domenica 26 aprile 2009

Due fiumi sono inquinati. Scatta il divieto di pesca

Sabato 25 Aprile 2009 "Il Giornale di Vicenza" CRONACA Pagina 25

IL CASO/1. Arpav e Provincia hanno individuato il punto in cui ignoti hanno scaricato il gasolio che si è diffuso lungo Astichello e Bacchiglione

Due fiumi sono inquinati. Scatta il divieto di pesca

Per 15 giorni il sindaco ha imposto l’alt. Dalla Pozza: «È stato un atto criminale»

Per 15 giorni non si potrà pescare nell’Astichello e nel Bacchiglione a Vicenza. Lo ha disposto ieri il sindaco Variati in relazione all’inquinamento da idrocarburi avvenuto nella giornata di giovedì. «Un atto criminale», ha commentato l’assessore Dalla Pozza, poichè è stato confermato che si tratta di un’azione volontaria. Nel concreto, ignoti hanno gettato nelle condotte nella zona dell’ex depuratore di Laghetto, in zona Marosticana, una quantità di gasolio impossibile da quantificare nel dettaglio. Dalle fognature gli idrocarburi sono finiti prima nell’Astichello e poi nel Bacchiglione, provocando vaste chiazze oleose e un forte odore in centro città. Il Comune ha anche sospeso la manifestazione “Vicenza pesca” in programma per oggi, perché la gara si doveva svolgere da ponte Pusterla allo stadio, cioè lungo un tratto inquinato per il quale vige il divieto. «I partecipanti conservino il biglietto di iscrizione che sarà valido per quanto la manifestazione sarà riproposta».
L’allarme era stato dato alle 13.15 di giovedì. Da allora, fino in serata, i tecnici avevano lavorato con Aim e vigili urbani per sistemare le barriere oleoassorbenti nelle zone di via Cricoli, di via Fratelli Bandiera e, con l’ausilio dei vigili del fuoco, ai ponti di Debba sul Bacchiglione.
Ieri i tecnici hanno proseguito con l’attività, accertando che lo sversamento doloso è avvenuto direttamente in fognatura a Laghetto.
Con gli operatori dell’Aim, squadra antinquinamento e Arpav hanno compiuto una videoispezione lungo le condotte e hanno già allertato una ditta specializzata per aspirare i tubi e ripulirli completamente. L’obiettivo è quello di evitare il dilavamento e quindi nuovi allarmi nei prossimi giorni.
Casi analoghi non sono purtroppo infrequenti in città, anche se generalmente l’inquinamento era causato da vecchi serbatoi interrati vicino ai corsi d’acqua. D.N.

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