VIABILITÀ E PROTESTE. Residenti imbufaliti , da mesi vivono in una camera a gas con migliaia di vetture che transitano
Lunghe file al semaforo, vetture parcheggiate, camion, bus «Circolazione impossibile e pericolo in agguato per i ragazzi»
L'Assessore Dalla Pozza: «I problemi nascono solo dal cantiere di Longara»
Da "Il Giornale di Vicenza" di Domenica 09 Maggio 2010, Cronaca, pagina 11, di Chiara Roverotto
Ti sposti appena di qualche chilometro dal centro, ammiri villa Capra della “la Rotonda” di Andrea Palladio, superi la rotatoria che porta verso la circonvallazione di Vicenza Est e prosegui. Al primo semaforo giri a destra imbocchi strada del Tormeno, dopo aver lasciato alle spalle la chiesa di S.Bigolina lungo la Riviera Berica: tanti negozi, supermercati, macellerie, pasticcerie, edicole. Non manca nulla, nemmeno lo studio del dentista. I problemi cominciano dopo il semaforo per imboccare la strada che porta al lago di Fimon, il primo pezzo è ancora scorrevole, almeno per duecento metri fino ad una piccola chiesetta attigua ad un campo da calcio. C’è la pista ciclabile sulla destra e il quartiere a prima vista sembra tranquillo con le villette nascoste nel verde spostate leggermente all’interno, rispetto all’asse stradale. Certo, il traffico è sostenuto e intenso per essere una giornata prefestiva. Ma dopo il campo sportivo arriva il caos, l’imbuto. Auto parcheggiate su entrambi i lati impediscono il passaggio dell’autobus, i veicoli sfrecciano, gli abitanti lungo la strada si trovano i veicoli parcheggiati davanti ai cancelli. A volte, raccontano, non riusciamo nemmeno a passare. Chiamano i vigili, ma nessuno si fa vedere. «Nemmeno appartenessimo ad un altro Comune - attaccano Gianni Di Natale, Lorenza Verdi e Roberto Beggio - . Figli di un Dio minore. Ecco che cosa siamo». La filmografia aiuta a rendere i concetti più chiari, sta di fatto che 800 metri di strada del Tormeno sono diventati un pericolo per chi esce di casa, per chi vuole raggiungere i bar, le trattorie. Per i ragazzi che devono attraversare una volta scesi dall’autobus. La strada fa una piccola curva dove la visuale è pessima e gli automobilisti, chissà perchè, tendono ad accelerare invece di rallentare, probabilmente l’attesa del semaforo per chi arriva dall’altra parte è estenuante. Sta di fatto che al giorno i residenti hanno stimato che su quei “maledetti 800 metri” transitano una media di 10 mila e 500 auto più le linee 8 e 13 delle Aim e i camion. Un concetto? «Situazione invivibile». Il motivo c’è, ed è tutto da ricercare a Longara dove il cantiere aperto da tempo, ha deviato il traffico lungo il Tormeno. Un cantiere “sfortunato” che in corso d’opera ha avuto parecchi problemi e non è ancora ultimato. «Lo sapevamo fin dall’inizio - proseguono i residenti- i lavori a Longara dovevano finire lo scorso dicembre, ora non sappiamo nulla. Così non si va avanti. Abbiamo sopportato abbastanza». E arrivano le richieste. Dossi per rallentare il traffico, barriere e una riqualificazione di tutta la strada. «Abbiamo paura per i nostri figli: se devono attraversare devono aspettare ed essere sicuri che qualcuno rallenti anche perchè non ci sono strisce pedonali. Se poi vogliono raggiungere il campo da calcio diventa ancora più faticoso: prima devono oltrepassare la fila di auto parcheggiate e così arrivano sul bordo della carreggiata, se poi qualcuno transita a velocità sostenuta corrono il rischio di essere arrotati. Ecco perchè non possiamo più aspettare. Forse dovremo ricorrere alle lenzuola con le scritte, forse ci dovremmo mettere in mezzo alla strada per bloccare il traffico. A Pasqua volevamo farlo - confida Di Natale- poi abbiamo deciso di scrivere al Comune, di chiedere un confronto con l’assessore competente, ma dopo una stringata risposta via e-mail, tutto è finito nel dimenticatoio. Vorremmo che anche i vigili si facessero vedere più spesso. Gradiremmo garanzie, sicurezza per noi e in particolare per i nostri figli. La pazienza è una dote notevole, ma dopo molti mesi si perde. Soprattutto se dal Comune non arrivano informazioni. In particolare se su 800 metri di strada passano migliaia di auto al giorno e in casa si vive con le finestre chiuse non solo per il rumore, ma anche per l’inquinamento. Inutile descrivere la situazione nei giorni feriali con la fila del semaforo che si allunga sempre di più...». Un’anziana esce di casa guarda il gruppo e chiede: «Anche voi in processione? Siamo come gli indiani condannati a camminare solo in fila, altrimenti chissà che cosa rischiamo...».
L’assessore alla Mobilità e alla sicurezza, Antonio Dalla Pozza riprende una nota del Comune nella quale si dice che i lavori in strada di Longara sono ripresi ad aprile e termineranno, con la completa riasfaltatura, a luglio. Il cantiere è stato aperto alla fine dello scorso anno e poi interrotto durante l’inverno per le pessime condizioni meteorologiche. L’intervento, infatti, pare sia piuttosto complesso e interessa non solo la chiusura dei fossati, ma anche il rifacimento dei sottoservizi, la riqualificazione dell’area antistante il cimitero, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione, del percorso pedonale a lato strada e della pista ciclopedonale. «Certo, ci rendiamo perfettamente conto che tutto questo provoca disagi - spiega l’assessore Dalla Pozza - se potessimo far volare le auto... Ma non è possibile, non ci sono alternative, le vetture devono pur transitare da qualche parte. I residenti chiedono interventi? Posso solo pensare ad una maggiore sicurezza, magari con con qualche pattuglia di vigili che arrivi al Tormeno più spesso. Per il resto si tratta di attendere qualche mese. Nessuno di noi ha la bacchetta magica anche se capisco l’esasperazione dei residenti. Accade ogni volta che si mette mano ad una strada, ad un quartiere. Ma gli interventi servono per migliorare, non certo per peggiorare le strade. Certo qualche sacrificio si deve fare...». «La complessità dei lavori da realizzare in strada di Longara - commenta in una nota l’assessore ai Lavori pubblici Ennio Tosetto -, la necessità di copertura finanziaria, hanno determinato l’allungamento dei tempi di apertura del cantiere, che confido possano essere contenuti. Infatti, sebbene sia prevista la chiusura della strada fino a fine luglio, spero che l’apertura possa essere anticipata. In questo senso mi sono preoccupato di sollecitare i tecnici e seguirò il cantiere con maggiore attenzione».
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