giovedì 6 agosto 2009

Sfuggì al colpo di Stato, ora è cittadino italiano

Da "Il Giornale di Vicenza", Domenica 02 Agosto 2009, Cronaca, pag.15, di Gian Maria Maselli

RIFUGIATO POLITICO. L’assessore Giuliari consegna a Condè l’attestato del Ministero

Sfuggì al colpo di Stato
Ora è cittadino italiano

Dalla Guinea francese a Vicenza, un’avventura a lieto fine

Dopo 11 anni di attesa, spesi nella nostra città tra lavoro in fabbrica e impegno sociale, Ousmane Condè, 36 anni, è ufficialmente cittadino italiano, e quindi magnagati a tutti gli effetti. Da Roma è arrivato l’attestato del ministero dell’Interno: a consegnarlo è stato l’assessore al sociale Giovanni Giuliari, durante una cerimonia nel palazzo degli uffici a piazza Biade. Era il 1998 quando l’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano e quello degli Esteri Susanna Agnelli concessero a Condè lo status di rifugiato politico, dopo il golpe militare nella Guinea francese che aveva incarcerato suo padre Alpha, guida del Rassemblement del popolo appena eletto presidente. Ousmane era in vacanza in Italia.«Meglio che non rientri, se non vuoi fare la mia fine» gli fece sapere il padre (tutt’ora vivente), docente di diritto alla Sorbona di Parigi, che dalla Francia aveva lanciato la propria ascesa e che da un golpe sponsorizzato dai francesi se la vedeva stroncare. Dopo il primo contraccolpo, il sogno di Ousmane fu diventare cittadino italiano. Vicentino, in particolare, perchè il primo a ospitarlo fu Umberto Pototschnig, "asiaghese d’adozione", luminare di Diritto pubblico alla Cattolica di Milano. Oggi, il passo dalla coppia Napolitano-Agnelli a Giuliari è in avanti e decisivo per Condè: la fine di anni d’ansia e precarietà, ma anche, con l’acquisizione dell’elettorato attivo e passivo, l’inizio di un nuovo impegno pubblico, dopo il corso per mediatore culturale al Cpv, e il decennio di attivismo provinciale che lo ha portato dalla guida della Rete degli immigrati a quella dell’Unione immigrati, raccogliendo associazioni di cittadini di Filippine, Bangladesh, Shri-Lanka, India, Burquina Faso, Costa d’Avorio, Ghana e Serbia.Il coraggio politico a quanto pare è un vizietto di famiglia: «Nella Rete c’erano troppi personalismi- racconta Condè- così fondai l’Unione. Da sempre mi propongo, gratuitamente, come assistente amministrativo e legale per gli immigrati di ogni etnia. Un mio amico marocchino si è congratulato per la cittadinanza, dicendo che se le cose vanno bene per noi immigrati, vanno bene per tutti. Concordo, l’integrazione funzionerà se sarà economica e culturale». Lo sa bene il ragazzo guineano di buona famiglia che in terra berica ha fatto prima l’operaio e oggi è magazziniere alla Tecnocael di Altavilla. «Rinunciai al sussidio di un milione e centomila lire che lo Stato italiano concedeva ai rifugiati. Volevo guadagnarmi il pane, e i diritti. Ringrazio i tanti amici vicentini per avermi aiutato a farcela».

1 commento:

  1. Questa volta il commento lo lascio io, perchè la concessione della cittadinanza ad Ousmane è meritata, e dimostra ancora una volta che cosa sia l'integrazione. L'impegno di Ousmane è ammirevole, ed era cittadino italiano, per me, già da ben prima dell'atto formale dello Stato.
    Bravo Ousmane!

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