venerdì 27 novembre 2009

Legambiente consegna a Vicenza l’attestato di “Comune riciclone” nella Settimana europea per la riduzione dei rifiuti

A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza


Vicenza è un “Comune riciclone”.
Un’indagine di Legambiente ha infatti verificato che il capoluogo berico ha differenziato nel 2008 il 47,3 per cento dei rifiuti raccolti, superando così di 2,3 punti percentuali l’obiettivo fissato dal decreto Matteoli. In questo modo Vicenza si colloca al quarto posto tra i Comuni italiani con più di 100 mila abitanti e al 12° posto nella classifica generale.
In Veneto fanno meglio solo Belluno (con 36 mila abitanti e il 58% di raccolta differenziata) e Rovigo (51 mila abitanti e 56%). Con riferimento poi all’indice di buona gestione - che prende in considerazione non solo la percentuale di raccolta differenziata, ma anche la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio – Vicenza si colloca al 21° posto tra i 117 capoluoghi di provincia.
Grazie al superamento della soglia del 45% di raccolta differenziata, il presidente di Legambiente Vicenza, Gaetano Callegaro, ha consegnato oggi a Palazzo Trissino l’attestato di “Comune riciclone” nella mani dell’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza, che ha dichiarato: “Siamo molto contenti di questo riconoscimento, perché premia gli sforzi fatti e funge da stimolo a continuare su questa strada. Serve comunque accelerare – ha aggiunto - perché, anche se nel 2009 finora siamo saliti al 52,2%, l’obiettivo è di raggiungere il 65% nel 2012, come previsto dalla normativa. Sarà dunque fondamentale il coinvolgimento della popolazione, in particolare delle nuove generazioni, ma andremo comunque a vedere di persona come hanno avuto successo alcune città più virtuose, come Novara”.
La consegna dell’attestato di “Comune riciclone” ha assunto poi un significato tutto speciale quest’oggi, perché si è collocata all’interno della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (21-29 novembre) promossa dall’Unione Europea per sensibilizzare i cittadini nei confronti delle azioni che consentono di ridurre i rifiuti, per evidenziare gli esempi virtuosi e per sottolineare le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.
A Vicenza l’amministrazione comunale assieme ad Aim e Legambiente ha pensato allora ad una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, mirata ad accrescere la consapevolezza sull’importanza della riduzione dell’uso degli imballaggi e per promuovere una maggiore efficacia della raccolta differenziata. Partita nei giorni scorsi, l’iniziativa prevede in tutto cinque incontri all’istituto comprensivo Mainardi di via dell’Acqua, scelto fra tutti perché si trova nella zona di Ospedaletto ed Anconetta, ovvero proprio quelle aree della città in cui si è dato avvio ad un nuovo sistema di raccolta sperimentale.
Il servizio - già operativo da più di un mese senza rilevazione di particolari difficoltà da parte delle 1500 utenze coinvolte - ha visto l’eliminazione di 46 cassonetti di residuo a favore invece di 1320 bidoni domiciliati dotati di trasponder di identificazione, un microchip che permette il monitoraggio del servizio, oltre a fornire una serie di dati statistici riferiti all’esposizione e al numero dei vuotamenti per ogni singola utenza. “Una prima analisi dei dati raccolti dai transponder verrà comunque effettuata a febbraio dell’anno prossimo – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza –, così saremo in grado di valutare l’andamento della raccolta e migliorare ulteriormente il servizio. Nei primi mesi del 2010 è inoltre nostra volontà estendere la sperimentazione anche nella parte est della città”.
I dieci incontri con gli alunni della Mainardi sono tenuti da Legambiente ed Aim e si caratterizzano in particolare per le dimostrazioni pratiche, che – a parità di prodotto - evidenziano i vantaggi degli imballaggi meno ingombranti e meno inquinanti. Seguiranno quindi alcune assemblee con i genitori ai quali i ragazzi trasferiranno quanto appreso e durante le quali i cittadini potranno porre eventuali domande sull’introduzione del nuovo sistema di raccolta differenziata.

Incontro a Montegalda sulla sicurezza

MONTEGALDA. Incontro con i sindaci di Montegaldella e Grisignano per fare il punto su ronde e forze dell’ordine

Cittadini spie per la sicurezza
Con le segnalazioni dei residenti quartieri più sicuri. Ad affermarlo i sindaci che hanno incontrato Ciambetti (Lega) e Dalla Pozza (Pd)

Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 28 Novembre 2009, Provincia, pagina 35, di Maria Elena Bonacini

Sinergia tra le forze dell'ordine e tra i vigili dei diversi Comuni, videosorveglianza e cittadini che sono i primi "guardiani" del proprio paese.
Queste le strategie e le richieste dei sindaci di Montegalda, Montegaldella e Grisignano sul tema sicurezza emerse dall'incontro organizzato giovedì sera nel municipio di Montegalda con il consigliere regionale Roberto Ciambetti (Lega) e l'assessore alla sicurezza del Comune di Vicenza Antonio Marco Dalla Pozza (Pd), moderato da Matteo Marcolin, collaboratore de Il Giornale di Vicenza.
Tema della serata la sicurezza e le politiche attuate o da attuare per cercare di risolvere i problemi legati alla criminalità, che creano insicurezza e paura nei cittadini. Tra gli argomenti di discussione e di scontro tra Ciambetti e Dalla Pozza la legge sulle "ronde", che secondo il leghista «poteva essere più snella e facilmente applicabile, e che non implica che i volontari sostituiscano i vigili, ma solo che controllino il territorio», ma che secondo l'assessore vicentino, «interessano poco alla gente, quando sente che non si viene retribuiti, tanto che nessun comune le ha attivate».
Una testimonianza dell'attivismo dei cittadini è arrivata proprio dai sindaci. «Spesso - spiega Riccardo Lotto, primo cittadino di Montegalda - sono i residenti a segnalarci l'immondizia buttata per strada o persone sospette che si aggirano nel paese. Soprattutto questo accade nel caso dei nomadi, che spesso si installano in aree private non ancora acquisite dal Comune, nelle quali non possiamo intervenire. Per quanto riguarda la sorveglianza abbiamo installato le telecamere e pensiamo che a livello di forze dell'ordine servano non più agenti, ma maggior collaborazione e razionalizzazione».
Telecamere anche per il collega di Montegaldella Paolo Dainese, che si trova ad affrontare il problema di furti dall'ecocentro, con conseguenti danni alla struttura, e che, in generale, trova altrettanta collaborazione da parte dei cittadini: «Che però - afferma - dovrebbero chiamare le forze dell'ordine, non il sindaco».
Diversi i problemi di Grisignano, più legati ai furti in abitazione «anche a causa della presenza del casello autostradale, dove sono gli stessi casellanti a chiamare i carabinieri - spiega Renzo Lotto -. Noi abbiamo intensificato gli accertamenti di residenza negli appartamenti, e vorremmo compierli anche di notte ma con due vigili non si può fare ».

Tre telecamere "cieche". È la sorpresa trovata da Renzo Lotto, sindaco di Grisignano da qualche mese. «Nel nostro Comune - spiega - la passata amministrazione aveva installato tre telecamere di sorveglianza, ma quando ho voluto accenderle, ho scoperto di non poterlo fare. Il motivo? Sono state montate nonostante mancasse il regolamento comunale necessario per metterle in funzione. Ora dovremo portarlo in consiglio e poi potremo finalmente utilizzare anche questi mezzi».
E chi lo spiegherà a quei cittadini che si aspettavano strade controllate proprio dalle telecamere spente invece da mesi?



L'iniziativa promossa dalle tre amministrazioni comunali di Montegalda, Grisignano e di Montegaldella è stata utile a sancire che tra amministratori, pur appartenenti a realtà diverse, l'obiettivo è comune: mettere assieme l'esigenza di garantire la sicurezza dei cittadini e la necessità di risolvere radicalmente i problemi con le magre risorse a disposizione degli enti locali. Le domande, da parte del numeroso pubblico presente, hanno fatto comprendere come i cittadini siano stanchi di chiacchiere, e nemmeno gli slogan della Lega Nord riescono più a fare molta presa.
E' stata la mia prima "uscita" come membro dell'esecutivo provinciale del PD con delega al tema della sicurezza.
Ed è stata l'occasione per ribadire come, al di là del dibattito ideologico su questa materia, oggi dal governo gli amministratori ed i cittadini si aspettano i fatti.

venerdì 20 novembre 2009

Blocco del traffico, partono lunedì gli sconti sugli autobus per i possessori di veicoli Euro 0 ed Euro 1. E Dalla Pozza intanto “ci mette la faccia"

Lunedì 16 novembre è partito il blocco del traffico per i mezzi più inquinanti, gli Euro 0 e gli Euro 1. Lunedì prossimo 23 novembre partono invece gli sconti sui biglietti dei mezzi pubblici Aim per i possessori dei veicoli coinvolti dalle limitazioni del blocco.
È proprio il caso di dire che ci metto la faccia – fa notare l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza -: nei manifesti che a breve verranno affissi in città per pubblicizzare questa campagna battezzata “antismog” sono raffigurato nei panni di un vigile con tanto di paletta. Ma accanto alla comunicazione in cui ricordo il divieto, dò anche un messaggio positivo volto alla sensibilizzazione dei cittadini all’uso dei mezzi pubblici anziché dell’auto per contribuire ad una città più vivibile attraverso il contenimento delle polveri sottili nell’aria”.
Questa mattina infatti a palazzo Trissino, l’assessore, prima ancora di illustrare gli sconti sui biglietti Aim, ha evidenziato come a Vicenza siano 8, con oggi, i giorni consecutivi di sforamento dei limiti di Pm10. “La situazione è grave, eppure in questa battaglia all’inquinamento ci sentiamo lasciati soli – ha spiegato Dalla Pozza -. Siamo infatti una delle pochissime città italiane ad aver introdotto una scontistica in questo campo e sicuramente l’unica in Veneto. Del resto è nostra volontà andare incontro ai cittadini penalizzati dal blocco, nonostante la Regione Veneto sia l’unica in tutto il Nord Italia, e non solo, che non eroga un solo centesimo alle amministrazioni comunali per agevolare i propri cittadini nella lotta all’inquinamento: non ci sono più soldi infatti per il progetto di spazzamento stradale ad umido e raccolta delle polveri, né per incentivare l’acquisto delle biciclette a pedalata assistita; e non risulta alcun stanziamento di fondi per la conversione degli impianti delle auto a metano o a gpl”.
Passando alla scontistica sui biglietti Aim per i possessori di veicoli penalizzati dal blocco dei mezzi Euro 0 ed Euro 1 (fino al 18 dicembre e dall’11 gennaio al 31 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18) e dei veicoli Euro 2 diesel (da gennaio ogni mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18), è sufficiente che il cittadino si rechi agli sportelli commerciali di Aim di via Fusinieri o della stazione Ftv per compilare un modulo prestampato con le informazioni relative alla classificazione e alla proprietà del veicolo, nonché allo stato famiglia (per gli sconti famiglia) e la residenza. Da lì in poi, ogni volta che il proprietario del veicolo si presenta agli sportelli per acquistare i biglietti avrà automaticamente diritto agli sconti che saranno validi nei periodi del blocco.
Tra i vari sconti introdotti, Dalla Pozza ha sottolineato in particolare l’offerta di un carnet di 10 biglietti andata e ritorno al costo di soli 12 euro anziché 24: “E’ evidente che in questo modo risulta gratis il viaggio di ritorno, senza contare che, in tutti i casi previsti dalla scontistica, i biglietti sono validi su tutta la tratta urbana e non solo all’interno del perimetro del blocco. Se si fanno due conti, pertanto – ha evidenziato -, con il costo di un litro di benzina a 1,30 euro, a Vicenza chi ha un veicolo Euro 0 o Euro 1 viaggia con 1,20 euro su tutta la rete urbana, andata e ritorno. La nostra quindi non è solo un’operazione di carattere ambientale – ha concluso l’assessore -, ma che guarda anche alle tasche dei cittadini”. Significativo in questo senso è allora anche il biglietto settimanale che passa da 15,60 a 11 euro e che sarà valido 7 giorni (domenica compresa) anziché 6.
La promozione prevede inoltre che i biglietti con validità giornaliera sulla rete urbana Aim abbiano i seguenti sconti: il biglietto per la persona singola passa da 5,10 a 4,50 euro; il genitore singolo che viaggia assieme ai propri figli paga un unico biglietto da 5,10 euro; un nucleo famigliare i cui componenti viaggiano tutti assieme paga un unico biglietto da 7 euro.
Per quanto riguarda poi il centro bus, è prevista una “carta famiglia” del costo di 2 euro che comprende il viaggio di andata e ritorno per tutti i componenti del nucleo famigliare (che devono però spostarsi assieme), con un sensibile risparmio, dunque, rispetto ai 2,40 euro per una persona o ai 3,60 euro per 2 persone e così via crescendo.

