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domenica 6 marzo 2011

Nuova ordinanza per bar e discoteche: sanzioni pesanti per i fracassoni, agevolati i locali delle zone industriali e artigianali

Orari di chiusura differenziati a seconda della zona in cui si trovano i locali e sanzioni molto pesanti contro i locali fracassoni. Sono questi i cardini della nuova ordinanza che determina gli orari dei bar, delle sale gioco e delle discoteche di Vicenza. A presentarla stamani, il sindaco Achille Variati accompagnato dall’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri e dall’assessore all’ambiente e alla sicurezza Antonio Dalla Pozza.
“Per quanto riguarda i bar – ha annunciato il sindaco – l’orario di chiusura obbligatorio sarà quello delle 2 di notte. Ma abbiamo consentito la proroga fino alle 3 da giovedì a sabato e nei giorni prefestivi per i locali che si trovano in aree prevalentemente industriali e artigianali, classificate come zone 5 e 6 nel piano acustico. E’ questo un indirizzo che diamo ai gestori che potranno decidere di aprire in zone dove assicuriamo orari più favorevoli”.
Chi si trova in zona 5 e 6 potrà ottenere infatti la proroga della chiusura fino alle 3 purché nei 12 mesi precedenti non sia mai stato sanzionato per inosservanza degli orari o per disturbo della quiete e autocertifichi di non essere mai stato denunciato per reati di droga o per somministrazione di alcol a minori di 16 o ubriachi. Servirà inoltre presentare una valutazione dell’impatto acustico.
Anche i locali delle zone 3 e 4, cioè quelli vicini alle case, potranno chiedere la proroga, ma per il suo rilascio servirà anche il parere positivo del settore ambiente e della polizia locale.
L’ordinanza norma inoltre la chiusura delle discoteche, fissandola alle 24. “Come per i bar – ha precisato il sindaco – anche per i locali da ballo che si trovano nelle zone industriali e artigianali abbiamo previsto una proroga, che in questo caso sarà fino alle 4 del mattino. A Vicenza sono 2, 3 le discoteche che non si trovano in zona 5: i gestori di questi locali avranno 2 anni di moratoria durante i quali l’amministrazione comunale è disponibile ad incontrali per individuare una localizzazione alternativa anche all’interno del piano degli interventi. Non si pensi, però, di aggirare l’ostacolo trasformando il locale in circolo privato, la cui chiusura è fissata alle 2 di notte, perché i controlli saranno molto rigidi ”.
Quanto all’inquinamento acustico, l’ordinanza esplicita che i gestori vanno considerati responsabili non solo dentro, ma anche fuori dal locale. “Nel caso in cui l’attività imprenditoriale costituisca fonte di disturbo, anche a causa dell’assembramento e del comportamento delle persone presenti all’esterno del locale – ha spiegato il sindaco – portò disporre provvedimenti ad hoc di limitazione degli orari. E’ giusto parlarne adesso, all’inizio della bella stagione, perché “uomo avvisato è mezzo salvato...” Sappiano, i gestori, che alla seconda sanzione applicherò limitazioni non inferiori a 2 ore di chiusura anticipata per almeno 15 giorni. Qualora il comportamento sanzionato venga reiterato, procederò con l’aggravamento della sanzione, fino alla prescrizione di limitazioni permanenti. Come avevo annunciato, quindi, non procederemo più a limitazioni indifferenziate legate a una zona, ma a specifiche prescrizioni che colpiscono i locali che non rispettano le regole”.
Il provvedimento, ancora, definisce il tipo di musica che si può fare nei bar: è accettata soltanto la musica “da compagnia”, cioè di sottofondo al vociare delle persone, e dovrà cessare entro le 23 all’esterno, entro le 23.30 all’interno. Questi orari valgono anche per gli spettacoli che, oltre a rispettare le norme sull’inquinamento acustico, non potranno essere più di 20 all’anno. Anche in questo caso l’ordinanza prevede condizioni più favorevoli per i locali delle zone industriali e artigianali: potranno organizzare fino a 50 spettacoli l’anno che dovranno terminare entro le 24 all’esterno ed entro le 3 all’interno.
Già mercoledì, infine, la giunta comunale disporrà anche l’inasprimento delle sanzioni: “Le violazioni sugli orari di chiusura e per il disturbo della quiete – ha annunciato il sindaco – saranno punite con sanzioni che passeranno dagli attuali 50 a 250 euro e potranno arrivare fino a 500 euro. Durissime, inoltre, saranno le sanzioni in caso di spaccio di droga o di vendita di alcol ai ragazzini. In questi giorni, infine, emetteremo una paio di ordinanze di sospensione dell’attività per altrettante sale gioco sorprese ad utilizzare apparecchi fuori norme e avvieremo alcuni procedimenti per locali che negli ultimi mesi sono stati oggetto di varie sanzioni ed esposti. Per tutti gli altri ripartiamo da questa ordinanza che punta all’equilibrio tra la giusta esigenza di vivere la città e l’altrettanto doveroso diritto alla quiete. In passato questo equilibrio è stato calpestato: non lo permetteremo più”.
“Nell’ultimo anno su 500 pubblici esercizi – ha aggiunto l’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri – una trentina ha violato ripetutamente le norme. In questi mesi abbiamo dato corso a numerosi incontri con i gestori per verificare esigenze e mediare tra gli interessi. Questa ordinanza inoltre è già stata presentata alle associazioni di categoria con le quali è stata concertata al 90% ed è stata confrontata con analoghi provvedimenti di altre città”.
La nostra volontà – ha concluso l’assessore all’ambiente e alla polizia locale Antonio Dalla Pozza – è tutt’altro che vessatoria. Anzi, le possibilità di proroga degli orari vanno nella direzione opposta. Non si colpisce in modo generale, ma solo chi crea problemi, e in questo senso sottolineo il grande lavoro di controllo che continua a fare la polizia locale”.
Oltre alle norme in materia, il provvedimento recepisce un ordine del giorno del consiglio comunale che aveva dato mandato al sindaco di prevedere orari di chiusura differenziati proprio in base alle zone individuate dal nuovo Piano di zonizzazione acustica.

