Vicenza in prima fila contro i tagli al trasporto pubblico locale. Questa mattina l’assessore alla mobilità e ai trasporti Antonio Dalla Pozza ha infatti partecipato, a Padova, ad un incontro con i colleghi dei Comuni di Padova, di Venezia, di Rovigo, e delle Province di Vicenza e di Verona; erano presenti anche i rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico che operano in Veneto.
"La situazione che si profila con la manovra è drammatica – ha detto al termine della riunione l’assessore - . Se i tagli del Governo saranno confermati ci saranno riflessi importanti sui servizi ai cittadini, dalla riduzione delle percorrenze al numero delle linee degli autobus e delle corriere. Anche le tariffe aumenterebbero in contrasto con una qualità del servizio destinata a calare. Ciò causerebbe la diminuzione dei passeggeri con conseguente calo degli introiti e, fatto ancor più grave, con l’aumento del traffico privato che è considerato tra le principali cause dell’inquinamento delle nostre città. Si paralizzerebbe inoltre il programma di rinnovo del parco mezzi e non si riuscirebbe più a far fronte alle esigenze del trasporto scolastico destinate a crescere in seguito alla riforma Gelmini".
Le aziende di trasporto già stanno facendo i conti per valutare, nel concreto, l’impatto di una così drastica riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni che potrebbe oscillare tra il 10 e il 20%.
"Per Aim – ha annunciato Dalla Pozza – ciò significherebbe un taglio che oscilla tra i 490 mila e i 980 mila chilometri su un monte attuale di 4 milioni e 900 mila chilometri. In altre parole, sulle 519.140 corse l’anno potrebbe esserci una riduzione che va dalle 52 mila alle 104 mila unità, con un calo dei passeggeri dal milione ai 2 milioni sui 10 milioni e 400 mila oggi stimati. Anche sul fronte dell’occupazione la manovra avrebbe un effetto pesantissimo: tra i 220 addetti potrebbero rischiare il posto dai 22 ai 44 dipendenti, mentre in tutta Italia già si parla di un taglio tra i 10 mila e i 20 mila addetti. Per questo nella nostra battaglia chiediamo anche il sostegno delle organizzazioni dei lavoratori, per garantire i livelli occupazionali che ci permettono di mantenere i servizi giustamente richiesti dai cittadini. Ci sarebbe infine un’altra strada, ma è altrettanto inaccettabile: per pareggiare i tagli le aziende stimano possibili aumenti tariffari che vanno dal 36% al 70%, soluzione non ammissibile da un’amministrazione come la nostra che sul trasporto pubblico di qualità ad un prezzo equo intende puntare nel prossimo piano urbano della mobilità".
Non sono migliori le previsioni elaborate dalle altre aziende di trasporti del Veneto. Ed è per questo che alla luce di dati tanto allarmanti gli assessori alla mobilità dei Comuni e delle Province del Veneto hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale ai trasporti, da estendere anche a quello all’ambiente e alle commissioni consiliari regionali al bilancio e ai trasporti.
"La situazione che si profila con la manovra è drammatica – ha detto al termine della riunione l’assessore - . Se i tagli del Governo saranno confermati ci saranno riflessi importanti sui servizi ai cittadini, dalla riduzione delle percorrenze al numero delle linee degli autobus e delle corriere. Anche le tariffe aumenterebbero in contrasto con una qualità del servizio destinata a calare. Ciò causerebbe la diminuzione dei passeggeri con conseguente calo degli introiti e, fatto ancor più grave, con l’aumento del traffico privato che è considerato tra le principali cause dell’inquinamento delle nostre città. Si paralizzerebbe inoltre il programma di rinnovo del parco mezzi e non si riuscirebbe più a far fronte alle esigenze del trasporto scolastico destinate a crescere in seguito alla riforma Gelmini".
Le aziende di trasporto già stanno facendo i conti per valutare, nel concreto, l’impatto di una così drastica riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni che potrebbe oscillare tra il 10 e il 20%.
"Per Aim – ha annunciato Dalla Pozza – ciò significherebbe un taglio che oscilla tra i 490 mila e i 980 mila chilometri su un monte attuale di 4 milioni e 900 mila chilometri. In altre parole, sulle 519.140 corse l’anno potrebbe esserci una riduzione che va dalle 52 mila alle 104 mila unità, con un calo dei passeggeri dal milione ai 2 milioni sui 10 milioni e 400 mila oggi stimati. Anche sul fronte dell’occupazione la manovra avrebbe un effetto pesantissimo: tra i 220 addetti potrebbero rischiare il posto dai 22 ai 44 dipendenti, mentre in tutta Italia già si parla di un taglio tra i 10 mila e i 20 mila addetti. Per questo nella nostra battaglia chiediamo anche il sostegno delle organizzazioni dei lavoratori, per garantire i livelli occupazionali che ci permettono di mantenere i servizi giustamente richiesti dai cittadini. Ci sarebbe infine un’altra strada, ma è altrettanto inaccettabile: per pareggiare i tagli le aziende stimano possibili aumenti tariffari che vanno dal 36% al 70%, soluzione non ammissibile da un’amministrazione come la nostra che sul trasporto pubblico di qualità ad un prezzo equo intende puntare nel prossimo piano urbano della mobilità".
Non sono migliori le previsioni elaborate dalle altre aziende di trasporti del Veneto. Ed è per questo che alla luce di dati tanto allarmanti gli assessori alla mobilità dei Comuni e delle Province del Veneto hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale ai trasporti, da estendere anche a quello all’ambiente e alle commissioni consiliari regionali al bilancio e ai trasporti.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza
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