sabato 15 agosto 2009

Galan alleato del Pd? «Se fa una lista civica...»

VERSO LE REGIONALI. Acceso dibattito sugli schieramenti. Sbrollini cauta: «Il presidente alza la posta a centrodestra»

Galan alleato del Pd?
«Se fa una lista civica...»

Guzzo apre: «Ragioniamo senza gabbie ideologiche» Il governatore: «C’è un Pd buono e uno ambiguo»

Un’alleanza Pdl-Pd per conquistare le prossime elezioni regionali? O meglio un’alleanza Galan-Pd, allargata magari all’Udc, con l’obiettivo di spiazzare la Lega Nord? Sembra fantapolitica agostana, e forse lo è. Il fatto è che l’ipotesi di un (clamoroso) rimescolamento delle alleanze in Veneto, in questa estate di fibrillazioni (reali) tra Pdl e Carroccio a livello nazionale, è un tema caldissimo.A rompere gli schemi, qualche giorno fa, era stato Piero Fassino, auspicando per il Pd un approccio non ideologico alle alleanze. Paolo Costa, democratico dialogante con i forzisti, aveva rilanciato, suggerendo di “salvare il soldato Galan”. E al terzo giorno, dopo che anche l’Udc, con Antonio De Poli, aveva invitato il governatore a ripresentarsi come conducator anti-Lega e con altri alleati, Galan ha voluto dire la sua. Infuocando ancor più il dibattito. Da un lato dice che c’è un Pd che gli piace, «quello serio e postivo rappresentato da Laura Puppato», sindaco di Montebelluna. Ma c’è anche «il Pd ambiguo di Flavio Zanonato», sindaco di Padova, «e quello umorale di Massimo Cacciari», a Venezia. «Sono tre Pd: con quale di questi dovrei discutere?».Un fatto è certo: Galan non vuole (non vorrebbe) che il prossimo candidato presidente fosse deciso ad Arcore, nell’ennesima cena Bossi-Berlusconi. Tanto più se all’ora del dolce spuntasse un nome leghista (Tosi o Zaia?). E non le manda a dire. «Ciò che di vero c’è - ha dichiarato all’Ansa - è che il Veneto ama risolvere i propri problemi facendo affidamento sulle proprie forze: non ama essere eterodiretto».In casa Pd sono ben consapevoli dell’umore del presidente. «Galan dice che c’è un Pd che gli piace? Mi sembra una boutade estiva - dice Daniela Sbrollini, deputata “franceschiniana” -. Prima che al Pd, Galan sta parlando ai suoi a Roma, ad un centrodestra che sta palesando le sue difficoltà». Sulla credibilità di certi rimescolamenti Sbrollini è «cauta». Però aggiunge: «Ho sempre pensato che le alleanze si costruiscono sul territorio e sulla base di programmi condivisi. Il Pd vuole capire se c’è davvero chi ha il coraggio di aprire un dialogo, senza preclusioni».Di «boutade» parla anche Massimo Cacciari («non mi stupisce che tutto parta da Costa, vicino al centrodestra), mentre nel Pd vicentino ci sono voci più possibiliste: «Il Pd non può rassegnarsi a fare battaglia ideologica di minoranza - afferma Rosanna Filippin, candidata bersaniana alla segreteria regionale -Per trasformare il nostro progetto in governo servono alleanze, a partire dai programmi. È possibile che al tavolo del confronto si sieda anche Galan? Mi pare difficile che voglia essere “salvato”, ma non impossibile».Ancora più aperta è la linea di Angelo Guzzo: Il Pd veneto, che sulla carta è destinato all’opposizione, potrebbe interrogarsi per realizzare un progetto allargato di governo. Su due pilastri: contenuti e leadership condivisi, non per una logica di potere, ma per tentare di fa r uscire il Pd dalle gabbie ideologiche. Anche perché il 90% del percorso regionale è amministrativo». Inquest’ottica «l’Udc è uno dei primi interlocutori, ma anche la Liga Veneta e le forze civiche. Galan? Non so se con lui si possa trovare un denominatore comune. Però se fondasse una sua civica, una “Lista Galan” allora potremmo stare al gioco».

Da "Il Giornale di Vicenza" di Venerdì 14 Agosto 2009, Cronaca, pag.17, di Marco Scorzato

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