lunedì 17 agosto 2009

La "corte dei miracoli" non è più a Monte Berico

DOPO L'ORDINANZA COMUNALE. Dal Santuario sono sparite decine di accattoni. Ora i fedeli possono raggiungere il luogo di culto senza essere "disturbati". Dopo le prime multe, allontanati i mendicanti. In questi ultimi due giorni ben 40 mila fedeli in chiesa

La "corte dei miracoli" non è più a Monte Berico

Vicenza. In questi mesi sono stati definiti "professionisti dell'elemosina" oppure accattoni. Sono intervenuti gli stessi frati di Monte Berico che fin dal maggio scorso non ne potevano più delle lamentele dei fedeli. «I medicanti sono talmente tanti che sono diventati un sorta di "ghigliottina" per i fedeli. Un passaggio obbligato e nemmeno tanto piacevole. Non si tratta di un'immagine d'effetto, ma purtroppo rappresenta solo la realtà per quanto cruda possa essere...» aveva dichiarato padre Giuseppe Zaupa , priore dei frati di Monte Berico sulle pagine del nostro Giornale. Dopo l'ordinanza del Comune, che vieta di chiedere l'elemosina in prossimità dei luoghi di culto, la situazione è completamente cambiata e i Servi di Maria che prestano servizio nel santuario mariano sono i primi ad accorgersene: «Finalmente chi vuole raggiungere il tempio non deve passare attraverso alcuna corte dei miracoli - afferma il priore - Certo, non tutti se se ne sono andati. Ma forse sotto i portici sono rimasti solamente quelli che non hanno nulla per sopravvivere».Il giro di vite voluto dall'Amministrazione comunale guidata da Achille Variati ha avuto i suoi effetti. Le contravvenzioni sono servite da deterrente, soprattutto per chi - la maggior parte dei mendicati che la domenica mattina raggiungevano Monte Berico su pulmini , che li scaricavano sotto i portici e davanti alla chiesa - erano spesso vittime di una sorta di racket. Lo denunciò, anche Roberto Ciambetti, consigliere regionale della Lega Nord: «Non possiamo - ribadì più volte- permettere a queste persone di farla franca e il fatto che si sentano impuniti non fa altro che motivare e rafforzare malviventi e sfruttatori di ogni genere nel proseguire con i loro atteggiamenti criminosi». La miseria come stile di vita non poteva essere accettata né dai religiosi né tantomeno dai fedeli, spesso impauriti dall'arroganza e dall'insistenza di queste persone.«Fortunatamente il Comune è riuscito a mettere fine a questa situazione - ribadisce con forza padre Zaupa - perchè la povertà, quella vera vive di dignità e chiede la misericordia della gente, dei fedeli e dei passanti; di quanti sono in grado di capire al di là di un sguardo, di una parola, di un gesto. Mentre per i mendicanti di "mestiere" la vita è fatta sì di miserie, ma culturali e, soprattutto, mentali».Il giorno di Ferragosto a Monte Berico, in occasion della Festa dell'Assunta, sono saliti quasi ventimila fedeli. Tanti. Tantissimi a detta dei frati del convento. E ieri l'affluenza è stata sugli stessi livelli: «Ormai questo santuario - aggiunge ancora il priore - è diventato una meta non solo per i vicentini e per gli italiani provenienti da altre città, ma anche per gli stranieri di confessioni diverse che hanno fatto della Madonna del Santuario un punto di forza imprescindibile per la loro fede. Per cui abbiamo in chiesa fedeli ortodossi, ma non solo. Si tratta di persone che, non avendo un posto dove pregare, si ritrovano in una chiesa dove, evidentemente, riescono a riscoprire quella spiritualità di cui hanno bisogno e che non riescono a sentire in un altra chiesa».

Chiara Roverotto

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/78437_la_corte_dei_miracoli_non__pi_a_monte_berico/

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