giovedì 3 settembre 2009

Sanzione per commercio abusivo su area pubblica, Dalla Pozza: “Non risponde ad alcuna politica aggressiva, é la legge a fissare la sanzione"

Variati: “Valuteremo il ricorso con tutta l’attenzione del caso”

L’amministrazione comunale non ha adottato alcuna nuova politica aggressiva o impartito istruzioni particolari per colpire chi tira a campare con modesti lavori – riferisce l’assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza, in seguito all’episodio che ha visto gli agenti della polizia locale sanzionare un cittadino bengalese, sorpreso a vendere rose su un’area pubblica senza alcuna autorizzazione -. Lo dimostra il fatto che proprio il settore degli interventi sociali è stato l’unico, nel bilancio 2009, ad esser stato rafforzato per andare incontro a chi si trova, o rischia di trovarsi, ai margini della società, così come lo dimostra l'azione degli agenti di polizia locale che è servita talvolta a segnalare agli interventi sociali casi di marginalità bisognosi di intervento da parte delle istituzioni”.“Tuttavia esiste una legge, e non quindi un’ordinanza del Sindaco – evidenzia Dalla Pozza –, che fissa la sanzione esattamente a 5164 euro nei confronti di chi esercita abusivamente il commercio su area pubblica. Possiamo quindi discutere su quanto sia sproporzionata e ingiusta la legge, applicata a questa particolare fattispecie, ma esiste e va quindi applicata, a prescindere da chi commette l'infrazione e dalla sua condizione reddituale. Sarà semmai compito del Parlamento intervenire per modificarla”."L'azione di contrasto al commercio abusivo – ricorda inoltre Dalla Pozza - è svolta con costanza dal Comando, così come richiesto da cittadini, associazioni di categoria e singoli commercianti e il controllo in questione si è svolto in un'area che da sempre è delicata, con episodi anche recenti di microcriminalità, e che quindi rientra nelle normali attività di prevenzione dei reati e di miglioramento della sicurezza nella zona". "Di fronte a ipotesi di reato – spiega l’assessore - gli agenti della polizia locale devono obbligatoriamente intervenire, sotto pena, per loro stessi, di commettere un reato qualora decidessero arbitrariamente di girarsi dall'altra parte. Capisco, e lo capiscono anche gli agenti intervenuti, la pena di una persona in difficoltà che si vede costretta a pagare una cifra molto elevata, ma non vedo che cosa avrebbero potuto fare di diverso, stretti tra l'incudine della propria sensibilità ed il martello della obbligatorietà dell'intervento che la legge loro impone"."In questo momento di crisi economica – conclude Dalla Pozza - molti bussano alla porta del Comune per chiedere aiuto e noi non abbiamo fatto mai distinzioni tra italiani e stranieri, ma solo tra chi è veramente in difficoltà e chi non lo è. Chi vive di piccoli espedienti purtroppo si può porre in una condizione ‘borderline’, che può portarlo anche inconsapevolmente, come in questo caso, ad infrangere norme di legge. Ciò non ci rende certo felici, ma ci spinge ancor di più ad invitare chi è in difficoltà a rivolgersi, senza timore, al Comune".
“Non ho ancora potuto esaminare i ricorso annunciato dal legale del cittadino sanzionato – precisa infine il sindaco Achille Variati -. Non appena sarà sul mio tavolo lo approfondiremo con tutta l’attenzione del caso, anche perché è evidente a tutti che c’è una macroscopica sproporzione, e non per scelta della polizia locale, ma per un preciso dettato di legge, tra l’illecito e una sanzione così pesante che certo non ci fa piacere”.

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