martedì 12 gennaio 2010

Sesso, droga e rifiuti nel bosco “fantasma”. E il Comune lo compra

ALLARME DEGRADO. L’area verde di via Bandiera, accanto a un supermercato e all’ospedale.
Operazione da 200 mila euro finanziata con oneri dell’ex Cotorossi
Il progetto: farne un pezzo del futuro parco fluviale dell’Astichello

Da "Il Giornale di Vicenza" di Venerdì 08 Gennaio 2010, Cronaca, pagina 17, di Gian Marco Mancassola

Sesso, droga e rifiuti, altro che rock’n’roll. Il Comune acquista il bosco della disperazione: non è un esproprio, ma gli assomiglia. Nel mirino c’è l’area verde abbandonata lungo l’Astichello, tra via Bandiera e via Bedeschi, davanti all’ospedale S. Bortolo e alle celle mortuarie. La giunta mette sul piatto 200 mila euro: l’obiettivo è trasformarla radicalmente e farne un pezzo del futuro parco fluviale.
DEGRADO E DENUNCE. Da quelle parti non si scherza. Nonostante la prossimità con il centro storico, con l’ospedale, con un supermercato molto frequentato, il boschetto si è trasformato negli anni in un rifugio per disperati. Molti sono stranieri, che hanno allestito baracche per proteggersi dal freddo e dalla pioggia. È uno slum, una favela in piena città. Lungo i sentieri del villaggio fantasma si sono ammucchiati preservativi e siringhe, montagne di rifiuti, scatolame, abiti a brandelli, materiale da campeggio, rottami di biciclette e carrelli per la spesa, elettromestici. Chi vive in via Bedeschi conosce fin troppo bene i disagi patiti da quel buco nero. Alcuni condomini hanno installato cancelli negli spazi comuni per evitare brutte sorprese di notte. Tra i primi a denunciare una condizione inaccettabile è stato Gerardo Meridio, ex presidente dell’Ipab e consigliere comunale del Pdl. Erano ancora i tempi della giunta Hüllweck quando Meridio accese i riflettori su questo angolo dimenticato di Vicenza. Ad altre tendopoli si è posto rimedio, come quella di viale Margherita: questa, invece, ciclicamente riaffiora dall’ombra.
L’ACQUISTO. La soluzione individuata dalla giunta Variati è stato l’acquisto del bosco dai proprietari privati, assecondando il progetto di utilizzare questo pezzo di terra per allestire parte del futuro parco fluviale dell’Astichello. L’assessore Antonio Marco Dalla Pozza ci lavorava da tempo. È stato l’ultimo atto da assessore al patrimonio. Il via libera della giunta autorizza la spesa di 200 mila euro pescati dagli oneri dovuti dai proprietari dell’ex Cotorossi: altri 100 mila euro finanzieranno l’allestimento di una parte del parco.Il piano comunale si articolerà in diverse tappe, dovendo fare i conti con una situazione complessa: la fascia esterna del bosco, infatti, era già proprietà del Comune, mentre all’interno il terreno è diviso in varie proprietà. Tutta la zona è soggetta a vincolo fluviale: non c’erano altre prospettive se non quella di ricavarci un parco pubblico. La speranza riposta nel progetto del parco fluviale è «rendere fruibile una zona che finora non lo è mai stata», per dirla con le parole dell’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto. Allestire e completare il parco costerà oltre 1,2 milioni di euro. Nelle casse comunali ci sono 590 mila euro. Si parte dall’acquisizione dei terreni, cercando di cucire nel puzzle anche piani urbanistici come quello di via Monte Asolone. Il resto dei fondi dovrà essere cercato bussando in Provincia, in Regione e a Roma.

Nessun commento:

Posta un commento