Maxi bonifica da 15 milioni
Probabile trasloco per i vigili. I carabinieri resteranno in via Muggia, la polstrada andrà alla caserma Sasso
Ma è “gelo” tra Comune e Provincia
Sarà la più imponente bonifica ambientale nella storia di Vicenza. Il futuro dell’ex Zambon è stato definito. Il Comune e i vecchi proprietari hanno trovato l’intesa. I privati finanzieranno una radicale bonifica del sottosuolo inquinato il cui valore è stimato in circa 15 milioni di euro. Inoltre, si faranno carico della creazione di un vasto parco. In cambio, il Comune concederà nel Pat una valorizzazione urbanistica di una porzione dell’area, concedendo la possibilità di realizzare un residence di alta qualità.
IL BRACCIO DI FERRO. La cerimonia delle firme sotto l’accordo è rinviata a dopo Ferragosto. L’ultima settimana, come confermano l’assessore alla programmazione e allo sviluppo del territorio Francesca Lazzari e il collega all’ecologia Antonio Marco Dalla Pozza, è stata decisiva per limare gli ultimi dettagli, portando al traguardo un lavoro avviato con la passata amministrazione e maturato nel corso del 2009. Il documento metterà fine a ogni contenzioso scaturito nel corso degli ultimi 15 anni, ovvero da quando è stato scoperto un vasto inquinamento sotto l’ex stabilimento industriale che sorge tra via Cappuccini e via Monte Zovetto. A lungo, a colpi di ordinanze e ricorsi, si è sviluppato un duro braccio di ferro sulle responsabilità dell’inquinamento sotto il complesso attivo fino agli anni Settanta, di cui il Comune è entrato in possesso negli anni Ottanta.
L’AMBIENTE. L’operazione si situa a metà strada fra recupero ambientale e programmazione urbanistica. L’amministrazione comunale manterrà fede all’impegno di prendersi cura di quanto si trova in superficie. A bilancio è stato stanziato un milione di euro (metà è garantita dalla Regione) per proseguire lo smaltimento dell’amianto e il piano di demolizioni. I privati interverranno per l’esecuzione della bonifica in profondità, che sarà radicale, al massimo livello di efficacia, per un preventivo di circa 15 milioni di euro.
L’URBANISTICA. Completato il recupero ambientale, si passerà ad attuare le previsioni urbanistiche contenute nel Pat di prossima adozione. Sarà realizzato un vasto parco, ai margini del quale saranno ricavati spazi per sedi di associazioni ambientaliste. Nello spicchio nord sorgerà un edificio a destinazione pubblica. Il Comune aveva immaginato la creazione di una cittadella della sicurezza, con il trasferimento della caserma dei carabinieri. La Provincia, però, ha maturato altri convincimenti, preferendo lasciare il comando dell’Arma in via Muggia, dove potrà disporre anche della centrale della polstrada, destinata a trasferirsi alla caserma Sasso, in zona S. Rocco.L’ex Zambon, quindi, si candida a ospitare il nuovo comando dei vigili, che in alternativa potrebbe essere realizzato nell’area dell’ex Pp7, in via Cattaneo. La sostenibilità economica per i privati sarà assicurata dalla concessione di una quota di capacità edificatoria, con la possibilità di costruire tre edifici residenziali alti 7 o 8 piani, con spazi commerciali di vicinato al piano terra. Gli assessori Lazzari e Dalla Pozza non esitano a esprimere soddisfazione per l’impianto dell’accordo. «Sarà riqualificata e restituita alla città un’importante area - afferma Lazzari - prevedendo la riqualificazione anche della viabilità». «Si è sviluppata una splendida collaborazione con i privati - aggiunge Dalla Pozza -. A nostro avviso c’era la possibilità di trasferire il comando dei carabinieri. La Provincia non la pensa così, nonostante ci avessero formalmente richiesto la disponibilità di un’area per la nuova caserma. Peccato».
«Confermo che la Provincia ha espresso la sua preferenza per confermare il comando dei carabinieri in via Muggia, dove potranno ampliarsi utilizzando la sede della polstrada, destinata a trasferirsi alla caserma Sasso, che da tempo è sottoposta a lavori di adeguamento». Lo dichiara l’assessore provinciale al patrimonio Nereo Galvanin, che aggiunge poco altro: « A fine agosto ci sarà un nuovo incontro sul Pat con il Comune, che finora non ha accolto molte delle nostre richieste». Galvanin non aggiunge altro, anche se è noto che la contrapposizione più netta investe il futuro dell’area ex Domenichelli ed Ftv. La Provincia aveva chiesto la riproposizione del vecchio Piruea. «Impossibile», è la risposta del Comune.
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