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mercoledì 20 ottobre 2010

Bonifica delle prime aree industriali, Dalla Pozza “Partiamo con il parcheggio sterrato del Cattaneo

"Ed entro il 2016 sistemeremo anche tutta la zona intorno al teatro”

“In cinque, sei anni al massimo bonificheremo definitivamente due delle prime aree industriali della città”. L’annuncio è dell’assessore all'ambiente Antonio Marco Dalla Pozza che, con la collega all’urbanistica Francesca Lazzari, ha ottenuto dalla giunta comunale il via libera per chiedere la “rateizzazione” del finanziamento regionale di 4 milioni di euro – di fatto un mutuo a interessi zero – per la bonifica dell’area del parcheggio Cattaneo, ex acciaierie Beltrame (PP7), e dell’area del teatro, ex acciaierie Valbruna (PP6).
Dei 31 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Veneto come “fondo di rotazione per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati” ben 4 sono stati infatti assegnati al Comune di Vicenza per intervenire sulle due aree in questione, il cui inquinamento da metalli risale addirittura all’800. Introitare in un’unica tranche il finanziamento avrebbe però volto dire condizionare pesantemente il bilancio comunale alla voce mutui, cioè finanziamenti per gli investimenti. Di qui la decisione, già concordata con la Regione, di scaglionare il prestito secondo un preciso piano di interventi: “Prima di tutto – ha spiegato l’assessore Dalla Pozza – ci occuperemo della bonifica del Cattaneo, a partire dall’area sterrata che è la più inquinata. In seconda battuta, spostate le auto su questa zona finalmente disinquinata, procederemo a bonificare i terreni sotto al parcheggio asfaltato. Questo tipo di programmazione, con apertura del cantiere alla fine dell’anno prossimo, ci consentirà di procedere senza perdere nemmeno un posto auto durante i lavori”.
Completamente aperto il futuro dell’area: “Poiché nella zona sterrata si dovrà scavare fino a tre metri di profondità, se ci sarà un partner interessato potrebbe risultare conveniente pensare ad un parking interrato, raddoppiando i posti auto e destinando ad altri scopi l’attuale parcheggio asfaltato. Oppure si potrebbe pensare a qualcosa di diverso, dal momento che non ci sono ancora destinazioni urbanistiche definitive. Quel che è sicuro è con quest’operazione, entro il 2013, restituiremo a Vicenza un’area del centro completamente bonificata”.
Per questo intervento i soldi prestati dalla Regione a interessi zero, con obbligo di restituzione in 15 anni e versamento della prima rata a partire dal terzo anno, sono 2 milioni e 160 mila euro. Il Comune chiede di riceverne 200 mila quest’anno e altri 650 mila in ognuna delle tre annate successive.
Dal 2014 l’operazione di bonifica si sposterà nei terreni del PP6, cioè nell’area del teatro, per la quale è previsto un prestito regionale di 1 milione e 920 mila euro suddiviso in due annualità. “Per la bonifica della zona del teatro – ha spiegato Dalla Pozza – abbiamo chiesto il posticipo del finanziamento regionale al 2014, tempo utile perché nel frattempo si perfezionino gli accordi già siglati con alcuni privati in sede di PAT per la permuta in cambio di altre aree di interesse dell’amministrazione comunale. Entro il 2016, in ogni caso, anche il PP6 sarà bonificato e la nostra amministrazione potrà dire di aver chiuso i conti con un inquinamento che risale ai primi insediamenti industriali della città”.
A cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Vicenza

giovedì 29 aprile 2010

Il patto di stabilità blocca 4 milioni per le bonifiche

IL CASO. Stanziati dalla Regione nel 2009
Per le ex acciaierie e le aree d’oro di viale Mazzini e via Cattaneo

Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 24 Aprile 2010, Cronaca, pagina 14, di Gian Marco Mancassola

