giovedì 29 aprile 2010

Il patto di stabilità blocca 4 milioni per le bonifiche

IL CASO. Stanziati dalla Regione nel 2009
Per le ex acciaierie e le aree d’oro di viale Mazzini e via Cattaneo

Da "Il Giornale di Vicenza" di Sabato 24 Aprile 2010, Cronaca, pagina 14, di Gian Marco Mancassola

Dopo anni di attesa arrivano i soldi per completare la bonifica delle ex acciaerie, nelle aree d’oro di viale Mazzini. Quattro milioni di euro donati dalla Regione, che il Comune non può spendere, altrimenti finirebbe fuori legge. Sembra il tipico copione della burocrazia all’italiana: film già visto. Per una volta i bistrattati enti locali hanno il pane, ma scoprono di non avere i denti per mangiarlo. Da giorni a palazzo Trissino si interrogano sul da farsi: il rischio è di veder congelato un prezioso finanziamento che potrebbe sbloccare la riqualificazione del Pp6 (l’area dove sorge il nuovo teatro) e del Pp7 (in via Cattaneo). Era la fine del 2009 quando la Regione comunicò a palazzo Trissino l’ammissione di Vicenza al Fondo di rotazione finalizzato ad interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. I contributi concessi in conto capitale prevedono un rimborso in quote annuali, costanti e senza oneri, per una durata massima di 15 anni, dell’importo fino al 100 per cento della spesa ritenuta ammissibile. Al Comune sono stati assegnati 1,9 milioni di euro per la bonifica dell’ex Valbruna (Pp6) e 2,1 milioni di euro per la bonifica dell’ex Beltrame (Pp7). Stando a quanto riportato nei progetti licenziati dalla giunta Variati, nelle aree (produttive fino agli anni Settanta) sono ancora presenti in alcune porzioni di terreno scorie di fonderia e metalli pesanti come arsenio, piombo, rame, nichel fino a circa 2,2 metri di profondità. Nella medesima condizione si ritrovano tutti i Comuni interessati. Se la giunta attiva i mutui ammessi dal Fondo di rotazione, sfora automaticamente il Patto di stabilità, che per il 2010 ammette meno di 6 milioni di interventi finanziabili con mutuo. Tradotto: al momento è un forziere senza chiave con un tesoretto inutilizzabile.L’assessore al bilancio Umberto Lago e l’assessore all’ambiente Antonio Marco Dalla Pozza sono al lavoro per individuare con gli uffici regionali una via d’uscita. L’idea più praticabile sembrerebbe il frazionamento del budget in tante piccole rate, aggirando così i vincoli del Patto di stabilità: la giunta potrebbe esaminare a breve una proposta in questa direzione. Il piano B prevede un tentativo di coinvolgere Aim nell’operazione di bonifica. È un gol a porta vuota: peccato che (per ora) manchi il pallone.

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