Un bar di stradella Tre Scalini dovrà chiudere il locale alle 18 per un mese di fila a partire da venerdì 9 luglio. E’ la linea dura adottata dall’amministrazione comunale - e tradotta in un’ordinanza del sindaco che ha già ottenuto il via libera dal comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica provinciale - per mettere fine ai problemi che da mesi attanagliano non solo i residenti e chi lavora in zona, ma chiunque si ritrovi a passare davanti al bar nelle ore serali.
Nel periodo compreso tra dicembre e maggio si è infatti intensificato, in Comune e al comando della polizia locale, l’arrivo di esposti scritti e di segnalazioni telefoniche riguardanti l’assembramento di centinaia di clienti dell’esercizio pubblico che, bevendo e mangiando, stazionano tra le 18 e le 21 sul marciapiede e sulla strada davanti al locale. Il numero e il comportamento di queste persone scatena peraltro frequenti litigi con i passanti, in quanto viene ostacolato il transito di auto e pedoni.
Non solo: i clienti del bar sono anche causa di problemi igienici, visto che sono soliti gettare a terra bicchieri di plastica, lattine e bottiglie, in cui vengono servite loro le bevande, e utilizzare come orinatoi i portoni di ingresso delle abitazioni della zona. A ciò si aggiungono evidenti tracce di vomito dovute all’abuso di alcol, che rendono l’aria della stradella maleodorante e nauseabonda.
La situazione denunciata dai residenti e da chi lavora in zona è stata verificata - ma anche documentata con foto e riprese video - nel corso di almeno una decina di appostamenti in borghese effettuati tra marzo e maggio scorsi dagli agenti della polizia locale, che hanno inoltre rilevato come il problema si andasse aggravando con l’avvicinarsi del periodo estivo e della fine dell’anno scolastico.
Il sindaco Achille Variati, pur garantendo la continuazione dell’attività del bar, ha quindi ritenuto necessario adottare in via urgente un’ordinanza che dispone la cessazione della somministrazione di bevande di qualsiasi gradazione alcolica a partire dalle 17 e la chiusura dell’attività dalle 18 fino alle 5 del giorno successivo per 30 giorni di seguito.
“E’ di circa un anno fa – ricorda il sindaco - l’incontro che volli con tutti i titolari di esercizi pubblici che nel tempo erano stati oggetto di segnalazioni, per chiedere la loro collaborazione nel trovare un equilibrio tra la necessità di far vivere il centro, e quindi il divertirsi e il suonare musica, e la necessità di garantire la quiete pubblica e il diritto di riposare dei residenti. Da allora la maggior parte dei titolari ha avuto un atteggiamento collaborativo. Altri invece pensano evidentemente di ingannarci. Nei loro confronti, allora, così come è accaduto l’anno scorso verso un paio di locali di via Napoli, la tolleranza sarà pari a zero e applicherò tutto il mio potere di autorità di pubblica sicurezza affinché i miei concittadini e le istituzioni che rappresento non vengano presi in giro”.
“Basta un dato per esemplificare la situazione - aggiunge l’assessore alla sicurezza, Antonio Marco Dalla Pozza -: circa la metà di tutte le sanzioni a carico dei bar si concentra su sei-sette locali”. Nel dettaglio, ad oggi sono state 44 le violazioni rilevate per l’emissione di rumori molesti oltre le 23.30, cinque le informative di reato per disturbo al riposo e alla quiete pubblica e 25 le sanzioni a bar e attività artigianali per il mancato rispetto dell’orario di chiusura fissato alle due di notte.
“Se un bar è piccolo e non ha plateatico autorizzato – dichiara infine Dalla Pozza -, non può decuplicare i propri spazi all’esterno, su suolo pubblico: è anche una forma di rispetto verso quei gestori che invece si comportano correttamente, affittano locali con capienza adeguata e pagano le tasse per l’occupazione del suolo pubblico e lo smaltimento rifiuti”.
Sulla stessa scia si colloca la recente decisione della giunta comunale di elevare da 50 a 150 euro la sanzione per chi non rispetta la cosiddetta ordinanza anti-alcolici.
“I recenti deplorevoli episodi avvenuti in città, in particolare a S. Lorenzo – spiega l’assessore alla sicurezza, Antonio Marco Dalla Pozza –, ci inducono a pensare che 50 euro, oltre al sequestro degli alcolici, non costituiscano attualmente una cifra particolarmente efficace a scoraggiare certi tipi di comportamenti legati alla detenzione e al consumo di alcolici all’interno di aree verdi, vie e strade pubbliche“.
Del resto, il numero dei verbali staccati fino ad oggi dall’ottobre 2007, quando cioè venne emanata l’ordinanza, è davvero notevole: 388, di cui 124 in Campo Marzo, 86 in via Gorizia e 46 in via Napoli. Ma a preoccupare è la continua ascesa, di anno in anno, del numero delle sanzioni: 130 nel 2008, 143 nel 2009 e 93 nei soli primi sei mesi del 2010.