Privatizzazione dell’acqua, l’amministrazione comunale è contraria

L’amministrazione comunale è contraria alla gestione privatizzata dell’acqua”. Ad affermarlo è l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza subito dopo aver appreso dell’approvazione del decreto legge alla Camera dei Deputati e di cui il consiglio comunale sta dibattendo in queste ore in Sala Bernarda a Palazzo Trissino. “Già grave per l’acqua – commenta l’assessore -, la notizia apre inquietanti scenari anche per altri servizi pubblici essenziali, come il trasporto pubblico locale e il sistema di gestione dei rifiuti”.
Noi abbiamo scelto la gestione in house – spiega Dalla Pozza - perchè è importante che sia la proprietà che la gestione dell’acqua stiano in mani pubbliche. Laddove la gestione è già privata i problemi sono notevolissimi e sono relativi o alla tariffa o al servizio. Rispetto al pubblico, del resto, il privato ha l’obiettivo di massimizzare i profitti, per cui le strade per lui sono due: o riduce gli investimenti o aumenta le tariffe. In ogni caso, non un buon affare per i cittadini”.
19.11.2009, a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

Il sindaco Variati porta la solidarietà della città a Francesca Rigon, titolare del negozio "La bottega del caffè", rapinata ieri da un bandito

Questa mattina il sindaco Achille Variati e l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza si sono recati da Francesca Rigon, proprietaria del negozio "La bottega del caffè", in viale D’Alviano 65, che ieri è stata vittima di una rapina." “La bottega del caffè" è un negozio storico, particolarmente conosciuto e rappresentativo, - commenta il sindaco Achille Variati - per questo mi sento in dovere di portare alla signora Francesca Rigon la solidarietà mia personale e dell’intera città di Vicenza. Questi episodi fanno male alla città: proprio questa mattina ho parlato con il questore del fenomeno preoccupante di queste piccole rapine che imperversano soprattutto in altre città vicine, a Padova per esempio. È un fenomeno fortunatamente non organizzato, messo in moto da singoli balordi, e che intendiamo contrastare muovendoci di concerto con le altre forze dell’ordine. Dobbiamo ricordare, però, che Vicenza ha visto una diminuzione dei fenomeni criminali di questo tipo.”“L’intenzione – sottolinea l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza - è quella di creare entro la fine dell’anno un coordinamento tra le forze dell’ordine e forme ausiliarie quali i nonni vigili già esistenti e figure di volontari civici. Il nostro corpo di polizia locale è sicuramente di alto livello qualitativo, mentre quantitativamente contiamo di rinfoltire il gruppo grazie al corso-concorso che stiamo svolgendo.

19.11.2009, a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

martedì 17 novembre 2009

Multe a dieci ciclisti in corso Santi Felice e Fortunato e in piazza Matteotti

http://www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/58327
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

Anche chi va in bicicletta è soggetto alle norme del codice della strada”, lo ricorda l’assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza che dà notizia di una serie di controlli specifici svolti dalla polizia locale nel fine settimana in seguito alle numerose segnalazioni fatte soprattutto da chi si sposta a piedi e rischia di essere investito da biciclette in contromano o a fanali spenti.
Sabato 14 novembre, in particolare, alcuni agenti della polizia locale si sono concentrati sul controllo dei velocipedi lungo corso Santi Felice e Fortunato, strada a senso unico particolarmente trafficata, e in piazza Matteotti dove, provenendo da corso Palladio, è vietato svoltare a sinistra.
Dieci i multati, di cui sette perché pedalavano contromano e tre per il mancato utilizzo dei fanali. Tre dei multati sono stati sanzionati anche per altre violazioni: uno per guida in stato di ebbrezza, uno perché guidava utilizzando il cellulare e uno perché pedalava a una velocità troppo sostenuta e non adeguata al traffico intenso, creando pericolo per la sicurezza dei pedoni e di chi era alla guida degli altri mezzi.
Il comando di polizia locale ricorda che il ciclista che non accende il fanale rischia 23 euro di multa, chi va contromano o corre troppo è soggetto a una sanzione di 38 euro. Molto più pesante, perché analoga alla sanzione prevista per gli automobilisti, la multa per chi guida parlando al cellulare: gli euro da pagare sono 155. Quanto alla guida in stato di ebbrezza, anche se si è in bicicletta scatta la denuncia penale.
Sono gli stessi ciclisti - conclude Dalla Pozzaa correre per primi seri pericoli se adottano comportamenti non adeguati al mezzo con il quale si muovono. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane, quando riprenderemo anche i pattugliamenti agli attraversamenti pedonali, per garantire il diritto di precedenza ai pedoni che impegnano la strada.

lunedì 16 novembre 2009

In risposta alla lettera a "Il Giornale di Vicenza" del 14 Novembre

Sabato 14 Novembre 2009, Lettere al Direttore, pagina 77

BLOCCO AUTO

«E bravo l’assessore»

Vorrei esprimere tutto il mio disappunto sul blocco del traffico che da lunedì rendera la vita un po’ più complicata di quel che è a tutti. Possiedo una macchina euro 0, ho passato la revisione e il bollino blu tutto regolare, scusi l'ignoranza, ho fatto il tutto meno di un mese fa, ma da lunedì 16 novembre non posso più circolare perché inquina? Bene... assessore, mi regala un'auto euro 3 o 4 così per un paio d'anni posso andare a lavorare? Lo so, ci sono gli autobus e con qualche agevolazione da quello che ho letto, allora le dico che per mia sfortuna devo fare della terapie in piscina; e anche mettendoci tutta la più buona volontà arriverei a lezione terminata sia al mattino che al pomeriggio. Mi faccio rilasciare un certificato dalla piscina per poter entrare ed uscire dalla zona dove la mia macchina potrebbe intossicare la popolazione? O l'amministrazione comunale mi risarcisce dei due mesi gia pagati? Poi leggo il 13 novembre sul GdV che l’assessore e l'amministrazione comunale sono arrabbiati con la Provincia perché non seguono la stessa linea di pensiero, ma vi dovete vergognare. Un'altra cosa mi fa arrabbiare: da metà di dicembre sino ai primi di gennaio - non ricordo bene le date - si può ricircolare, allora per le spese di Natale si può inquinare; bravi, complimenti! La volete una buona idea? Centro bus gratuito e chi vuole parcheggiare in centro 5 euro e, scalando 3 e poi 2 euro all'ora nelle zone limitrofe.
S. Mantiero

Gentile Signora Mantiero, o egregio Signor Mantiero,
recita il punto 8 delle deroghe alle limitazioni alla circolazione, che possono circolare i "veicoli al servizio di portatori di handicap muniti di contrassegno, di persone affette da gravi patologie documentate, di chi deve essere sottoposto a terapie, cure indispensabili ed indifferibili, analisi e visite mediche, di persone impegnate nell’assistenza a ricoverati in luoghi di cura, nel proprio domicilio o nei servizi residenziali per autosufficienti e non (con autocertificazione se privi di contrassegno o documentazione)".
Quindi, se Lei in piscina va per fare terapia, immagino su prescrizione del medico, può utilizzare la Sua auto.
Senza considerare che se la piscina è quella di Viale Ferrarin, Lei può arrivarci direttamente, essendo quella via, sino al parcheggio di Via Goldoni, esclusa dalle limitazioni.
In quanto al resto, mi permetterà di dissentire, soprattutto per i toni usati, pur se comprendo il disagio da Lei provato.
Sia ben chiaro, non mi diverto a bloccare le auto.
Sappiamo che le emissioni inquinanti determinate dal traffico automobilistico rappresentano una percentuale tra il 30 ed il 40 per cento del totale. Il resto lo fanno le industrie (nella provincia di Vicenza sono la maggiore fonte di emissione) e gli impianti di riscaldamento. Detto questo, ed immaginando come sarebbe un po' complesso far spegnere in inverno il riscaldamento, o chiedere alle industrie - che prese ad una ad una rispettano i limiti di emissione, ma che sommate tra loro invece li superano - di fermare la produzione, non c'è attualmente altra misura che la limitazione della circolazione per i veicoli maggiormente inquinanti.
E questo non lo decide l'Amministrazione Comunale di Vicenza con la quale Lei è così arrabbiata/o, ma lo impone l’art. 1, comma 2, del decreto del Ministero dell’Ambiente del 21 aprile 1999, n. 163, intitolato “Regolamento recante norme tecniche per l’individuazione dei criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione” il quale prevede, fra l’altro, che i comuni ubicati nelle zone a rischio di episodi acuti di inquinamento, individuate dalle regioni, per i quali la situazione meteoclimatica e l’entità delle emissioni facciano prevedere possibili superamenti dei livelli di attenzione o degli obiettivi di qualità, sono tenuti ad applicare misure di limitazione della circolazione.
"Sono tenuti", non "possono".
Ed è per questo che abbiamo chiesto alla Provincia la convocazione del Tavolo Tecnico Zonale. Non perchè vogliamo che anche gli altri Comuni seguano la nostra "linea di pensiero", che sarebbe in pratica solo il rispetto della legge, ma perchè vorremmo capire se in questa battaglia siamo soli, oppure c'è anche qualche altro alleato.
L'alleato principale dovrebbe essere lo Stato, attraverso una delle sue articolazioni più importanti, ovvero la Regione.
Ma così non è, perchè la Regione Veneto ha deciso di non decidere. A differenza di ciò che avviene nelle regioni a noi confinanti, compresa la Lombardia amministrata dal centrodestra, qui non c'è alcun provvedimento della Giunta Regionale che rende omogenee le azioni a cui i Comuni sarebbero "tenuti" per legge. E qui non c'è alcun provvedimento che stanzi fondi ai Comuni per la lotta all'inquinamento atmosferico. A noi hanno tolto perfino il miserando contributo regionale di 10.000 euro (diecimila!) per incentivare l'acquisto delle biciclette a pedalata assistita. Qui nessuno dà quattrini ai cittadini, ad esempio per incentivare l'installazione di impianti a gas sulle auto maggiormente inquinanti (sempre la virtuosa Lombardia ha stanziato 10 milioni di euro per questo nel 2009).
Se oggi il Veneto seguisse l'esempio della Lombardia, ed adottasse un provvedimento unico per tutta la Regione, non potrebbero circolare, già dal 15 ottobre 2009 e fino al 15 aprile 2010, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, gli autoveicoli a benzina Euro 0, gli autoveicoli diesel Euro 0, Euro 1 e, da quest'anno, anche gli Euro 2. Il tutto con pochissime deroghe.
A confronto quello che fa il Comune di Vicenza può apparire persino poco, e come vede non c'entra per nulla la "linea di pensiero" del nostro Comune, ma solo il rispetto delle norme di legge.
Chiudo con alcune brevissime considerazioni.
La prima è che, prima di incavolarsi, varrebbe la pena di informarsi. Gli uffici del Settore Ambiente (tel. 0444/221598), l'Ufficio Relazioni col Pubblico (0444/221360) ed il Comando di Polizia Locale (0444/545311) sono a disposizione per fornire chiarimenti e, soprattutto, per trovare soluzioni.
La seconda, è che è vero che anche a Natale esiste l'inquinamento. Ma esiste anche il problema di permettere a chi esercita l'attività di impresa di poter sopravvivere, specialmente in un momento economico delicato come questo, e quindi si è deciso di non creare in quel periodo ulteriori problemi di accessibilità alla città, nella speranza che comunque i cittadini utilizzino l'auto il meno possibile.
La terza, è che Lei ha ragione di lamentarsi perchè non arriva in tempo in piscina a fare delle terapie, e quindi a curare la Sua salute. Ma hanno ragione da vendere anche coloro che quotidianamente respirano un'aria mefitica, in particolare anziani, bambini, cardiopatici e persone affette da insufficienza respiratoria, e che vedono aggravate le loro condizioni anche dalle emissioni dei veicoli.
L'ultima, e vale per Lei come pure per gli altri cittadini, è che se ha qualche buona idea da proporre, come quella dei centrobus gratuiti, finanziati dai proventi della sosta (è un'idea non nuovissima, nel senso che è da anni un pallino del consigliere Soprana, e questa Amministrazione sta da tempo lavorando per raggiungere tale obiettivo), troverà sempre aperte le porte dei nostri Assessorati.
Il nostro obiettivo rimane sempre quello di lavorare per i cittadini e con i cittadini, e mai contro di loro.
Cordialmente
Antonio Marco Dalla Pozza
Assessore all'Ambiente del
Comune di Vicenza