A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

mercoledì 22 luglio 2009

Classificazione acustica del territorio comunale, la giunta ha adottato il piano


Classificazione acustica del territorio comunale, la giunta ha adottato il piano

La giunta ha adottato questa mattina il piano di classificazione acustica del territorio comunale. Elaborato in collaborazione con l’Arpav dal settore ambiente e tutela del territorio, il piano era stato presentato alla giunta lo scorso aprile dall’assessore Antonio Marco Dalla Pozza, per poterlo poi sottoporre all’esame degli altri settori comunali interessati: urbanistica, edilizia privata, lavori pubblici, mobilità e trasporti, politiche dello sviluppo, sistemi informativi e polizia locale. Eccetto una richiesta pervenuta dall’urbanistica di adeguamento della cartografia alle varianti adottate, nessun altro rilievo è stato presentato dagli altri settori entro il termine del 30 giugno.
Ora quindi il piano procederà il suo percorso, peraltro simile a quello di un Pat, che avrà come atto finale il passaggio in Consiglio comunale previsto entro gennaio 2010, cui seguirà l’adozione del regolamento. Nel frattempo il documento, assieme alla delibera di giunta, verrà trasmesso alla Provincia, presentato alla commissione consiliare Territorio e agli enti e ai soggetti portatori di interessi (associazioni economiche e sociali, gestori servizi pubblici, università), nonchè pubblicato sul sito internet del Comune e messo a disposizione della cittadinanza anche negli uffici del settore ambiente, affinchè entro il termine del 30 novembre possano essere presentate eventuali osservazioni.
Abbiamo in questo modo scongiurato il commissariamento da parte della Provincia per inadempienza, in quanto il Comune ha abbondantemente superato i termini stabiliti dalla normativa regionale per l’adozione del piano”, sottolinea l’assessore Dalla Pozza, che aggiunge: “Il documento riveste un’importanza fondamentale, tanto da essere chiamato anche ‘piano regolatore del rumore’. In effetti rappresenta un vero e proprio strumento di pianificazione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale della città”.
Nello specifico il territorio comunale è stato classificato in sei tipi di aree sulla base di parametri come la densità della popolazione, il volume e la tipologia di traffico, e le attività commerciali, artigianali e industriali presenti. Si va quindi dalle aree particolarmente protette (classe I) a quelle esclusivamente industriali (classe VI), passando per le aree prevalentemente residenziali (classe II), aree di tipo misto (classe III), aree di intensa attività umana (classe IV) e aree prevalentemente industriali (classe V). Per ciascuna di queste aree sono stabiliti limiti di rumore che dovranno essere rispettati, pena delle sanzioni che saranno stabilite dal regolamento finale.
Gli effetti pratici del piano – spiega l’assessore – andranno dalla localizzazione degli esercizi commerciali all’individuazione delle aree di maggior tutela, come ospedali, scuole e aree verdi, dall’eliminazione della commistione tra zone residenziali e produttive alle azioni di risanamento acustico in quelle aree che sono classificate in un certo modo, ma che registrano in realtà livelli di rumorosità più alti dei limiti previsti. Nelle zone residenziali attraversate da strade ad alto scorrimento, ad esempio, bisognerà studiare tutta una serie di accorgimenti, che possono andare dal rifacimento del manto stradale con materiali fonoassorbenti a manufatti per la riduzione della velocità, sino alla posa di barriere anti-rumore”.

