L’integrazione passa anche dalla sicurezza sulla strada. E’ questo il caso del progetto “Strada Amica”, che l’assessore Antonio Dalla Pozza ha presentato oggi in giunta. Si tratta di un’iniziativa che prevede l’introduzione di mediatori culturali per le nazionalità maggiormente rappresentate a Vicenza, con lo scopo principale di farli intervenire a supporto della polizia locale quando ad essere coinvolti in incidenti stradali sono stranieri. “Per realizzarlo - precisa Dalla Pozza - sarà ora necessario ottenere l’ok della Regione Veneto, alla quale chiediamo uno specifico cofinanziamento pari al 65% dei 293 mila euro necessari. In ogni caso la diminuzione degli incidenti diventerà fin dai prossimi mesi una priorità della nostra azione, in aggiunta agli interventi attuati in questo primo anno per la sicurezza del territorio. Sulle nostre strade gli incidenti devono diminuire, per questo dobbiamo agire sia sulla prevenzione sia sul controllo”.
Questo specifico progetto nasce proprio da un’analisi compiuta dal comando di polizia locale sui dati degli incidenti stradali: a fronte di una presenza di stranieri a Vicenza pari al 15 % della popolazione residente, il loro coinvolgimento negli incidenti stradali risulta del 30% sul totale. Rumene (12), marocchine (9), albanesi (6), ghanesi (6), oltre a provenienti dalla ex Jugoslavia le persone maggiormente coinvolte negli incidenti con stranieri rilevati dalla polizia locale. Nel 2009 tali incidenti sono stati complessivamente 95, con 77 feriti e 32 nazionalità estere interessate. Spesso complesse le operazioni di intervento, con problemi di comprensione e di diffidenza. Di qui la collaborazione tra assessorato alla sicurezza e assessorato alla famiglia e alla pace per cercare di attivare la figura del mediatore culturale. Il progetto prevede che i mediatori culturali, una volta selezionati e formati, collaborarino con i servizi sociali per i casi di marginalità e difficoltà di integrazione e, soprattutto, siano a disposizione della polizia locale per ogni necessità legata a problemi di comprensione di stranieri coinvolti in incidenti. Quindici i mesi indicati per l’attuazione dell’iniziativa, 1800 le ore di lavoro previste per i mediatori, da individuare preferibilmente tra le nazionalità rumena, marocchina, albanese, nigeriana, ghanese, senegalese, filippina, cinese, e dell’ex jugoslavia.
Tra i compiti del mediatore, non solo la presenza durante la rilevazione dell’incidente per chiarirne le dinamiche, ma anche azioni di prevenzione e di diffusione della conoscenza delle leggi e dei comportamenti, in incontri nei quali ricordare ai guidatori stranieri le regole del codice della strada. Ancora, con specifici accordi da sottoscrivere con enti come la motorizzazione, il mediatore potrà intervenire a supporto dello straniero che deve prendere la patente, rinnovarla o convertire la propria. Infine, potrà collaborare alla realizzazione di pubblicazioni multi lingue su questi argomenti.
Il progetto, infine, comprende il potenziamento del parco mezzi che la polizia locale dedica all’infortunistica stradale, con due nuove auto e una stazione mobile, e della tecnologia informatica utilizzata per questo servizio, oltre che un finanziamento per aggiungere 1300 ore di lavoro a quelle che gli agenti già dedicano al controllo della strada ed in particolare delle vie più soggette agli incidenti.
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