici già installati in gran parte dalla ditta Reteco negli anni passati tra Campo Marzo, stazione, viale Milano, corso Ss. Felice e Fortunato e il centro storico. Un piccolo esercito assemblato con lenti e fibre ottiche collegato con il comando della polizia locale, che collabora con la questura.
L’ATTREZZATURA. Ogni videocamera ha un costo di circa 8 mila euro. Ma i vigili elettronici, tutti ad altissima definizione, non agiranno in solitudine. In settimana assessore, tecnici comunali e responsabili di Amcps e Aim Igiene ambientale eseguiranno un sopralluogo in viale San Lazzaro per mettere in campo gli interventi che accompagneranno l’installazione delle telecamere. Saranno spostati i cassonetti e potati gli alberi per liberare il campo di visuale il più possibile. Inoltre, saranno collocati grandi cartelli fluorescenti visibili da tutte le direzioni di marcia con la dicitura “Zona videsorvegliata”. «Vogliamo che sia chiaro a tutti che sono attive le telecamere e che non ci sono alibi», afferma Dalla Pozza. Si radica, quindi, una strategia concrepita ai tempi della giunta Hüllweck e si completa l’azione di dissuasione avviata con l’ordinanza delle supermulte da 500 euro: «Le telecamere devono avere un ulteriore effetto dissuasivo. Chi frequenta il mercato della prostituzione, sappia che i suoi dati saranno noti alle forze dell’ordine, pur nel rispetto della normativa sulla privacy».
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