mercoledì 8 aprile 2009

Piano di Classificazione Acustica del Comune di Vicenza, presentato stamane in Giunta il “Piano Regolatore del rumore”

Questa mattina l’Assessore all’Ambiente Antonio Marco Dalla Pozza ha presentato alla Giunta Comunale la proposta di Piano di Classificazione Acustica del Comune di Vicenza elaborato in collaborazione con l’Arpav dal settore comunale "Ambiente e Tutela del Territorio", e che si avvarrà successivamente - per l'ulteriore affinamento - della collaborazione dei settori comunali della mobilità e lavori pubblici, dell’urbanistica, dello sviluppo economico e dell’edilizia privata.“È un piano che riveste un’importanza fondamentale, in quanto rappresenta un vero e proprio strumento di pianificazione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale della città – ha dichiarato l’assessore –. Non a caso viene comunemente chiamato ‘Piano Regolatore del rumore’ e non a caso l’iter che porta all’adozione da parte del Consiglio Comunale è molto simile a quello previsto per un Pat. Ci siamo posti come obiettivo di assumerlo entro 12 mesi – ha annunciato -, dopo che saranno state raccolte tutte le osservazioni per l’adozione finale del Regolamento. Quella presentata in Giunta Comunale stamane, infatti, è una bozza avanzata che potrà essere modificata in base ai rilievi che verranno avanzati”. Il territorio comunale è stato classificato dal piano in sei tipi di aree sulla base di parametri come la densità della popolazione, il volume e la tipologia di traffico, e le attività commerciali, artigianali e industriali presenti. Si va quindi dalle aree particolarmente protette (classe I) a quelle esclusivamente industriali (classe VI), passando per le aree prevalentemente residenziali (classe II), aree di tipo misto (classe III), aree di intensa attività umana (classe IV) e aree prevalentemente industriali (classe V). Per ciascuna di queste aree sono stabiliti limiti di rumore che dovranno essere rispettati, pena delle sanzioni che saranno stabilite dal Regolamento finale. A titolo esemplificativo, l’ospedale e l’Oasi di Casale sono classificate in classe I, la zona delle acciaierie in classe VI e il centro storico insieme alla prima periferia, a ridosso degli assi viari più importanti, in classe IV. L’Assessore Dalla Pozza ha inoltre evidenziato un altro aspetto della classificazione acustica: “Il piano prevede una serie di interventi di risanamento per quelle zone che, pur essendo inserite all’interno di aree classificate in un certo modo, registrano in realtà livelli di rumorosità più alti dei limiti previsti. Nelle zone a forte traffico, dove il rumore è particolarmente alto – ha esemplificato -, bisognerà allora studiare tutta una serie di accorgimenti, che possono andare dal rifacimento del manto stradale con materiali fonoassorbenti, a manufatti per la riduzione della velocità, sino alla posa di barriere anti-rumore. Ancora, il piano potrebbe avere implicazioni anche sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, se si trovano in aree che vanno maggiormente tutelate. È evidente, in definitiva, che si tratta di un lavoro molto complesso, ma che va portato a compimento per contribuire al benessere pubblico”.