Nel periodo compreso tra dicembre e maggio si è infatti intensificato, in Comune e al comando della polizia locale, l’arrivo di esposti scritti e di segnalazioni telefoniche riguardanti l’assembramento di centinaia di clienti dell’esercizio pubblico che, bevendo e mangiando, stazionano tra le 18 e le 21 sul marciapiede e sulla strada davanti al locale. Il numero e il comportamento di queste persone scatena peraltro frequenti litigi con i passanti, in quanto viene ostacolato il transito di auto e pedoni.
Non solo: i clienti del bar sono anche causa di problemi igienici, visto che sono soliti gettare a terra bicchieri di plastica, lattine e bottiglie, in cui vengono servite loro le bevande, e utilizzare come orinatoi i portoni di ingresso delle abitazioni della zona. A ciò si aggiungono evidenti tracce di vomito dovute all’abuso di alcol, che rendono l’aria della stradella maleodorante e nauseabonda.
La situazione denunciata dai residenti e da chi lavora in zona è stata verificata - ma anche documentata con foto e riprese video - nel corso di almeno una decina di appostamenti in borghese effettuati tra marzo e maggio scorsi dagli agenti della polizia locale, che hanno inoltre rilevato come il problema si andasse aggravando con l’avvicinarsi del periodo estivo e della fine dell’anno scolastico.
Il sindaco Achille Variati, pur garantendo la continuazione dell’attività del bar, ha quindi ritenuto necessario adottare in via urgente un’ordinanza che dispone la cessazione della somministrazione di bevande di qualsiasi gradazione alcolica a partire dalle 17 e la chiusura dell’attività dalle 18 fino alle 5 del giorno successivo per 30 giorni di seguito.
“E’ di circa un anno fa – ricorda il sindaco - l’incontro che volli con tutti i titolari di esercizi pubblici che nel tempo erano stati oggetto di segnalazioni, per chiedere la loro collaborazione nel trovare un equilibrio tra la necessità di far vivere il centro, e quindi il divertirsi e il suonare musica, e la necessità di garantire la quiete pubblica e il diritto di riposare dei residenti. Da allora la maggior parte dei titolari ha avuto un atteggiamento collaborativo. Altri invece pensano evidentemente di ingannarci. Nei loro confronti, allora, così come è accaduto l’anno scorso verso un paio di locali di via Napoli, la tolleranza sarà pari a zero e applicherò tutto il mio potere di autorità di pubblica sicurezza affinché i miei concittadini e le istituzioni che rappresento non vengano presi in giro”.
“Basta un dato per esemplificare la situazione - aggiunge l’assessore alla sicurezza, Antonio Marco Dalla Pozza -: circa la metà di tutte le sanzioni a carico dei bar si concentra su sei-sette locali”. Nel dettaglio, ad oggi sono state 44 le violazioni rilevate per l’emissione di rumori molesti oltre le 23.30, cinque le informative di reato per disturbo al riposo e alla quiete pubblica e 25 le sanzioni a bar e attività artigianali per il mancato rispetto dell’orario di chiusura fissato alle due di notte.
“Se un bar è piccolo e non ha plateatico autorizzato – dichiara infine Dalla Pozza -, non può decuplicare i propri spazi all’esterno, su suolo pubblico: è anche una forma di rispetto verso quei gestori che invece si comportano correttamente, affittano locali con capienza adeguata e pagano le tasse per l’occupazione del suolo pubblico e lo smaltimento rifiuti”.
Sulla stessa scia si colloca la recente decisione della giunta comunale di elevare da 50 a 150 euro la sanzione per chi non rispetta la cosiddetta ordinanza anti-alcolici.
“I recenti deplorevoli episodi avvenuti in città, in particolare a S. Lorenzo – spiega l’assessore alla sicurezza, Antonio Marco Dalla Pozza –, ci inducono a pensare che 50 euro, oltre al sequestro degli alcolici, non costituiscano attualmente una cifra particolarmente efficace a scoraggiare certi tipi di comportamenti legati alla detenzione e al consumo di alcolici all’interno di aree verdi, vie e strade pubbliche“.
Del resto, il numero dei verbali staccati fino ad oggi dall’ottobre 2007, quando cioè venne emanata l’ordinanza, è davvero notevole: 388, di cui 124 in Campo Marzo, 86 in via Gorizia e 46 in via Napoli. Ma a preoccupare è la continua ascesa, di anno in anno, del numero delle sanzioni: 130 nel 2008, 143 nel 2009 e 93 nei soli primi sei mesi del 2010.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
Nessun commento:
Posta un commento