Rosanna Filippin acclamata segretario del Partito Democratico del Veneto

Rosanna Filippin è il nuovo segretario del Partito Democratico del Veneto. È stata eletta per acclamazione, domenica mattina a Padova, dall’assemblea regionale, dopo che Andrea Causin, il candidato della mozione Franceschini, aveva annunciato, all’insegna di «responsabilità e unità», il ritiro dal ballottaggio, invitando tutti i delegati a votare per la candidata vicentina. Con l’elezione di Felice Casson alla presidenza dell’assemblea regionale e la designazione di Andrea Causin alla vicesegreteria (l’annuncio è stato dato dalla stessa Rosanna Filippin, dopo il suo l’insediamento), il Partito Democratico del Veneto ritrova l’unità.«Alle elezioni regionali mancano solo 131 giorni. È quella la vera sfida che attende ora il Partito Democratico. Il tempo della competizione interna è finito, e da domani il partito tutto deve lavorare unito per costruire l’alternativa per il governo del Veneto» ha affermato Rosanna Filippin.



http://www.partitodemocraticoveneto.org/dett_news.asp?ID=1118

domenica 15 novembre 2009

Da Lunedì 16 stop ai veicoli Euro 0 e Euro 1, restrizioni al riscaldamento

«La Provincia convochi il tavolo zonale»


INQUINAMENTO. Presentati ieri a palazzo Trissino i nuovi provvedimenti presi dall’amministrazione comunale
L’area di divieto riguarderà anche i quartieri. S’inizia lunedì prossimo. Multe di 78 euro e da gennaio fermi gli Euro 2 diesel


Da "Il Giornale di Vicenza" di Venerdì 13 Novembre 2009, Cronaca, pagina 17, di Chiara Roverotto

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/103627_stop_ai_veicoli_euro_0_e_euro_1_restrizioni_al_riscaldamento/
Il decreto risale al 31 luglio scorso: Vicenza e Treviso sono due province in stato di emergenza ambientale. Poveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto. Inquinanti per tutti i gusti. Non è una novità, dicono gli addetti dell’assessorato all’Ecologia. Rimboccarsi le maniche diventa non solo un’esigenza, ma un’emergenza. Da lunedì 16 novembre scatterà, in alcune fasce orarie, il divieto di circolazione per i veicoli Euro 0 ed Euro 1. Inoltre, la zona protetta è stata allargata e ci sono altre iniziative da mettere sul piatto di una situazione ambientale sempre più pesante. «Ma il problema - ribatte l’assessore all’Ecologia, Antonio Marco Dalla Pozza - non è solo comunale. Per questo ho chiesto formalmente alla Provincia la convocazione del tavolo tecnico zonale, già riunitosi a Padova, Venezia e in altre province».

BLOCCO. S’inizia lunedì 16 novembre. Lo stop alla circolazione riguarda gli Euro 0 e 1, i ciclomotori e i motoveicoli a due tempi non catalizzati. La fascia: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Il divieto resterà in vigore fino al prossimo 18 dicembre , dopo la pausa natalizia, si riprende da lunedì 11 gennaio fino al 31 marzo.

NOVITÀ. «Il divieto di circolazione - spiega l’assessore - permetterà comunque ai lavoratori di raggiungere uffici o fabbriche e ai genitori di portare i figli a scuola. Inoltre, è stata ampliata l’area vietata alla circolazione: S. Pio X, Stanga, S.Francesco, Laghetto , Villaggio del Sole e S.Lazzaro ai quali si aggiungono per la prima volta le zone dei Pomari e del Mercato Nuovo per una superficie pari al 51% del territorio vicentino dove risiedono oltre 77 mila residenti. Infine, da gennaio ogni mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18, la circolazione sarà vietata anche ai veicoli Euro 2 diesel». «Certo - aggiunge l’assessore - si tratta di situazioni tampone che avranno un effetto ridotto fintantochè la Regione non deciderà di adottare un provvedimento generale».

DEROGHE. Chi ha più di 65 anni può guidare anche auto inquinanti. Chi accompagna e va a prendere i figli a scuola avrà mezz’ora rispetto all’orario di entrata e uscita (fino alle medie). Deroghe per chi adotta il car pooling (tre persone a bordo della medesima auto), per i disabili, chi assiste ammalati , per chi si deve raggiungere la stazione.

MULTE. 78 euro per chi non rispetta l’ordinanza. Lo scorso anno su 1500 controlli sono state elevate 500 contravvenzioni.

RISCALDAMENTO. La stessa ordinanza dispone di non riscaldare tra il 16 novembre e il 31 marzo garage, cantine, scale, rispostigli e ordina ai privati di utilizzare solo nel week-end i soffiatori per la pulizia delle superfici lastricate o asfaltate con deroghe per le Aim. I controlli non mancheranno e la sanzione amministrativa va dai 25 ai 150 euro.

CRISI ECONOMICA. Lo scorso anno, rispetto ai dati del 2007 i livelli di polveri e di C02 sono un po’scesi. «Sicuramente ha contribuito la crisi economica - ha precisato l’assessore - molti operai a casa e parecchie industrie chiuse. Sta di fatto che diventa fondamentale trovare soluzioni che riguardino tutti i Comuni. Solo così si potrà andare avanti in maniera concreta».

GIORNATE SENZ’AUTO. Una sarà organizzata in primavera , probabilmente il 21 marzo in concomitanza con la StraVicenza, ma dipenderà dalla data delle elezioni regionali. Un’altra è prevista in prossimità della Giornata mondiale della mobilità in settembre.

INFORMAZIONI. Il fascicolo informativo curato dall’uffficio relazioni con il pubblico è in distribuzione nelle portinerie di palazzo Trissino, a piazza Biade, al comando dei vigili. Inoltre nelle circoscrizioni, Informagiovani e sul sito del Comune http://www.comune.vicenza.it/ alla voce “primo piano” dove sarà a disposizione anche la mappa.


«La Provincia convochi il tavolo zonale»

Questa volta l’assessore all’Ambiente Antonio Marco Dalla Pozza è veramente arrabbiato. «Non è possibile che la riunione del Tavolo tecnico zonale ( Ttz) non venga convocata. Ho inviato una lettera all’assessore dell’Amministrazione provinciale Antonio Mondardo affinchè provveda, visto che le competenze in materia sono di palazzo Nievo. In altre province è già stato convocato e alcune misure sono state attuate o quantomeno considerate. Mi rendo perfettamente conto- prosegue l’assessore - che in assenza di un piano regionale, che regoli la materia relativa alle emissioni inquinanti, si possa fare poco. Ma creare un minino di collaborazione con i Comuni contermini credo sia essenziale». Se a Vicenza l’aria che si respira è pessima - e lo dice anche un decreto ministeriale - non è che nell’hinterland sia diversa. Al contrario. «Ecco perchè- aggiunge l’assessore all’ambiente - è importante trovarsi attorno ad un tavolo per allargare i provvedimenti che vengono presi in città e che potrebbero essere estesi anche da altre amministrazioni. E’ una battaglia difficile da vincere, ma se mai si comincia, magari con piccoli accorgimenti, rischiamo di compromettere una situazione ambientale che non è delle migliori».

Comune: edilizia e urbanistica producono “liti”

UFFICIO LEGALE. La media annua: 90 cause
Contenziosi pure nel commercio, nei pagamenti e nel personale

Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 14 Novembre 2009, Cronaca, pagina 19

Soprattutto edilizia ed urbanistica, ma anche commercio, pagamenti e personale. Sono le materie del contenzioso in cui l’Ufficio legale del Comune di Vicenza esercita prevalentemente la propria attività. Se poi sono 90 in media le nuove cause a cui ogni anno si dedica Palazzo Trissino (di cui il 70% amministrative, il 30% civili), non va dimenticata la notevole attività di consulenza che l’avvocatura comunale porta avanti parallelamente al contenzioso: dall’edilizia privata allo sviluppo economico, dai servizi sociali ai lavori pubblici, passando per urbanistica, ecologia e mobilità - senza dimenticare la questione del Dal Molin - sono state da 14 a 22 le consulenze che l’ufficio legale ha fornito negli ultimi tre anni nei vari ambiti di attività del Comune. I dati sono stati forniti dall’avvocato Loretta Cecchinato dell’Ufficio legale del Comune di Vicenza durante il convegno di studio che si è tenuto l’altro pomeriggio nel Ridotto del Teatro comunale “Città di Vicenza” sul tema “Il contenzioso delle pubbliche amministrazioni e gli uffici legali interni”, al quale si sono iscritti 300 addetti ai lavori, esaurendo in pochi giorni tutti i posti disponibili. Organizzato dal Comune di Vicenza con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati e dell’Unione veneta dei consigli dell’Ordine degli avvocati, e in collaborazione con l’Associazione avvocati Inail della Flepar (Federazione legale enti parastatali), il convegno è stata un’occasione per riflettere sul tema e di conoscere le dimensioni del problema, grazie agli interventi di autorevoli esperti del settore. Dopo il saluto del vicesindaco Alessandra Moretti, dell’assessore agli affari legali del Comune di Vicenza Antonio Marco Dalla Pozza, del presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, di Antonio Rosa, vicepresidente dell’Unione Triveneta Ordini degli avvocati, è intervenuto il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza, Lucio Zarantonello, presidente degli avvocati, ha approfondito in particolare i presupposti e i requisiti dell’ufficio legale interno di una pubblica amministrazione, il ruolo e lo status dell’avvocato pubblico, gli obblighi deontologici del dipendente e la vigilanza dei consigli degli Ordini.

