mercoledì 29 agosto 2007

Fare un Partito è come scalare una montagna...


Giunto ai 3325 metri di Cima Beltovo, con alle spalle lo spettacolo dato da Gran Zebrù, Zebrù ed Ortles (da sinistra a destra), ho fatto una piccola riflessione sulle fatiche del fare un Nuovo Partito. In questi giorni infatti abbiamo assistito a polemiche, prese di distanza, smarcamenti, lettere di protesta sulle regole, corse al posto in lista, che forse hanno scoraggiato anche chi tra noi sperava che con il PD tanti problemi finissero. Ma in realtà, mi sono poi detto (consolandomi un po'..), che qui stiamo costruendo un nuovo soggetto politico il quale, come bene ha detto Veltroni, non nasce per divisione, per distacco, ma per unione, per fusione. E sta nascendo un soggetto che aspira ad essere maggioritario nel panorama politico italiano, e che dovrebbe rimanere sulla scena per i prossimi 30 anni. Ovvio allora che la fatica per farlo nascere sia tanta, e che i problemi talvolta sembrino insormontabili, come quando si cammina da ore e la vetta appare sempre lontana. Ma poi ti guardi attorno, alzi un po' lo sguardo che da ore era fisso sulla punta dello scarpone, ed ecco che inizia a vedersi più distintamente la meta, e di slancio recuperi energie e ti fai coraggio col compagno di cammino per fare un ultimo sforzo, per arrivare a toccare la vetta ed aver dato senso compiuto alla lunga camminata.
Ecco, penso che stiamo per arrivarci, e i tanti problemi di questi giorni ce li lasceremo alle spalle (ovviamente assumendocene altri sul groppone, sennò dove starebbe il gusto di far politica?), iniziando un nuovo percorso, una nuova camminata, forse più impegnativa, ma con la consapevolezza data dall'esperienza e con l'aiuto di nuovi compagni di cordata.
Sù, dai, che ci siamo quasi!

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