domenica 31 ottobre 2010

Ordinanza anti-alcol, venti maxi multe impossibili da incassare

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/196608_ordinanza_anti-alcol_venti_maxi_multe_impossibili_da_incassare/

Da "Il Giornale di Vicenza" del 31 Ottobre 2010, di Roberta Bassan

ORDINE PUBBLICO. Primo bilancio dalla nuova norma di assessore e comandante dei vigili
350 euro di sanzione a stranieri senza lavoro. Pagano? «No, ma è un deterrente. A San Lorenzo i ragazzini ci ridevano in faccia»

Con la bottiglia in mano, gli occhi lucidi, l'alito puzzolente in giro per la città c'è una multa che pende come una mannaia: 350 euro. Il comandante della polizia municipale, Cristiano Rosini, dice che i vigili hanno sanzionato una ventina di persone dal 18 ottobre, giorno in cui è scattata l'ordinanza del sindaco Achille Variati, multa che si è inasprita di 200 euro (era di 150) per chi consuma «alcol nelle aree verdi e nelle strade della città». Si tratta, in diversi casi, di ubriachi senza un soldo in tasca, quasi tutti stranieri in situazioni di disagio, beccati soprattutto nelle ore del pomeriggio con in mano il cartone di vino o la lattina di birra. Spesso poveri cristi, senza casa, soldi, lavoro. Pagheranno mai la multa? L'iter amministrativo parte come un rullo compressore, per molti si sa già come andrà a finire: «Non mi meraviglia se alla fine non pagheranno - sostiene l'avvocato Rosini - la sanzione però ha un carattere dissuasivo e opera da deterrente sia nei confronti di chi la riceve, sia per tutti gli altri». Anche per i giovani, aggiunge l'assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza: «Basti pensare alla zona di San Lorenzo quando la multa era di 50 euro: c'erano ragazzi-bulli in strada con la lattina in mano che rispondevano al vigile e-chi-se-ne-frega. Poi il verbale è salito a 150 euro, ora con 350 euro c'è di che riflettere».
L'ITER. Cosa accade dunque quando i vigili s'imbattono in una persona che detiene e consuma alcol per strada? Innanzitutto scatta l'identificazione e se non salta fuori un documento il malcapitato viene portato al comando. Blocchetto, verbale di 350 euro, il vigile lo allunga. Due le situazioni: il malcapitato se lo mette in tasca o lo appallottola e lo getta a terra. In questo caso altra multa, di 46 euro, per imbrattamento del suolo pubblico. Con la multa scatta la cosiddetta sanzione accessoria: la bottiglia viene subito confiscata.
INGIUNZIONE. Poi parte la "macchina" prevista per legge. Trascorsi 60 giorni senza che sia avvenuto il pagamento, il verbale diventa titolo esecutivo e si passerà, per il recupero delle somme, alla fase coattiva con l'emissione della cartella esattoriale e l'ingiunzione di pagamento. Sempre tutto con la possibilità di ricorso. Se anche in questi casi non avviene il pagamento comincia l'attività di recupero crediti che consiste nel fermo amministrativo del veicolo e il pignoramenti sui redditi da lavoro dipendente (un quinto dello stipendio). Tutte operazioni da manuale, per chi appunto un'auto e un lavoro ce l'ha.
SENZA SOLDI. Ma se, appunto, il malcapitato non ha risorse, vale la pena per l'ente pubblico spendere tempi e denari per portare avanti il recupero del credito? «Se la persona sanzionata non ha i soldi per pagare lo si vedrà al termine dell'iter - dice il comandante Rosini - che è previsto dalla legge. Non mi scandalizzo se, alla fine, c'è chi non riuscirà a pagare. In ogni caso, la multa anche se non va a buon fine è un fastidio, una scocciatura perché implica identificazione e controlli, oltre al fatto che la bottiglia viene portata via. È una lezione che serve senz'altro da forma di dissuasine».
BULLI AVVISATI. Aspetto questo sul quale punta anche l'assessore alla Sicurezza Dalla Pozza ricordando appunto gli atteggiamenti dei "bulli" a San Lorenzo, «quando alla multa di 50 euro rispondevano agli agenti e-chi-se-ne-frega». Ora, almeno sul fronte del portafoglio, c'è di che riflettere.

Roberta Bassan

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