Abbandono dei rifiuti, «Sanzioni più pesanti»

http://www.ilgiornaledivicenza.it/dossiers/Comunità/68/184/104086/

Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 14 Novembre 2009, Cronaca, pagina 31, di Claudia Milani

AMBIENTE. Interpellanza del consigliere Sandro Guaiti (Pd) per arginare il fenomeno.
L’assessore Antonio Marco Dalla Pozza promette multe salate e ulteriori controlli di agenti in borghese nelle zone più “calde

Il clou si raggiunge durante il fine settimana. Due giorni di riposo che diventano un'occasione per svuotare cantine e scantinati, liberandosi di ciò che non serve più. Al lunedì mattina i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lungo le strade e soprattutto vicino ai cassonetti, c'è di tutto: vecchi televisori, pneumatici, frigoriferi, persino materassi. Un fenomeno d'inciviltà inarrestabile che ha spinto il consigliere comunale del Pd Sandro Guaiti a presentare un'interpellanza. «Nonostante l'impegno dell'assessore all'ambiente - si legge nel testo - è ancora frequente il brutto spettacolo dei rifiuti ingombranti abbandonati ovunque». Quattro, a questo proposito, i suggerimenti avanzati: organizzare una campagna informativa rivolta ai cittadini; fornire indicazioni sul servizio gratuito degli ecocentri; studiare la possibilità di dare il via alla raccolta a domicilio per i materiali ingombranti per tutte le persone, soprattutto se anziane, che non sono in grado di recarsi alle riciclerie ed inasprire le contravvenzioni amministrative. Una strada, quest'ultima, che l'assessore Antonio Marco Dalla Pozza conferma di voler percorrere: «Attualmente le sanzioni previste non superano i 50 euro ma contiamo che, in futuro, potranno essere applicate multe più salate». «Non è l'unica azione intrapresa - aggiunge - il mese scorso abbiamo dato il via da una serie di controlli nelle zone più a rischio e i verbali staccati dagli agenti di polizia municipale in borghese sono stati almeno una decina. Naturalmente continueremo anche in futuro. Sono convinto che la paura di una sanzione abbia un effetto ben più deterrente di una campagna di sensibilizzazione. La progressiva rimozione dei cassontetti, poi, potrà giocare a nostro favore perché è soprattutto nelle isole ecologiche che i rifiuti si accumulano».
«Per quanto riguarda gli ingombranti - spiegano poi da Aim - l'offerta di servizio è ampia: i cittadini hanno sia la possibilità del ritiro a domicilio sia l'opportunità di conferire negli appositi ecocentri, definiti riciclerie».Il servizio prevede il ritiro gratuito dei rifiuti ingombranti (telefonando allo 0444/511562) per un massimo di cinque pezzi ed una frequenza massima trimestrale. «Le due riciclerie attive da tempo a Vicenza, la ovest (via delle Fornaci - 0444/560507) e la nord (via Silvio De Faveri - 0444/514649) rappresentano un nodo fondamentale nel sistema di gestione dei rifiuti urbani per la possibilità di indirizzare al recupero diverse tipologie di rifiuti. - aggiungono - Ad esse si è aggiunta la struttura a sud, aperta lo scorso giugno in via Venier (0444/240803). Possono essere conferite fino a 26 tipologie di rifiuti diversi, avendo certezza che oltre il 90% di ciò che entra, esce differenziato. La ricicleria ovest tratta quasi 4.000 tonnellate all'anno, mentre la ricicleria nord ha superato le 2.500 tonnellate all'anno per un totale di 6.500 tonnellate trattate nel 2008, contribuendo per il 18% al totale dei rifiuti differenziati».

martedì 10 novembre 2009

Nominato il nuovo esecutivo provinciale del Partito Democratico

Cari Democratici,
vi informo che ho costituito l’esecutivo che accompagnerà il mio lavoro fino alla scadenza del mandato. Nel farlo ho cercato di conciliare la volontà di rinnovamento più volte espressa dagli iscritti con la necessità di mettere a disposizione del partito persone competenti ed esperte. In particolare, accanto a funzioni più organizzative, ho voluto indicare delle responsabilità settoriali che possono aiutarci a parlare alla società vicentina con maggiore autorevolezza e tempestività. Considerata la difficile situazione economica, ho ritenuto opportuno seguire direttamente il settore dell’economia.
Tra qualche settimana ho inoltre intenzione di convocare un’assemblea provinciale nella quale presenteremo un programma di lavoro. Sarà anche l’occasione per proporre una redistribuzione delle risorse provinciali raccolte con le primarie e per discutere di elezioni regionali.

Cordialmente,

Federico Ginato



Esecutivo provinciale:

Meri Ballico – Tesoreria
Davide Cadore – Formazione
Stefano Fracasso – Enti Locali
Chiara Luisetto – Responsabile Segreteria
Giacomo Possamai – Giovani
Fabio Siviero – Organizzazione

Loredana Calgaro – Volontariato/Associazionismo
Antonio Marco Dalla Pozza – Sicurezza
Emilia Laugelli – Sociale/Immigrazione
Enrico Peroni – Politiche Europee
Marina Petroni – Pari opportunità
Keren Ponzo – Scuola
Giovanni Reginato – Sanità
Maurizio Scalabrin – Energia/Ambiente/Green Economy
Erik Sortinelli – Cultura

«Viale Milano e zone limitrofe, è il perimetro più controllato»

ASSEMBLEA. Con gli assessori Tosetto, Lazzari, Cangini e Dalla Pozza.
L’assessore alla sicurezza «Forze dell’ordine sempre impegnate». Politici e residenti riuniti per il Pat.

Da "Il Giornale di Vicenza" di Domenica 08 Novembre 2009, Cronaca, pagina 10, di Chiara Roverotto

«La zona di S. Felice che comprende viale Milano, via Firenze, Torino, Genova è una delle più controllate della città». L’assessore alla Sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza - che l’altra sera ha partecipato con i colleghi Ennio Tosetto ( Mobilità), Francesca Lazzari (Urbanistica), Pierangelo Cangini (Lavori pubblici) e con il consigliere della Lista Variati, Raffaele Colombara ad un incontro pubblico sui problemi e le prospettive del quartiere nella pianificazione comunale all’interno del Pat ( Piano di assetto territoriale) - è stato molto chiaro. «La Polizia municipale e le altre forze dell’ordine, in quest’ultimo anno, hanno lavorato alacremente. E credo che i cittadini possano darcene atto. Certo, se continuano a persistere situazioni particolari come quella dell’ex area Domenichelli o dell’ex corte Pellizzari, lungo corso S. Felice e Fortunato diventa difficile anche lavorare... e mettere in atto tutte le disposizioni esistenti. Ma progetti come “Notti Tranquille” hanno dato risultati non solo importanti, ma anche fondamentali per un’area come quella legata al quartiere. Un segnale non irrilevante». Comunque, almeno su questo punto qualche novità c’è: infatti il proprietario dell’area ex Domenichelli pare sia intenzionato a demolirla il più presto possibile visto che gli accordi con il Comune sono stati presi, per cui i problemi legati a barboni, immigrati, tossicodipendenti e prostitute si dovrebbero risolvere. La serata è proseguita parlando di viabilità e di tutte le novità inserite all’interno del Piano di Assetto ambientale per cui la bretella che dovrebbe partire da Ponte Alto per raggiungere la stazione, il sedime per una nuova rete di trasporti fino alla spinosa questione che riguarda tutta la zona attorno al teatro e all’ex area Zambon. Insomma, se gli assessori credevano di trovare cittadini imbufaliti per il degrado esistente nella zona, si trovati davanti residenti intenzionati a collaborare, a fare proposte anche in vista di un rilancio di un’area che dovrebbe diventare - con il nuovo municipio e con il front-office delle Aim (previsti nell’area ex Domenichelli) per non parlare del centro polifunzionale nell’ex area Pellizzari che si collegherebbe con il parco dietro all’ex ospedale psichiatrico - quel polo commerciale che ha sempre ispirato il quartiere. «Sui parcheggi le domande non sono mancate - ha spiegato il consigliere Raffaele Colombara - ed è su questi che il Comune dovrà trovare soluzioni in grado di dare risposte concrete anche per creare una nuova identità all’interno della zona. Quest’ultimo è stato il punto su cui molti residenti hanno chiesto impegni concreti e in tempi possibilmente brevi, compatibili con l’iter del nuovo progetto urbanistico».

Rilevazioni Arpav al Dal Molin, i rumori del cantiere non sono fuori legge

LA EDERLE 2. I primi risultati del monitoraggio

Da "Il Giornale di Vicenza" di Martedì 03 Novembre 2009, Cronaca, pagina 22, di Gian Marco Mancassola

Nessun decibel fuori norma. Quello del Dal Molin non sarà un cantiere silenzioso, ma non è nemmeno spaccatimpani. Questo è l’esito delle rilevazioni fonometriche curate dall’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente, su sollecitazione del Comune. «Dal rapporto di prova presentato dal dipartimento provinciale Arpav - scrive l’assessore all’ecologia Antonio Marco Dalla Pozza in risposta alle interrogazioni del consigliere Giovanni Rolando - si evidenzia che non vengono superati i valori limite di accettabilità sia per il periodo diurno che per il periodo notturno». I confini acustici di riferimento sono fissati a 70 decibel di giorno e 60 decibel di notte. le rilevazioni, compiute a diverse distanze, non superano mai i 64 decibel. Anche volendo applicare la griglia più restrittiva, che fissa il limite a 60 decibel di giorno e che il Comune ha inserito nel nuovo piano di zonizzazione acustica non ancora approvato dal Consiglio, il cantiere ha superato la soglia per tre giorni consecutivi, alla fine di settembre, gli unici nell’arco delle due settimane di monitoraggio. Ma i tecnici dell’Arpav fanno notare che «trattandosi di attività di cantiere a carattere temporaneo, la legge prevede deroghe ai valori limite».
Dalla Pozza si dice disponibile a «interessare le autorità militari affinché acconsentano alla modifica degli orari di inizio dei lavori e venga stilato in tal senso un calendario delle attività affinché la popolazione circostante sia edotta sullo svolgimento dei lavori». Rolando, nelle vesti di presidente della commissione “Servizi alla popolazione”, non ha perso tempo e ha scritto immediatamente al comandante Usa William Garrett «perché intervenga a far modificare almeno l’orario d’inizio dei lavori di infissione dei lunghi pali nel terreno Dal Molin, per le fondamenta della nuova base militare Usa. Queste operazioni di cantiere provocano gravi disturbi alla pace e alla vivibilità dei cittadini, continui incessanti rumori molesti che durano ormai da mesi e mesi. Queste operazioni iniziano alle 7.15 del mattino e proseguono per tutto il giorno. Ogni giorno, sabato compreso. Sono certo che vorrà far cessare quello che alle orecchie dei vicentini appare come la negazione di un diritto. Il diritto alla tranquillità, alla quiete e alla qualità del vivere civile».