Dopo anni di attesa arrivano i soldi per completare la bonifica delle ex acciaerie, nelle aree d’oro di viale Mazzini. Quattro milioni di euro donati dalla Regione, che il Comune non può spendere, altrimenti finirebbe fuori legge. Sembra il tipico copione della burocrazia all’italiana: film già visto. Per una volta i bistrattati enti locali hanno il pane, ma scoprono di non avere i denti per mangiarlo. Da giorni a palazzo Trissino si interrogano sul da farsi: il rischio è di veder congelato un prezioso finanziamento che potrebbe sbloccare la riqualificazione del Pp6 (l’area dove sorge il nuovo teatro) e del Pp7 (in via Cattaneo). Era la fine del 2009 quando la Regione comunicò a palazzo Trissino l’ammissione di Vicenza al Fondo di rotazione finalizzato ad interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. I contributi concessi in conto capitale prevedono un rimborso in quote annuali, costanti e senza oneri, per una durata massima di 15 anni, dell’importo fino al 100 per cento della spesa ritenuta ammissibile. Al Comune sono stati assegnati 1,9 milioni di euro per la bonifica dell’ex Valbruna (Pp6) e 2,1 milioni di euro per la bonifica dell’ex Beltrame (Pp7). Stando a quanto riportato nei progetti licenziati dalla giunta Variati, nelle aree (produttive fino agli anni Settanta) sono ancora presenti in alcune porzioni di terreno scorie di fonderia e metalli pesanti come arsenio, piombo, rame, nichel fino a circa 2,2 metri di profondità. Nella medesima condizione si ritrovano tutti i Comuni interessati. Se la giunta attiva i mutui ammessi dal Fondo di rotazione, sfora automaticamente il Patto di stabilità, che per il 2010 ammette meno di 6 milioni di interventi finanziabili con mutuo. Tradotto: al momento è un forziere senza chiave con un tesoretto inutilizzabile.L’assessore al bilancio Umberto Lago e l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza sono al lavoro per individuare con gli uffici regionali una via d’uscita. L’idea più praticabile sembrerebbe il frazionamento del budget in tante piccole rate, aggirando così i vincoli del Patto di stabilità: la giunta potrebbe esaminare a breve una proposta in questa direzione. Il piano B prevede un tentativo di coinvolgere Aim nell’operazione di bonifica. È un gol a porta vuota: peccato che (per ora) manchi il pallone.

venerdì 26 marzo 2010

Ex Zambon: si elimina l’amianto, cambia la viabilità

AMBIENTE. Dalla Regione in arrivo un contributo di 500 mila euro per proseguire la bonifica di competenza pubblica sull’ex sito industriale.
Si pensa a realizzare una rotatoria e uno sbocco verso S. Bertilla durante le lavorazioni del cantiere

Da "Il Giornale di Vicenza" di Mercoledì 24 Marzo 2010, Cronaca, pagina 11

È in arrivo un finanziamento regionale di 500 mila euro per dare corso al progetto di bonifica dell’area dell’ex industria farmaceutica Zambon, tra via dei Cappuccini e via Monte Zovetto. Lo annuncia l’assessore all’ambiente Antonio Dalla Pozza ricordando che si tratta di un intervento di competenza comunale che seguirà quelli della società Zambon Group. Il finanziamento fa parte dei fondi regionali destinati a interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati: il Comune lo utilizzerà per far fronte a una parte del milione di euro che serve per bonificare le componenti in amianto degli edifici di proprietà comunale dell’ex Zambon (coperture, coibentazioni, serbatoi) e per la loro successiva demolizione. «Ringrazio la Regione Veneto - dichiara Dalla Pozza - per l’attenzione dimostrata e in particolare il consigliere regionale Claudio Rizzato che ancora una volta si è prodigato per fare in modo che Venezia ci sostenga in un’azione di recupero del territorio particolarmente importante. Stiamo lavorando in stretta collaborazione con la Zambon Group con l’obiettivo di restituire alla città un’area strategica dal punto di vista urbanistico, attraverso uno specifico progetto di riqualificazione connesso agli interventi di carattere ambientale. In un luogo per anni simbolo dell’inquinamento nascerà anche un grande polmone verde».
Il recupero ambientale, infatti, passa per il recupero urbanistico contenuto nel Pat, i cui tempi stanno condizionando la trasformazione dell’ex complesso industriale, al punto che la giunta ha autorizzato una proroga nell’intesa preliminare tra Comune e privati. «L’operazione è complessa e va pianificata nel migliore dei modi per non pesare sul quartiere», afferma l’assessore. E non a caso in municipio è allo studio un adeguamento della viabilità utile alla gestione di un cantiere che durerà alcuni anni. Si pensa, ad esempio, alla creazione di una rotatoria in via Monte Zovetto e a ricavare uno sbocco temporaneo verso S. Bertilla.

