venerdì 5 febbraio 2010

Sullo smog vertice flop. Non c'è intesa fra i comuni

PM10. L’incontro tra la Provincia e i Comuni
Mondardo: «Inquinanti in calo» Dalla Pozza: «Non c’è accordo»

http://www.ilgiornaledivicenza.it/dossiers/Comunità/68/184/125327/
Tratto dal sito de "Il Giornale di Vicenza". Di Gian Marco Mancassola

Tutto secondo copione. Il vertice sullo smog convocato dalla Provincia con le Ulss e i Comuni più inquinati si conclude con un nulla di fatto. Ognuno farà per sé, come s'è sempre fatto. Una regia unica delle limitazioni al traffico o di altri provvedimenti anti-smog è utopia. Dalla riunione di ieri a palazzo Nievo è uscita soltanto la raccomandazione a raccogliere adesioni in vista della domenica ecologica già programmata dal capoluogo per il 21 marzo. Altre misure straordinarie non saranno intraprese. La Provincia si consola: i dati illustrati da Ugo Pretto, tecnico dell'Arpav, descrivono un trend positivo nelle concentrazioni di polveri sottili durante il 2009: la media annuale è rimasta al di sotto della soglia di legge fissata a 40 microgrammi di pm10 per metro cubo d'aria; in diminuzione anche il numero di sforamenti giornalieri del limite di 50 microgrammi, anche se i giorni neri restano molto superiori al bonus di 35 sforamenti all'anno. I dati Arpav hanno evidenziato come la situazione del Vicentino debba essere valutata in un contesto più ampio, che interessa tutta la Pianura Padana: «È quindi fondamentale - analizza l'assessore provinciale all'ambiente Antonio Mondardo - che il problema delle polveri sottili venga trattato a livello regionale e sovraregionale, in modo da concordare interventi comuni, gli unici che possono avere un effetto benefico sulla qualità dell'aria». «L'incontro è stato interlocutorio e non abbiamo fatto grandi passi in avanti - sbotta l'assessore vicentino all'ecologia Antonio Marco Dalla Pozza -. Noi non attuiamo solo interventi emergenziali: nel corso del 2010 inizieranno gradualmente i provvedimenti di natura strutturale con la revisione del trasporto pubblico locale. L'Arpav dice che il 53% delle emissioni nell'atmosfera sono prodotte dalle auto, il 17% dalle industrie, il 20% dagli impianti di riscaldamento. La nostra linea di incidere sul traffico andrebbe dunque nella direzione giusta: ma gli altri Comuni e la Provincia non ci seguono e, anzi, ci criticano». Proprio l'Arpav definisce "ridondante" la rete di rilevamento degli inquinanti in città: «Vorrà dire - fa sapere Dalla Pozza - che dimezzeremo il contributo annuo all'Arpav di 119 mila euro, dal momento che possiamo dimezzare le centraline».
L’incontro di oggi è stato interlocutorio e non abbiamo fatto grandi passi in avanti rispetto a prima. Avrei preferito da parte di tutti gli enti che si occupano di inquinamento - Regione, Provincia e Arpav - un approccio più scientifico, in modo da permettere ai Comuni di capire dove incidere maggiormente per ridurre le fonti di inquinamento”.
È il commento dell’assessore all’ambiente, alla mobilità e ai trasporti, Antonio Marco Dalla Pozza, al termine della riunione sull’inquinamento atmosferico che si è tenuta questa mattina in Provincia con i Comuni di fascia A, quelli più inquinati, che compongono il tavolo tecnico zonale.
Mi hanno molto preoccupato i dati sulle polveri sottili illustrati da Arpav – aggiunge Dalla Pozza -, ciononostante non ho riscontrato altrettanta preoccupazione da parte degli altri enti. Al massimo alla giornata senz’auto già in programma a Vicenza per domenica 21 marzo potrebbero aderire anche altri Comuni. D’altra parte è la legge a imporre ai Comuni di mettere in atto iniziative per combattere l’inquinamento atmosferico”.
A Vicenza, se non altro, possiamo dire, pur con una certa amarezza, di avere la coscienza tranquilla viste le iniziative straordinarie intraprese – continua l’assessore -. E nel corso del 2010 inizieranno i provvedimenti di natura strutturale con la revisione del trasporto pubblico locale. Ci piacerebbe fare anche di più, ma dobbiamo prendere atto che non c’è la volontà di affrontare seriamente il problema a un livello più ampio, l’unico che può essere davvero efficace”.
L’assessore si dice inoltre deluso dello scarso approfondimento scientifico da parte dell’agenzia regionale: “Sulle fonti di inquinamento ci sono stati forniti dati di Legambiente che riguardano Berlino, ma che a mio avviso non possono essere trasposti automaticamente a realtà come la nostra: per quello studio il 53% delle emissioni nell’atmosfera sarebbero prodotte dai veicoli privati, il 17% dalle industrie, il 20% dagli impianti di riscaldamento. La nostra linea di incidere sul traffico, così stando le cose, andrebbe dunque nella direzione giusta: ma gli altri Comuni e la Provincia non ci seguono e, anzi, ci criticano”. "Tuttavia pensiamo che le percentuali siano diverse, soprattutto per le emissioni industriali: e temiamo che il calo tendenziale, nell'ultimo biennio, dell'inquinamento da polveri sottili sia dovuto anche all'effetto della crisi. Servirebbe quindi pensare già da oggi anche a come incidere sulle altre fonti di emissione, oltre al traffico automobilistico".
Da qui alla giornata senz’auto del 21 marzo, l’assessore all’ambiente e alla mobilità precisa che l’amministrazione interverrà con blocchi totali del traffico solo se dovessero verificarsi situazioni di grave pericolo, con picchi di pm10 particolarmente elevati. Dalla Pozza infine ricorda anche il lavoro in corso, assieme ad Aim, di revisione del piano del trasporto pubblico locale. “Sarà comunque un avvio graduale, per tappe successive – precisa -, la prima delle quali sarà incentivare i cittadini a servirsi degli autobus grazie ad un servizio migliore che contempli innanzitutto una maggiore frequenza delle corse. Gli ultimi dati, che risalgono al 2001, parlano chiaro – evidenzia -: solo il 5% della mobilità a Vicenza avviene su mezzi di trasporto collettivi, mentre il 60-70% è mobilità privata. Se la regola aurea che vale in altri Paesi è 33% auto, 33% autobus e 33% mobilità pedonale e ciclabile, a Vicenza mi accontenterei che la mobilità privata scendesse dal 70 al 50%, senza imporre nulla, ma offrendo alternative. Dopodiché tutti i provvedimenti di blocco non servirebbero più”.

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