Vicenza si sente più sicura, ma furti e rapine fanno paura

SONDAGGIO. Elaborato da “Panel Data” che ha intervistato 900 residenti nelle sette province
Il 54% degli intervistati sostiene di essere soddisfatto di vivere in città

Da "Il Giornale di Vicenza" di Martedì 03 Novembre 2009, Cronaca, pagina 15, di Chiara Roverotto

La sicurezza è un tema che scotta. Parlare di spaccio, immigrati, incidenti, rapine porta la maggior parte dei residenti della Regione a chiedere non solo più forze dell’ordine, ma anche l’impiego dell’esercito. Fortunatamente, non è così in tutte le province: i cittadini di Vicenza e Treviso infatti - rispetto al febbraio scorso - hanno registrato un certo miglioramento. I dati vengono forniti da un sondaggio realizzato dalla “Panel data” su un campione di 900 residenti nel Veneto. “Monitor sicurezza” il tema del sondaggio che rivela la percezione della sicurezza dei cittadini nel luogo in cui vivono. Gli ultimi dati, pubblicati in questi giorni, hanno messo in evidenza come il 53% degli abitanti del Veneto si sente sicuro nelle proprie città. Ma furti, rapine, la presenza di immigrati irregolari (Vicenza rimane la terza provincia con oltre 90 mila stranieri), lo spaccio di droga continuano a destare preoccupazione in particolare a Verona, Venezia e Padova, dove rimane sempre alto il consenso per l’impiego dell’esercito, anche se è necessario investire maggiormente per le forze dell’ordine che operano sul territorio.Tornando ai dati, se per tre veneti su quattro il livello di sicurezza è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’inizio dell’anno, il 12 %, invece, ha registrato un certo peggioramento. In alcune zone il degrado e la crescita della criminalità sono particolarmente rilevanti e si torna a parlare di aree metropolitane importanti come Padova, Venezia e Verona, mentre a Treviso e Vicenza si può apprezzare un significativo miglioramento ( rispettivamente il 55% e il 54% di cittadini si dichiarano soddisfatti). Secondo la metà degli intervistati nella nostra provincia, il problema sicurezza rientra in una percezione più “soddisfacente”: si sente, ma non in maniera così pressante come accadeva anni addietro quando il problema era più dibattuto. Ma quali sono gli episodi di criminalità che preoccupano maggiormente i veneti? I furti e le rapine in casa ( 29%), ma anche la presenza di immigrati irregolari ( 21%) e lo spaccio di droga ( 18%). Non vanno trascurati, poi, i pericoli sulle strade ( 14%) determinati spesso dall’incoscienza di guidatori ubriachi o drogati. «Il quadro emerso dall’indagine- osserva Michele Pasqualotto, coordinatore della ricerca- è che, soprattutto nell’ultimo anno, in Veneto si sia intrapresa la strada giusta per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma rimane fondamentale e necessario aumentare gli sforzi, soprattutto nelle province che continuano ad essere meno sicure di altre, o addirittura in peggioramento». La ricetta da seguire? «Secondo gli intervistati- conclude Pasqualotto- è piuttosto semplice: più forze dell’ordine sul territorio rappresenterebbero già un passo importante per migliorare la qualità della vita dei cittadini nelle aree in cui vivono».

L’agonia di Stefano Cucchi

Tutta la documentazione clinica sull’ultima settimana di vita e di sofferenza

«Non c'è alcun mistero sulla morte di Stefano Cucchi. Può sembrare paradossale, ma tutto è documentato e leggibile negli atti», queste sono le parole del professor Luigi Manconi riferite dall'onorevole Giuseppe Giulietti dell'associazione Articolo21. «E si tratta di un atto di accusa che non può essere ignorato, né dalle istituzioni, né dalla politica né, per quanto ci riguarda, dai media. Per queste ragioni - prosegue Giulietti - l'associazione Articolo21 non solo ha deciso di riprendere la documentazione ma anche di chiedere a tutti i blog e a tutti i siti di linkare i video e la documentazione pubblicata. Ci auguriamo, infine, che tutte quelle trasmissioni che hanno trovato il tempo e lo spazio per dedicare ore ed ore di trasmissioni ai delitti di Cogne, di Perugia, di Garlasco vogliano finalmente dedicare analoghe attenzione alla vergognosa vicenda di Cucchi o a quella già dimenticata di Aldo Bianzino o alla restituzione della memoria e della verità alla famiglia Aldrovanti di Ferrara, la cui vicenda per molto tempo fu circondata da un silenzio complice ed omertoso. Comprendiamo che si tratti di "delitti più scomodi" e meno utilizzabili all'industria della paura ma non per questo si può fingere di non vedere, di non sentire e di non sapere».

http://www.abuondiritto.it/

Pubblichiamo l’intera documentazione clinica su Stefano Cucchi, a partire dal referto del medico del 118 delle ore 5.30 del 16 ottobre, fino ai diari sanitari del reparto detentivo del Pertini e al certificato di morte del 22 ottobre. Lo facciamo col consenso scritto ed esplicito dei familiari di Stefano, dopo aver trasmesso il materiale alla Procura della Repubblica di Roma e aver informato della nostra iniziativa l’Autorità garante della privacy. Abbiamo deciso questo passo perché da questa documentazione emerge come una moltitudine di operatori della polizia giudiziaria, del personale amministrativo e delle strutture sanitarie, abbiano assistito – inerti quando non complici – al declino fisico di Stefano Cucchi e fino alla morte. Ed emergono, con cruda evidenza, le contraddizioni, ma anche le vere e proprie manipolazioni ai danni di Stefano Cucchi e dell’accertamento della verità. E risulta soprattutto che Stefano decide di non nutrirsi e di non assumere liquidi – causa della morte, secondo i sanitari – “fino a quando non avrà parlato con il proprio avvocato” (così è scritto di pugno di un medico). Non gli fu consentito. Quella notazione è una sorta di confessione del delitto da parte di chi non ha saputo o voluto impedirlo. Balza agli occhi, in altre parole, che sulla morte di Stefano Cucchi non c’è alcun “mistero”: in quella documentazione c’è tutto. Il caso di Stefano Cucchi è diventato occasione di una riflessione pubblica sul nostro sistema di giustizia e sulle nostre strutture penitenziarie. Non solo in Italia. Ho ricevuto una richiesta d’informazioni da parte dell’ufficio londinese di Amnesty International intenzionata a condurre una propria inchiesta indipendente sulla vicenda.

(Abbiamo “cancellato” dalla documentazione nomi e cognomi del personale responsabile e alcune informazioni private su Stefano Cucchi, in nessun modo significative ai fini dell’accertamento della verità).

http://www.abuondiritto.it/index.php?limitstart=5

MEMORIA

Giovedì 15 ottobre 2009

Verso le ore 23.30 Stefano Cucchi viene fermato dai carabinieri nel parco degli acquedotti, a Roma.

Venerdì 16 ottobre

Alle ore 1.30 del mattino si presentano, con Stefano, presso l’abitazione della famiglia Cucchi in via Ciro da Urbino, due uomini in borghese, poi qualificatisi come carabinieri e altri due carabinieri in divisa della caserma dell’Appio Claudio. Iniziano a perquisire la stanza di Stefano mentre questi tranquillizza la madre dicendole “tranquilla, tanto non trovano nulla”. In effetti nulla trovano nella sua stanza, rinunciando a perquisire il resto dell’appartamento e dello studio, pur dopo l’invito della famiglia a procede. I carabinieri a loro volta tranquillizzano i familiari, dicendo che Stefano è stato sorpreso con poca “roba” addosso (20 gr. principalmente marijuana, poca cocaina e due pasticche, secondo alcune notizie filtrate da ambienti delle forze dell’ordine e degli inquirenti, “di ecstasy”: secondo il padre “di Rivotril”, un farmaco salvavita contro l’epilessia, regolarmente prescrittogli dal medico curante). I carabinieri comunicano inoltre che l’indomani alle 9 si sarebbe celebrato il processo per direttissima nelle aule del tribunale di Piazzale Clodio. Stefano dice di voler avvisare il suo avvocato di fiducia, comunicandone il nome ai carabinieri, i quali gli assicurano che verrà fatto. Alle ore 12 circa del mattino Stefano arriva in aula scortato da quattro carabinieri. Il suo volto è molto gonfio, in contrasto impressionante con la sua magrezza (i genitori affermano che il suo peso prima dell’arresto è di circa 43 kg) e presenta lividi assai vistosi intorno agli occhi. Invece di trovare l’avvocato che aveva indicato per la sua difesa gli viene assegnato, inspiegabilmente, un avvocato d’ufficio. Durante l’interrogatorio del giudice, si dichiara colpevole di “detenzione di sostanze stupefacenti, ma in quanto consumatore”. Stefano alle 13 circa viene condotto via, ammanettato, dai carabinieri, dopo la sentenza di rinvio a giudizio (udienza fissata per il prossimo 13 novembre) con custodia cautelare carceraria. A questo punto Stefano viene consegnato alla polizia penitenziaria. Ed è la polizia penitenziaria che – intravedendo qualcosa? Temendo qualcosa? – richiede che Stefano venga visitato. Il referto dei medici del palazzo di giustizia delle ore 14.05 riscontra “lesioni ecchimodiche in regione palpebrale inferiore bilateralmente” e “lesioni alla regione sacrale e agli arti inferiori”, quest’ultime non visionate, ma solo dichiarate da Stefano Cucchi, in quanto rifiuta di farsi controllare. Questa ricostruzione è in netto contrasto con quanto dichiarato dal ministro Alfano il giorno 3 novembre 2009. Il ministro dichiara infatti che dalle ore 12.30 alle ore 13.00 (questa la durata dell’udienza) “il giudice e il pm non riscontrano alcuna anomalia”. Appare strano che solo mezz’ora dopo i segni diventino invece evidenti ai medici di turno del tribunale. I carabinieri lo conducono quindi a Regina Coeli affidandolo alla custodia della Polizia penitenziaria. All’ingresso in carcere viene sottoposto a visita medica che evidenzia la presenza di “ecchimosi sacrale coccigea, tumefazione del volto bilaterale orbitaria, algia della deambulazione". Viene quindi trasportato all’ospedale Fatebenefratelli per effettuare ulteriori controlli: in particolare radiografie alla schiena e al cranio, non effettuabili in quel momento all’interno dell’istituto penitenziario. In ospedale viene diagnosticata “la frattura corpo vertebrale L3 dell'emisoma sinistra e la frattura della vertebra coccigea”.