sabato 8 agosto 2009

Maxi bonifica da 15 milioni

IL FUTURO DELL’EX ZAMBON. Definito l’accordo tra Comune ed ex proprietari per trasformare l’area, in parte destinata a diventare parco e in parte residence

Maxi bonifica da 15 milioni

Probabile trasloco per i vigili. I carabinieri resteranno in via Muggia, la polstrada andrà alla caserma Sasso

Ma è “gelo” tra Comune e Provincia

Sarà la più imponente bonifica ambientale nella storia di Vicenza. Il futuro dell’ex Zambon è stato definito. Il Comune e i vecchi proprietari hanno trovato l’intesa. I privati finanzieranno una radicale bonifica del sottosuolo inquinato il cui valore è stimato in circa 15 milioni di euro. Inoltre, si faranno carico della creazione di un vasto parco. In cambio, il Comune concederà nel Pat una valorizzazione urbanistica di una porzione dell’area, concedendo la possibilità di realizzare un residence di alta qualità.

IL BRACCIO DI FERRO. La cerimonia delle firme sotto l’accordo è rinviata a dopo Ferragosto. L’ultima settimana, come confermano l’assessore alla programmazione e allo sviluppo del territorio Francesca Lazzari e il collega all’ecologia Antonio Marco Dalla Pozza, è stata decisiva per limare gli ultimi dettagli, portando al traguardo un lavoro avviato con la passata amministrazione e maturato nel corso del 2009. Il documento metterà fine a ogni contenzioso scaturito nel corso degli ultimi 15 anni, ovvero da quando è stato scoperto un vasto inquinamento sotto l’ex stabilimento industriale che sorge tra via Cappuccini e via Monte Zovetto. A lungo, a colpi di ordinanze e ricorsi, si è sviluppato un duro braccio di ferro sulle responsabilità dell’inquinamento sotto il complesso attivo fino agli anni Settanta, di cui il Comune è entrato in possesso negli anni Ottanta.

L’AMBIENTE. L’operazione si situa a metà strada fra recupero ambientale e programmazione urbanistica. L’amministrazione comunale manterrà fede all’impegno di prendersi cura di quanto si trova in superficie. A bilancio è stato stanziato un milione di euro (metà è garantita dalla Regione) per proseguire lo smaltimento dell’amianto e il piano di demolizioni. I privati interverranno per l’esecuzione della bonifica in profondità, che sarà radicale, al massimo livello di efficacia, per un preventivo di circa 15 milioni di euro.

