Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 18 Luglio 2009, Cronaca, pag.14, di Gian Marco Mancassola
Multe anti-prostitute a quota 100 mila euro
La conta dei verbali dice che in quasi un anno sono 199 le multe anti-prostituzione. Ognuna vale 500 euro: tradotto in numeri, significa un incasso da 100 mila euro per il Comune. Un gruzzolo niente male in tempi di vacche magre, anche se lo scopo dell’ordinanza anti-lucciole firmata nell’agosto 2008 dal sindaco Achille Variati non era far cassa.Temi e problemi sono stati ribaditi ieri anche dall’assessore alla Sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza, che se la prende con le invettive di matrice leghista: «Altro che parte di città dimenticata. Noi proseguiamo con “Notti tranquille” e con il poteziamento del servizio nella zona di Campo Marzo. Ma è tutta la zona ovest che, con il coordinamento del prefetto e grazie a tutte le forze dell’ordine, è oggetto di serrati controlli. E i risultati, perseguiti con i mezzi che ci sono, si vedono. Ai leghisti che agitano tanto il tema della sicurezza senza mai proporre soluzioni, dico di fare la propria parte, ad esempio premendo sul loro ministro dell’Interno Roberto Maroni per far diventare di classe A la questura di Vicenza». «Intanto - prosegue Dalla Pozza - a quasi un anno dall’entrata in vigore dell’ordinanza contro a prostituzione segnaliamo l’effettuazione di 199 sanzioni da 500 euro, 164 delle quali elevate dalla polizia locale e metà già pagate dai multati». Raffaele Colombara, consigliere della lista “Variati sindaco, sensibile alle problematiche della zona di S. Felice, esprime «apprezzamento per l'opera svolta dalla polizia locale e dalle forze dell'ordine in un contesto delicato come via Napoli, per l'impegno tangibile, senza tanti proclami, ma continuo ed efficace, svolto anche attivando iniziative in rete, nel segno della concretezza, a dispetto di chi solleva il tema della sicurezza, vero, sentito nell’area e per il quale le soluzioni non possono che prevedere un percorso complesso, solo in modo demagogico. L’ordinanza adottata va nell’ottica del rispetto delle regole del civile convivere».
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