Sabato 17 ottobre

Nel corso della mattinata viene nuovamente visitato da due medici di Regina Coeli i quali ne dispongono nuovamente il trasferimento al Fatebenefratelli. Da qui, nel corso della mattinata (ore 13,15), viene trasferito all’ospedale Sandro Pertini. La famiglia viene avvisata del ricovero di Stefano solo alle ore 21. Alle ore 22 circa i genitori si presentano al pronto soccorso e vengono indirizzati al “padiglione detenuti”. Al piantone viene chiesto se è possibile visitare il paziente, ma la risposta che viene data ai familiari è: “questo è un carcere e non sono possibili le visite”. Alla precisa domanda rivoltagli dai genitori: come sta Cucchi Stefano?, il piantone li fa attendere per poi invitarli a ritornare il lunedì successivo (dalle 12 alle 14), per parlare con i medici.

Lunedì 19 ottobre

I genitori si recano alle ore 12 presso il padiglione detenuti e ripetono al piantone la richiesta di visitare Stefano. Vengono fatti accomodare nel vestibolo, gli vengono presi i documenti e nell’attesa chiedono a una sovrintendente appena uscita dal reparto quali siano le condizioni di salute del figlio. La risposta della sovrintendente è: “il ragazzo sta tranquillo”, ma ancora una volta viene negata ai genitori la possibilità di un colloquio con i medici con la motivazione che l’autorizzazione del carcere non è ancora arrivata. Di fronte all’insistenza dei genitori, che specificano di voler solo parlare con i medici, e non anche avere un colloquio con il figlio, la stessa sovrintendente li invita a ripresentarsi il giorno successivo, affermando che per l’indomani l’autorizzazione sarebbe sicuramente arrivata.

Martedì 20 ottobre

Alle ore 12 i genitori si recano nuovamente al “Pertini”, ripetendo al piantone la richiesta di visitare Stefano. Questa volta il piantone nega loro l’ingresso, dichiarando – ed è la prima volta che viene detto esplicitamente - che “sia per i colloqui con i detenuti sia per quelli con i medici occorre chiedere il permesso del Giudice del Tribunale a Piazzale Clodio”.

Mercoledì 21 ottobre

Alle 12.30 il padre di Stefano , dopo una mattina passata in tribunale, ottiene il permesso del Giudice della settima sezione per i colloqui. Decide di non andare a Regina Coeli per farsi vistare il permesso in quanto l’ufficio competente chiude alle 12.45, rimandando tutto al giorno successivo.

Giovedì 22 ottobre

Stefano Cucchi muore alle 6.20 di mattina. La certificazione medica rilasciata dal sanitario ospedaliero parla di 'presunta morte naturale'. Alle ore 12.10 un carabiniere si presenta a casa Cucchi trovando solo la madre del ragazzo, essendosi il padre recato a Regina Coeli per il visto, e chiede a questa di seguirlo in caserma per comunicazioni. La signora non può, trovandosi sola con la nipotina, e così il carabiniere dichiara che sarebbe tornato più tardi. Alle ore 12.30 alla madre di Stefano viene notificato il decreto del Pm con cui si autorizza la nomina di un consulente di parte. È in questo modo che la signora Cucchi viene a sapere della morte del figlio. Entrambi i genitori si recano al Pertini dove il sovrintendente e il medico di turno dichiarano di “non aver avuto modo di vederlo in viso in quanto si teneva costantemente il lenzuolo sulla faccia”. Si precipitano quindi all’obitorio dell’istituto di medicina legale dove si presenta loro un’immagine sconvolgente: il volto del figlio devastato, quasi completamente tumefatto, l’occhio destro rientrato a fondo nell’orbita, l’arcata sopraccigliare sinistra gonfia in modo abnorme, la mascella destra con un solco verticale, a segnalare una frattura, la dentatura rovinata.

Venerdì 23 ottobre

Viene effettuata l’autopsia. Al consulente di parte, nominato dalla famiglia, non viene consentito di scattare fotografie. Il corpo di Stefano Cucchi ora pesa 37 Kg.In questi giorni si sono succedute numerose dichiarazioni. Si è venuto così a sapere che dal reparto detentivo dell’ospedale Sandro Pertini è impossibile telefonare, e che il motivo per cui ai familiari di Stefano è stato negato il colloquio con i medici è che: ''Si è data applicazione all'accordo previsto dalle Asl secondo cui nessuna informazione può essere data a familiari e parenti senza l'autorizzazione del magistrato. Questo divieto può essere superato dall'autorizzazione firmata dal detenuto”. Si dice anche che Stefano abbia firmato un documento in cui chiedeva di non informare nessuno delle sue condizioni di salute.

venerdì 6 novembre 2009

Annecy, festival cinema, Vicenza sul “red carpet”

GEMELLAGGI. Ieri mattina si sono riunite in città le due giunte per discutere di programmi . Formisano: «Proporre film che abbiano come protagonista la città» Variati: «Diffondere una cultura di pace». Brasier: «15 anni rilevanti»

Da "Il Giornale di Vicenza" di Domenica 01 Novembre 2009, Cronaca, pagina 14, di Chiara Roverotto

Un gemellaggio che si vorrebbe rinnovare. Che vorrebbe togliersi un po’ di polvere, non perché ne abbia accumulata molta in 14 anni, ma per ricominciare lungo un cammino fatto di cinema, ecologia, scambi con anziani, ragazzi, sport, cultura.Del resto, il tempo passa, le esigenze mutano. E capire i cambiamenti diventa fondamentale, soprattutto se si vogliono unire o cementare le caratteristiche di due città che non possono essere solo economiche, geografiche.Quindi avanti Savoia, intesa come regione geografica della Francia, e via ad una riunione fiume tra i componenti delle due giunte che si è tenuta ieri nella cornice di palazzo Chiericati (la delegazione di Annecy è arriva in città venerdì sera ed è in partenza stamattina) per mettere nero su bianco programmi, iniziative, interventi, e tutto alla luce di uno spirito di collaborazione che in questi anni non è mai venuto meno. Prima dei progetti, però, le politiche, e su questo il sindaco Achille Variati è stato molto chiaro: «La crescita di una cultura europea passa prima attraverso le nazioni, poi le regioni e, infine, le città. Ultima appendice che rappresenta l’Europa dei popoli, perché di fatto promuove lo scambio tra le persone». Ma il sindaco è andato oltre. «Vicenza, suo malgrado, - ha affermato - sta diventando una città militarizzata, quindi ci dobbiamo impegnare a fondo nella diffusione di una cultura di pace, per questo chiederemo una mano anche ai “gemelli” di Annecy».Dalla premessa agli impegni che costituiranno la spina dorsale dell’attività delle due città nel 2010, in cui verranno festeggiati i tre lustri del gemellaggio. Tra gli argomenti trattati la scuola, l’economia, la salute, lo sport, gli anziani e in particolare l’ambiente con il protocollo previsto da Agenda 21. «Ci piacerebbe portare il film vicentino ad Annecy - ha confessato Federico Formisano, consigliere comunale con delega ai gemellaggi, che ha organizzato l’incontro -. Ogni pellicola che interessi la città: da Bollywood, a Casanova, dai film storici a quelli più pensati. Al riguardo ci sarà una riunione con con il consorzio “Vicenzaè” l’Ascom e l’Assoartigiani per far sì che nel prestigioso festival della città francese vengano inseriti anche cortometraggi “vicentini”. «15 anni sono un anniversario importante - ha ribadito l’assessore all’Istruzione Mireille Brasier - che intendiamo valorizzare nel migliore dei modi. In particolare sui temi ambientali che restano da sviluppare e da rilanciare se vogliamo assicurare un futuro ai nostri figli. E poi riprenderanno gli scambi con le scuole, importanti per gli studenti appartenenti alle due città».Insomma di carne sul fuoco ne è stata messa molta, la giunta vicentina ricambierà la visita istituzionale ad Annecy, probabilmente, nella prossima primavera.

giovedì 5 novembre 2009

Associazioni, si svolta: due bandi per le sedi

LA NOVITÀ. Il Comune rivoluziona il metodo d’assegnazione degli spazi
Scuola Giusti ed ex Ufficio leva: largo a 30 gruppi

Da "Il Giornale di Vicenza" di Giovedì 29 Ottobre 2009, Cronaca, pagina 17, di Marco Scorzato

Basta con la questua delle sedi. Basta con le file di presidenti di associazioni che bussano alla porta dell’assessore al Patrimonio per chiedere una “dimora” per il loro gruppo organizzato. D’ora in poi le sedi delle associazioni vicentine saranno assegnate sulla base di un bando. Lo ha deciso la Giunta Variati, individuando tre immobili comunali che saranno messi a disposizione per questo scopo: l’ex scuola elementare Giusti, l’ex Ufficio leva in via Arzignano e dei locali in via Spalato. Il bando sarà pubblicato il 5 novembre e resterà all’albo pretorio e sul sito web del Comune per un mese. Il meccanismo prevede di premiare con punteggi più alti le associazioni che si aggregheranno per condividere spazi e progetti. L’assessore al Patrimonio Antonio Dalla Pozza, illustrando la delibera, l’ha definita una «piccola rivoluzione copernicana». Così, aggiunge, «togliamo discrezionalità all’assessore di turno e stimoliamo l’associazionismo a collaborare di più: premiando il merito e non “chi è amico di”...».La ricerca delle sedi è un problema sentito dalle associazioni. Sono circa 200 quelle ospitate nelle circoscrizioni; un’altra sessantina trova spazio in altri immobili comunali. «E in lista d’attesa ci sono circa 50 associazioni - ricorda Dalla Pozza -. Almeno a una trentina di loro, con questo bando, pensiamo di dare risposte». L’ex Ufficio, con nove stanze ed una sala riunioni, leva sarà destinato alle associazioni combattentistiche e d’arma: c’è spazio per una dozzina di gruppi. La scuola Giusti sarà invece dedicata a 15-20 associazioni che operano nel sociale. «L’assegnazione delle sedi è prevista per una durata di tre anni, con l’obiettivo però di stabilizzare le associazioni», fa sapere l’assessore. La scadenza è fissata invece a «due anni» per la scuola Giusti, in quanto «l’indirizzo della Giunta è di mettere in vendita quell’immobile», dirottando le associazioni a San Rocco, nel complesso da ristrutturare.L’altro edificio che il Comune intende rispolverare a favore del mondo associativo è l’ex bocciodromo comunale di via Rossi: «È da tempo chiuso e rischia il degrado - rileva Dalla Pozza -. Una ristrutturazione per noi sarebbe troppo onerosa, ci costerebbe tra i 250 e i 300 mila euro». Di qui la decisione di Giunta di ricorrere ad «una gara ufficiosa per la concessione novennale dell’immobile».

Tutti vogliono fare i vigili urbani, in duemila a concorso per 120 posti

MAXI SELEZIONE.
Tante domande presentate per la graduatoria unica alla quale attingeranno 79 comuni Vicentini. Dal 10 le prove attitudinali. Il 40 per cento dei candidati è donna. Cifre complessivamente sorprendenti: è colpa della crisi o della voglia di un posto fisso?

