DOPO LA REVOCA. Alcuni passaggi della delibera spiegati dai tecnici
Alta la guardia
per il caso-Wisco
Stand-by: la procedura Aia è un atto dovuto
E sull’iter Dalla Pozza è ottimista
Da "Il Giornale di Vicenza" di Giovedì 06 Agosto 2009, Cronaca, pag.18, di Gian Maria Maselli
Pare una semplice sospensione più che un no alla procedura di autorizzazione dell’impianto Wisco ai Ferrovieri, la decisione presa martedì all’unanimità dalla Giunta regionale in omaggio all’ultimatum fissato dal Tar. Lo conferma la lettura della delibera votata all’unanimità e firmata dal segretario Antonio Menetto e dal presidente Giancarlo Galan. Dopo i commenti politici soddisfatti per la presa d’atto della Giunta sulla revoca dell’autorizzazione (espressa dalla Commissione regionale di valutazione dell’impatto ambientale il 29 luglio, in attesa del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale richiesta dalla Wisco), arriva il giorno dei commenti dubbiosi dei residenti del quartiere Ferrovieri e degli operai delle Officine grandi riparazioni, che dovrebbero vivere fianco a fianco con l’impianto di smaltimento rifiuti liquidi speciali. La Giunta ha deliberato di «prendere atto, facendolo proprio, del parere (che fu positivo, ndr) espresso dalla commissione regionale Via del 12 marzo 2008, esclusivamente ai fini del rilascio del giudizio di compatibilità ambientale» del progetto della società Wisco spa- Water & industrial services company. Al punto 2 sempre la Giunta «delibera di approvare il parere del 29 luglio 2009 (Commissione Via revocò l’autorizzazione in attesa della mancante autorizzazione Aia, richiesta da Wisco,ndr), e per l’effetto di esprimere giudizio favorevole di compatibilità ambientale». Al punto 3 la Giunta «prende atto della revoca dell’autorizzazione», concludendo con la decisione di informare di quanto avvenuto. Dunque: non è vero che la Commissione Via ha cambiato il proprio parere ambientale favorevole. Ha solo aderito alla richiesta fatta da Wisco di completare la procedura con l’autorizzazione Aia. E, leggendo la delibera, emerge che non è esatto parlare di no all’impianto da parte della Regione, poichè la anche la Giunta sta attendendo l’Aia. E allora, che succede? Ecco la spiegazione del presidente della commissione Via, l’ingegner Silvano Vernizzi: «Le carte e le procedure hanno un loro linguaggio formale, e il passaggio Aia è dovuto. E poi, se la Giunta non fa propri i pareri tecnici, non hanno effetto». Può significare che la Regione prima di pronunciare un “no” ufficiale, sta sistemando tutti i tasselli tecnici, per far fronte a rivalse legali di Wisco, tra cui una eventuale richiesta danni? Questa lettura non convince il sindacalista Claudio Sacchiero, delegato Cub alle Officine dell’Arsenale: «La Regione ci prendere in giro. Dopo l’ultimatum del Tar aveva l’occasione di pronunciare un no definitivo, sia tecnico che politico. Invece scarica sulla commissione di tecnici Aia la responsabilità di decidere». Meno drastico, ma preoccupato ugualmente, è Massimo D’Angelo, segretario provinciale di Filt Cgil: «I ritardi della Regione espongono i cittadini e i 300 operai dei Ferrovieri al rischio che la Wisco cerchi qualche appiglio legale». Conclude Luca Scaldaferro, portavoce del Coordinamento dei cittadini contro l’impianto: «È inatteso l’ulteriore passaggio Aia, così come il fatto che sia esso, e non le osservazioni presentate dal Comune, a determinare la revoca dell’autorizzazione. Continueremo a sostenere l’azione dell’amministrazione comunale e di tutte le forze politiche che appoggiano la battaglia. Da settembre estenderemo le assemblee pubbliche a San Lazzaro e Creazzo».
«Sapevamo già che il parere di compatibilità ambientale sull’impianto Wisco non era stato ritirato dalla Commissione regionale Via. Ma più del parere conta l’autorizzazione, che gli darebbe effetto. E questa sì che è stata ritirata, prima dalla commissione stessa e poi dalla Giunta». Antonio Marco Dalla Pozza, assessore comunale ad ambiente e sicurezza, centra il punto tra i dubbi lasciati vivi dalla formula scelta dalla Giunta regionale: «Il passaggio dell’Autorizzazione integrata ambientale è tutt’altro che una formalità. L’assenso della commissione non è affatto scontato. E nessun parere ha effetto se la Giunta non lo fa proprio, libera com’è di pronunciare in ogni caso un no politico. Per sospingerla ulteriormente in questa direzione, il 2 settembre i consiglieri regionali voteranno la mozione di Claudio Rizzato del Partito democratico dove si chiederà un no formale e definitivo. Ci attendiamo sostegno trasversale». La guardia non si abbassa, perchè, conclude, «il passaggio Aia è delicato. Non ce ne saranno altri, e ci siamo arrivati grazie al fatto che l’amministrazione Variati ha affrontato la battaglia con maggior vigore. Ottima cosa il sostegno dato dai consiglieri comunali di minoranza, spero che resti costante e deciso».
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