L’URBANISTICA. Completato il recupero ambientale, si passerà ad attuare le previsioni urbanistiche contenute nel Pat di prossima adozione. Sarà realizzato un vasto parco, ai margini del quale saranno ricavati spazi per sedi di associazioni ambientaliste. Nello spicchio nord sorgerà un edificio a destinazione pubblica. Il Comune aveva immaginato la creazione di una cittadella della sicurezza, con il trasferimento della caserma dei carabinieri. La Provincia, però, ha maturato altri convincimenti, preferendo lasciare il comando dell’Arma in via Muggia, dove potrà disporre anche della centrale della polstrada, destinata a trasferirsi alla caserma Sasso, in zona S. Rocco.L’ex Zambon, quindi, si candida a ospitare il nuovo comando dei vigili, che in alternativa potrebbe essere realizzato nell’area dell’ex Pp7, in via Cattaneo. La sostenibilità economica per i privati sarà assicurata dalla concessione di una quota di capacità edificatoria, con la possibilità di costruire tre edifici residenziali alti 7 o 8 piani, con spazi commerciali di vicinato al piano terra. Gli assessori Lazzari e Dalla Pozza non esitano a esprimere soddisfazione per l’impianto dell’accordo. «Sarà riqualificata e restituita alla città un’importante area - afferma Lazzari - prevedendo la riqualificazione anche della viabilità». «Si è sviluppata una splendida collaborazione con i privati - aggiunge Dalla Pozza -. A nostro avviso c’era la possibilità di trasferire il comando dei carabinieri. La Provincia non la pensa così, nonostante ci avessero formalmente richiesto la disponibilità di un’area per la nuova caserma. Peccato».

«Confermo che la Provincia ha espresso la sua preferenza per confermare il comando dei carabinieri in via Muggia, dove potranno ampliarsi utilizzando la sede della polstrada, destinata a trasferirsi alla caserma Sasso, che da tempo è sottoposta a lavori di adeguamento». Lo dichiara l’assessore provinciale al patrimonio Nereo Galvanin, che aggiunge poco altro: « A fine agosto ci sarà un nuovo incontro sul Pat con il Comune, che finora non ha accolto molte delle nostre richieste». Galvanin non aggiunge altro, anche se è noto che la contrapposizione più netta investe il futuro dell’area ex Domenichelli ed Ftv. La Provincia aveva chiesto la riproposizione del vecchio Piruea. «Impossibile», è la risposta del Comune.

sabato 1 agosto 2009

Buone notizie dalla Regione per Vicenza: in arrivo fondi per l’area ex Zambon

Buone notizie per la città di Vicenza sono arrivate oggi a Palazzo Trissino da Venezia. Nella seduta di Consiglio regionale di ieri, infatti, grazie agli emendamenti presentati dai consiglieri regionali vicentini Claudio Rizzato e Giuseppe Berlato Sella, assieme ad altri consiglieri di minoranza, è stato approvato l’assestamento di bilancio che assegna 500 mila euro al Comune di Vicenza per interventi di tutela ambientale nell’area ex Zambon, altri 250 mila euro per le manifestazioni e le istituzioni culturali “Palladio infinito” e, infine, 50 mila euro per la scuola musicale per voci bianche “Pueri cantores”. Quest’ultimo contributo, tra l’altro, ha potuto essere finanziato sulla scorta di un articolo di legge che fu elaborato dallo stesso Achille Variati, all’epoca consigliere regionale.
L’assessore regionale al bilancio Isi Coppola, infine, sempre nella seduta di ieri, ha reso noto al Consiglio l’impegno dell’assessore regionale alle politiche per la mobilità, Renato Chisso, a finanziare con propri capitoli di bilancio il proseguimento della sperimentazione dell’ingresso gratis in A31 per quei tir che invece di attraversare il nodo dell’Albera a Vicenza scelgono di percorrere l’autostrada tra Vicenza Ovest e Thiene-Schio.
“La buona notizia arriva proprio quando i fondi stanziati dalla Regione erano ormai finiti – commenta soddisfatto il sindaco Variati -. Ciò consente quindi di continuare ad alleggerire dal traffico pesante la Strada Pasubio SP46: gli studi sui flussi di traffico, infatti, dimostrano che, grazie agli incentivi, una parte di mezzi pesanti preferiscono l’autostrada anziché transitare per il nodo dell’Albera. A partire da lunedì tuttavia – aggiunge il sindaco – le agevolazioni potrebbero risultare sospese per qualche giorno. Serve infatti che la comunicazione arrivi formalmente alla Società Autostrada dalla Regione. Le associazioni di categoria sono comunque già state informate”.