Ma Vicenza ne assumerà soltanto da 2 a 7

Da "Il Giornale di Vicenza" di Martedì 03 Novembre 2009, Cronaca, pagina 17, di Chiara Roverotto

Oltre duemila domande per un impiego nella polizia municipale, l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza ha due chiavi di lettura: la prima legata alla crisi economica per cui un concorso offre qualche speranza in più. «E, poi, entrare nella pubblica amministrazione non può che fornire certezze maggiori». Ma dopo le varie prove: quanti vigili potrà assumere il Comune? «Da 2 a 7. Il patto di stabilità non ci fa andare molto lontano. Gli uffici stanno facendo tutti i calcoli possibili per vedere come riusciremo ad assumere queste persone. Nelle pieghe di bilancio qualcosa è rimasto, poi ci sapranno dire. Certo - prosegue Dalla Pozza - non sono molti rispetto ad una pianta organica attuale di 129 agenti e di una prevista di 150». Eppure tutti parlano di sicurezza, i cittadini ne chiedono di più. «Bisogna anche avere la possibilità di mettere a punto alcune strategie. Noi, con il personale che abbiamo stiamo già facendo molto. L’arrivo di qualche nuovo assunto potrebbe migliorare un pò la situazione, ma non risolverà certo la carenza di organico. I compiti della polizia municipale sono sempre maggiori, ma se ci chiedono sicurezza non possiamo certo dimenticare le strade. Non possiamo accettare che i morti aumentino, la prevenzione è fondamentale». Il tanto auspicato arrivo dell’esercito? «Preferirei avere le risorse per far fronte a tutte le assunzioni di cui abbiamo bisogno. Onestamente - conclude Dalla Pozza -, dislocare sul territorio uomini che non lo conoscono, non mi sembra la strada più corretta. Meglio investire su chi già opera o potrebbe lavorare, visto che in ogni occasione, almeno, sanno come muoversi».

Trovati nove sbandati nell’area ex Lanerossi, l’ex area Domenichelli «Demolita in un mese»

IL BLITZ. Polizia, vigili e il cane della finanza in azione all’alba: 3 arresti

Da "Il Giornale di Vicenza" di Mercoledì 04 Novembre 2009, Cronaca, pagina 10, di Diego Neri

Nove sbandati, tre dei quali sono finiti in manette. Altri tre sono stati denunciati, gli ultimi saranno espulsi.È questo l’esito del blitz compiuto all’alba di ieri dalle forze dell’ordine all’interno dell’area ex Lanerossi, lungo via Rossi, nel quartiere dei Ferrovieri. Quattro pattuglie delle volanti della questura, con altrettante della polizia locale e il cane antidroga della guardia di finanza sono entrate nella zona del vecchio complesso industriale, abbandonata da molti anni e oggi di proprietà di una società immobiliare. Una zona diventata - in base alle segnalazioni dei residenti - ricettacolo di sbandati e disperati, che cercano un riparo per la notte. Gli agenti, guidati dal vicequestore Cecchetto della questura e dal vicecommissario Schiavo della polizia locale, hanno trovato nove persone nelle prime due palazzine; gli altri stabili erano vuoti. In una tre punkabbestia vicentini che dormivano con i cani, tutti denunciati per vecchie pendenze con la giustizia. Nell’altro stabile c’erano 6 magrebini, senza documenti, che sono stati accompagnati in questura per essere identificati. Il marocchino Arbi Amdoni, 28 anni, e il tunisino Hamdi Ahmed, 20, sono stati arrestati per clandestinità recidiva; il tunisino Tarek Louaiti, 30, invece, per detenzione di 40 grammi di hashish ai fini di spaccio, che teneva nascosti sotto il suo povero giaciglio. Altri tre immigrati sono stati avviati all’espulsione perché irregolari in Italia, anche se in realtà ben difficilmente lasceranno il paese (non ci sono soldi per i viaggi aerei di rimpatrio). Poco prima, polizia e vigili avevano compiuto un blitz alla ex Domenichelli, dove erano stati segnalati dei giorni scorsi altri senzatetto. Alle 6 di ieri, però, non c’era nessuno.«Ringrazio il questore e i protagonisti dell’operazione - ha detto l’assessore alla Sicurezza Dalla Pozza -. Si tratta di un’azione scaturita dalle sollecitazioni dell’amministrazione e dagli impegni presi con i residenti, per garantire zone libere in attesa delle demolizioni degli stabili».

L’ex area Domenichelli
«Demolita in un mese»
DEGRADO IN CENTRO. Dopo l’accordo con i proprietari e il Comune, si accorciano i tempi.
I privati intenzionati a chiudere la partita in poco tempo.
Anche per l’ex Corte Pellizzari in corso S. Felice si avvicina la stessa sorte
Da "Il Giornale di Vicenza" di Mercoledì 04 Novembre 2009, Cronaca, pagina 10, di Chiara Roverotto

«L’ex area Domenichelli verrà demolita nell’arco di poco tempo. Se ce la facciamo entro novembre. Massimo entro le prime settimane di dicembre. Infatti la società che rappresento vorrebbe mettere la parola fine ad una vicenda che si sta trascinando da troppo tempo. Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo già speso 130 mila euro per bonificare il tetto dei vecchi magazzini dall’eternit e ora a preoccuparci è la palazzina degli uffici che - sebbene sbarrata e murata in più occasioni - continua ad essere, a quanto sostengono residenti e forze dell’ordine, un ricettacolo per sbandati, tossicodipendenti, prostitute e quant’altro... E i continui blitz di polizia e vigili urbani ce lo confermano». L’arch. Sergio Carta che rappresenta la società “Maddalene” proprietaria dell’area è intenzionato a chiudere la partita nel giro di poco tempo anche perché l’accordo con il Comune è già stato sottoscritto, per cui non resta che procedere con l’abbattimento. Chiesto, peraltro, a chiare lettere dal Comitato dei residenti capitanato da Florio Cappon e dallo stesso sindaco Variati alle prese, su quell’area, con problemi di ordine pubblico non certo irrilevanti.«Naturalmente - prosegue l’arch. Carta - le spese per la demolizione del vecchio stabile saranno a carico dei privati. A questo punto si tratta solo di accelerare l’iter e da parte nostra vorremmo definire la questione una volta per tutte».Se anni addietro, infatti, la società era un po’restia a percorrere questa scelta, ora dopo quanto concordato all’interno del Pat, Piano di assetto territoriale, sembra si voglia mettere il piede sull’acceleratore. Al posto dell’ex area Domenichelli, una volta che verrà rasa al suolo, saranno costruiti 19 mila metri cubi di volumi con diverse destinazioni: direzionali, con quote riservate alla residenzialità, al commercio al dettaglio, compreso quello alimentare nel rispetto delle norme del regolamento comunale in materia di pubblici esercizi. In questa nuova destinazione troveranno posto una piazza con un nuovo segmento di viabilità allineato con via Firenze. Al Comune - e questo è l’aspetto più importante - sarà riservata un’area pari a 2.500 metri quadrati sul lato verso la stazione. E proprio in questa fetta di terreno dovrebbero trovare posto il nuovo municipio ed, eventualmente, anche la sede delle Aim. Ma su questo punto punto l’opposizione in Consiglio sembra dissentire. La Lega su tutti i gruppi consiliari che preferirebbe una ridistribuzione degli spazi comunali tra piazza Biade e l’ex tribunale.Ma non è finita. Anche un altro edificio a pochi metri dall’ex Domenichelli sembra destinato alla demolizione: si tratta dell’ex Corte Pellizzari di corso S. Felice e Fortunato di proprietà dell’Ivem. «Un altro ricettacolo notturno di giovani sbandati - conclude l’arch. Carta - e anche per quell’area l’accordo con il Comune è stato raggiunto, per cui vorremmo solo procedere...». Insomma, via alle ruspe...


martedì 3 novembre 2009

Misure per il contenimento degli inquinanti atmosferici 2009/2010

Proposta delle misure da adottare per il contenimento degli inquinanti atmosferici nella stagione invernale 2009-2010.
Decisione di Giunta Comunale del 23 Ottobre 2009

Nell’ambito delle azioni dirette alla prevenzione ed alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nell’area urbana, da programmare per la prossima stagione invernale, si sottopongono a codesta Onorevole Giunta le misure da adottare per il prossimo inverno, informando nel contempo che, a partire dal 1° Gennaio scorso, si sono registrate già più di cinquanta giornate nelle quali non è stato rispettato il valore limite giornaliero di PM10 per la protezione della salute umana.

http://www.arpa.veneto.it/bollettini/htm/riepilogo_sup_pm10.asp

Vale la pena di ricordare che da alcuni mesi gli assessori all’Ambiente dei sette Comuni capoluogo di provincia del Veneto stanno cercando di trovare, nella completa assenza di iniziative di coordinamento ed indirizzo da parte della Giunta Regionale, un’intesa sulle misure comuni da adottare in tema di limitazione del traffico veicolare più inquinante, nonché sulle “best practices” che ogni Amministrazione Comunale ha adottato per ridurre l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, per il momento il coordinamento tra Comuni non è riuscito a portare all’adozione di un unico provvedimento, ma semplicemente all’elaborazione di alcune linee guida, alla redazione di un elenco delle misure adottate nei singoli Comuni ed alla probabile richiesta di audizione da parte della VII Commissione del Consiglio Regionale del Veneto, al fine di sollecitare l’adozione di provvedimenti pianificatori e di coordinamento da parte della Giunta Regionale, uniti alla concessione di adeguate risorse economiche ai Comuni impegnati a fronteggiare il problema dell’inquinamento dell’aria.

Infine, si rileva come – oltre alla Regione, che non ha più provveduto a convocare il Tavolo Tecnico, nonostante una richiesta formale dei sette assessori all’ambiente dei comuni capoluogo – anche la Provincia di Vicenza non abbia ancora provveduto a convocare il Tavolo Tecnico Zonale, nonostante una richiesta verbale in tal senso già avanzata dal Comune capoluogo circa un mese fa.
Già l’anno scorso una riunione organizzata dal Comune di Vicenza, presso la sala consiliare, con i Comuni contermini e con quelli inseriti nella “Fascia A”, al fine di informare gli stessi delle misure che il Comune intendeva adottare, era stata successivamente trasformata dalla Provincia in riunione formale del TTZ.

In merito alle azioni dirette, rientranti tra gli interventi emergenziali da assumere per gli elevati livelli di inquinamento atmosferico, si propone quindi di introdurre la limitazione della circolazione veicolare, per i veicoli non rispondenti alle direttive Euro 2 e successive (Euro 0 ed Euro 1) ed ai ciclomotori a due tempi e non catalizzati.
Si propone inoltre per quest’anno, come anticipazione di misure che dovranno in futuro essere adottate, un ampliamento delle misure limitative, con estensione anche ai veicoli diesel Euro 2 (così come già previsto dalle rispettive ordinanze nelle confinanti regioni della Lombardia e dell’Emilia Romagna), aumentando così l’efficacia delle misure nei confronti dei veicoli maggiormente inquinanti.
Tale nuova misura sarà adottata in via sperimentale a partire dal mese di Gennaio 2010, in modo da favorire al meglio la comunicazione al cittadino, e sarà attuata nel solo pomeriggio del mercoledì.

Mezzi circolanti COMUNE VICENZA
Dati riferiti ai mezzi immatricolati e circolanti nel 2007

EURO 0 = automobili 8.545 (Provincia 64.550), Veicoli industriali leggeri e pesanti 1.435, Autobus 200, Moto 4.592
EURO 1 = automobili 6.611 (Provincia 52.402), Veicoli industriali leggeri e pesanti 933, Autobus 29, Moto 1.952
EURO 2 = automobili 20.014 (Provincia 160.695), Veicoli industriali leggeri e pesanti 1.967, Autobus 105, Moto 1.549
EURO 3 = automobili 16.265 (Provincia 128.089), Veicoli industriali leggeri e pesanti 2.712, Autobus 90, Moto 811
EURO 4 = automobili 17.838 (Provincia 118.874), Veicoli industriali leggeri e pesanti 663, Autobus 10, Moto
EURO 5 = automobili n.d. (Provincia n.d.), Veicoli industriali leggeri e pesanti 12, Autobus 23, Moto
Non contemplato = automobili 0 (Provincia 2), Veicoli industriali leggeri e pesanti 7
Non identificato = automobili 18 (Provincia 142), Veicoli industriali leggeri e pesanti 5, Autobus 0, Moto 19

TOTALE = automobili 69.291 (Provincia 524.754), Veicoli industriali leggeri e pesanti 7.734, Autobus 457, Moto 8.923

Totale veicoli sottoposti a blocco
24.297

Totale veicoli circolanti
85.964

Con aggiunta Euro 2 diesel il mercoledì
33040

Nel corso dei primi tre mesi del 2009, in cui è stata in vigore l’ordinanza relativa alla scorsa stagione invernale, le pattuglie della polizia locale hanno controllato complessivamente 5311 veicoli, comminando 506 sanzioni. È quindi stato sanzionato il 9,5% dei veicoli fermati.
L’ufficio ecologia del Comune ha analizzato 457 verbali (pari al 90% del totale) per estrapolare alcune informazioni. Ne è risultato che il 37% dei trasgressori è residente a Vicenza, il 50% in provincia (di cui il 42% nei comuni confinanti), e il 13% non risiede nel Vicentino. Il 54% dei trasgressori, poi, è cittadino italiano, il 14% è cittadino di altri Stati europei e il 32% proviene da altri continenti.
Solo il 3% dei verbali è stato staccato nella nuova area ampliata, mentre l’età media dei trasgressori è di 41 anni.
La maggior parte delle violazioni infine si sono concentrate alle 16 del pomeriggio (29%) e alle 10 del mattino (26%), mentre il giorno della settimana in cui si sono contate più infrazioni è stato il mercoledì (20%), seguito dal lunedì e dal giovedì (20%).
Dei 5311 veicoli controllati, pur essendo Euro 0 o Euro 1, il 21,6% (pari a 1145 automobilisti) non sono stati sanzionati, in quanto rientranti nelle eccezioni al divieto di circolazione. Più precisamente, 633 automobilisti sono risultati ultrasessantacinquenni, 196 possedevano l’autocertificazione che dava diritto a circolare (ad esempio, veicoli di primo soccorso e medici in servizio di reperibilità), 195 avevano a bordo almeno 3 persone (car pooling) e 121 avevano il permesso per invalidi. Altri 558 veicoli infine – ovvero il 10,5% di quelli fermati – erano alimentati a gpl o a gas metano.

Il blocco della circolazione per i veicoli sopra indicati sarà applicato in due fasce orarie, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì, nel periodo compreso dal 16 novembre al 18 dicembre 2009 e dall’11 gennaio al 31 Marzo 2010. Ciò potrebbe permettere, secondo gli studi compiuti dai Settori “Ambiente” dei capoluoghi di provincia del Veneto, un abbattimento delle polveri sottili percentualmente vicino alla soglia del 10%, pur rimanendo su livelli ovviamente insufficienti a raggiungere il rispetto dei limiti di legge, soprattutto in caso di livelli particolarmente elevati di concentrazioni delle polveri sottili in atmosfera.

Fra le principali eccezioni si dovrebbero riconfermare quelle riguardanti i veicoli usati per il trasporto dei bambini e dei ragazzi da/per gli asili nido, le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado, limitatamente al percorso casa – scuola e ai trenta minuti precedenti e successivi l’orario di inizio e fine delle lezioni, e quelle riguardanti i veicoli condotti da ultrasessantacinquenni, solo se residenti e proprietari del veicolo, ricordando tuttavia che gli ultrasettantacinquenni usufruiscono gratuitamente – nell’intero arco della giornata – dei mezzi del trasporto pubblico locale.

Rispetto allo scorso anno, si amplierà ulteriormente l’area sottoposta alle limitazioni, andando ad includere tutta la parte del Mercato Nuovo (lasciando libero l’accesso al parcheggio di interscambio di Via Farini), e la zona dei “Pomari”, permettendo la percorribilità di Via Fermi (dove è ubicata la sede dell’Aci) e di Via Moneta sino alla rotatoria con Via Soldà. La percentuale di territorio comunale interdetta alla circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti dovrebbe quindi superare il 51% (oltre 13 kmq), mentre i cittadini residenti nella parte soggetta alle limitazioni alla circolazione supererebbero i 77.000.

Qualora inoltre, durante il periodo previsto per le limitazioni alla circolazione veicolare, si registrasse nella centralina di rilevamento dell’inquinamento atmosferico in automatico di San Felice, per più giorni consecutivi, il superamento del valore limite del PM10 di 24 ore per la protezione umana – pari a 50 µg/m3 – e si determinasse una situazione acuta di inquinamento atmosferico, dovrebbero essere introdotte, attraverso apposita ordinanza sindacale motivata dai gravi rischi per la salute pubblica, ulteriori misure restrittive alla circolazione (compreso il blocco totale della circolazione) e all’impiego degli impianti termici.

A causa delle note difficoltà di bilancio, si è optato per l’eliminazione del meccanismo – introdotto nel corso dell’anno passato – per il quale, a fronte di nove giorni consecutivi di sforamento dei livelli delle polveri sottili, al decimo giorno si sarebbe dovuto programmare un blocco totale della circolazione, da tenersi nella prima domenica utile successiva al verificarsi dell’evento. Ciò avrebbe comportato il rischio, evitato nella scorsa stagione invernale, di avere più giornate di blocco, senza alcuna copertura finanziaria che permettesse di mettere a disposizione della cittadinanza i mezzi del trasporto pubblico locale con riduzioni di prezzo o addirittura esentando i passeggeri dal pagamento del titolo di viaggio.
Nondimeno si fa presente che, nonostante la cessazione dell’automatismo previsto, potrebbe essere comunque necessario interdire la circolazione dei veicoli: ciò comporterebbe la necessità di reperire, in corso d’anno, le eventuali risorse finanziarie per agevolare i cittadini e non precludere così il diritto alla mobilità.

A fronte delle probabili disponibilità di bilancio per il 2010, si propone che una “Domenica ecologica” possa tenersi il giorno 21 o 28 marzo 2010. Rispetto al passato, e quindi alla concomitanza con la “Stravicenza” di corsa, potrebbe essere necessario lo slittamento di una settimana, qualora il 21 Marzo si tenessero le elezioni regionali, ed una limitazione totale della circolazione veicolare potrebbe entrare in conflitto con la tutela, costituzionalmente prevista, dell’esercizio del diritto di voto. Presumibilmente anche altri Comuni capoluogo del Veneto organizzeranno, nella stessa data, la loro giornata di blocco della circolazione veicolare.

Inoltre, nel provvedimento che disciplina le limitazioni alla circolazione veicolare, dovrebbero essere inserite le misure riguardanti il divieto di climatizzazione dei locali non abitati degli edifici e dell’impiego dei soffiatori all’aperto dal lunedì al venerdì per i privati cittadini.

L’ordinanza sindacale che vieta il bruciamento all’aperto di ramaglie e di residui di cantiere verrà modificata, introducendo la deroga per le manifestazioni pubbliche (il rogo della “strìa”) e per le azioni svolte dagli agricoltori, nei mesi di febbraio e marzo, a tutela delle opere idrauliche (fossi). Entrambe tali fattispecie saranno comunque sottoposte all’obbligo di preventiva comunicazione del rogo, per permettere al Settore le opportune verifiche ed evitare i possibili abusi.

Verrà inoltre, nel corso del 2010, tramite devoluzione di mutuo, finanziata la razionalizzazione della rete di rilevamento cittadino degli inquinanti, con la dismissione della centralina di Borgo Scroffa, non più rispondente alla norma per la sua collocazione troppo vicina ad un incrocio trafficato, ed il suo riposizionamento nell’area est della città (Ca’ Balbi). Si doterà inoltre la centralina del quartiere “Italia” di un analizzatore automatico per le PM10, in luogo dell’attuale rilevatore manuale, in modo che questa stazione, posizionata in un’area prevalentemente residenziale, diventi quella di riferimento.

Nel corso del 2010 è inoltre intenzione del Settore avviare la redazione del “Piano Comunale di Risanamento dell’Atmosfera”, attraverso un probabile affidamento dell’incarico alla Facoltà di Ingegneria Ambientale dell’Università di Padova, in modo tale da ottenere un risparmio sui costi.

Si propone infine che l’ordinanza di limitazione del traffico preveda anche l’invito, da trasformare in prescrizione per il prossimo anno, a mantenere negli edifici civili una temperatura massima di 19° C e in quelli industriali di 17°, in diminuzione di un grado rispetto a quella prevista per legge, e a non utilizzare camini e stufe che non rispettino i principi di efficienza energetica (misura già adottata dalla Regione Lombardia e dal Comune di Treviso). Inoltre si inviterà l’azienda di trasporto pubblico ad utilizzare – durante il periodo di limitazione della circolazione per il traffico più inquinante – solo veicoli a basso impatto ambientale, escludendo quelli che ricadono nelle classi Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 diesel.

Relativamente alle politiche integrate da porre in essere per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, si rammenta che lo scrivente assessorato ha incontrato, in diverse occasioni, alla presenza di un funzionario dell’Assessorato alla Mobilità, i vertici aziendali di “Aim Mobilità”, chiedendo la possibilità di studiare un sistema di scontistica rivolto esclusivamente ai cittadini (residenti) coinvolti dalle misure di limitazione del traffico. La proposta pervenuta potrebbe introdurre una particolare scontistica a favore dei proprietari dei veicoli oggetto dell’ordinanza. In particolare, si prevedono un biglietto giornaliero (singolo e “familiare”) a prezzo agevolato, un abbonamento settimanale scontato, ed un “carnet” di 10 biglietti di andata/ritorno, utilizzabile nel mese solare, a costo dimezzato.

E’ ancora una volta da sottolineare che la responsabilità per le azioni da intraprendere in materia di contrasto all’inquinamento atmosferico grava sulle Amministrazioni Comunali, ed in particolare su Sindaco ed Assessore all’Ambiente. Recenti azioni della magistratura, inquirente e giudicante, hanno portato a severe misure nei confronti di amministratori locali (come nei casi del Mugello e di Palermo).

Ci si appella quindi a codesta Onorevole Giunta Comunale affinché, nella ripartizione delle risorse economiche previste dal bilancio 2010, si tenga in debito conto la necessità di destinare maggiori poste al tema dell’inquinamento atmosferico, evitando così il possibile, anche se non certo, coinvolgimento penale di amministratori di questo Comune.

Cordiali saluti.

L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO
Antonio Marco Dalla Pozza
Vicenza, 23 Ottobre 2009